
Il Consiglio regionale ha approvato ieri pomeriggio la legge sugli enti di governo degli ato, i cosiddetti egato, che avranno (in sostituzione dei comuni) compiti di pianificazione dei fabbisogni e di assegnazione dei servizi per la gestione integrata del sistema dei rifiuti. Il provvedimento si compone di 11 articoli e prevede la costituzione, l’attività e l’organizzazione dei nuovi enti.
Cosa dice la nuova legge
Gli ambiti territoriali identificati sono cinque e coincidono con le province del Lazio, ma con un emendamento dell’assessore Valeriani, in condivisione con Roma Capitale, verranno individuati due distinti ato nell’area metropolitana di Roma: il primo riguardante il Comune di Roma e il secondo tutti gli altri 120 comuni della provincia di Roma per la gestione separata dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti nei rispettivi territori.
Una suddivisione che si è resa necessaria alla luce dei poteri da commissario straordinario conferiti dal governo al sindaco Gualtieri, una norma che di fatto consente al sindaco di bypassare il piano rifiuti regionale.
Quali compiti per gli egato
Gli egato – ai quali partecipano tutti i comuni ricadenti nell’ato di appartenenza – svolgono i compiti relativi all’approvazione del piano d’ambito; all’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti mediante procedura ad evidenza pubblica ovvero tramite affidamento in house; alla determinazione della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani; all’organizzazione di adeguati sistemi di raccolta differenziata e alla promozione delle misure di prevenzione della produzione dei rifiuti urbani; al monitoraggio degli impianti disponibili; alla disciplina dei rapporti tra i soggetti affidatari dei servizi e al controllo della gestione dei servizi; alla stipula degli accordi di programma, intese e convenzioni; alla definizione dei livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni, alla trasmissione dei dati del sistema integrato alla piattaforma informatica della Regione e alla redazione del rendiconto annuale.
Gli organi dell’egato sono l’assemblea, composta da tutti i sindaci dei comuni appartenenti all’ato, il presidente, che viene eletto a maggioranza dai componenti dell’Assemblea; il Consiglio Direttivo, costituito dal Presidente e da quattro membri nominati dall’Assemblea; il Direttore Generale, nominato dal Consiglio direttivo mediante procedura ad evidenza pubblica; e infine il Revisore legale unico dei conti, nominato dall’assemblea.
Le reazioni in Consiglio regionale
Non sarà più quindi il singolo Comune ad affidare la gestione dei vari servizi, ma sarà l’Egato a organizzare la gestione integrata e autosufficiente del sistema dei rifiuti all’interno del proprio ambito territoriale ottimale.
Nel dibattito che si è aperto intorno all’approvazione della legge, soddisfazione è stata espressa da Marco Cacciatore del gruppo misto, Daniele Ognibene di Liberi e uguali e Marta Leonori del Pd, oltre che da Marietta Tidei anch’essa del gruppo misto e Gino De Paolis della lista Zingaretti.
Dopo l’approvazione degli articoli 10, sulla clausola di non onerosità, 11, sull’entrata in vigore, e del titolo, si è svolta la votazione finale.
Prima del voto finale, si è convenuto di spostare la discussione e relativo voto dei numerosi ordini del giorno presentati con riferimento a questa legge alla seduta di mercoledì prossimo.
“Una discussione lunga su un tema importante per i cittadini del Lazio” per Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia, sostenendo che gli emendamenti presentati dal suo gruppo e approvati hanno contribuito a migliorare il testo.
Resta comunque un “documento elettorale“, commenta il consigliere.
Da qui il voto contrario di Fratelli d’Italia.
“L’approvazione della legge sugli Egato rappresenta un altro importante risultato di questa legislatura. Con questo provvedimento completiamo il processo di riforma del sistema dei rifiuti nel Lazio, individuando responsabilità, competenze e ambiti di gestione per garantire sostenibilità, trasparenza ed efficienza al settore dei rifiuti” ha commentato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
“La Regione, quindi, fornisce norme chiare e regole certe, ma resta fondamentale l’impegno di tutte le istituzioni per la realizzazione degli impianti necessari ad assicurare la chiusura dell’intero ciclo dei rifiuti, secondo principi di prossimità e autosufficienza“.
“Con l’approvazione della legge regionale sulla costituzione degli Enti di governo degli ambiti territoriali ottimali, completiamo il processo di riorganizzazione del sistema di gestione dell’intero ciclo dei rifiuti nel Lazio” commenta l’assessore all’Ambiente Massimiliano Valeriani.
“Un ampio programma normativo e amministrativo, avviato alcuni anni fa, che ci ha visto elaborare e approvare il Piano rifiuti regionale 2019-2025; che ci ha portato a investire oltre 80 milioni di euro per sostenere i Comuni nella realizzazione di isole ecologiche e centri di compostaggio; che ci ha permesso di varare la tariffa puntuale, secondo il principio meno inquini, meno paghi; che ci ha consentito di promuovere il Piano Lazio Plastic Free per la riduzione del consumo di plastica monouso e per il recupero della plastica in mare e lungo i fiumi; che ci ha visto approvare il regolamento per la creazione dei centri del riuso nel pieno rispetto degli obiettivi delle 5R (Riduci, Recupera, Ricicla, Rigenera, Riusa)“.
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 12 luglio 2022 sul sito online “Roma Today”)