Un autodemolitore di Centolle. Foto d’archivio.
Si dicono pronti al dialogo, ma anche decisi a difendere la scelta de La Barbuta, ritenuta una “sede idonea” ad ospitare gli autodemolitori romani.
Al termina d’una giornata in cui non sono mancate le polemiche, Roma ha provato a ricucire i rapporti con il vicino comune di Ciampino, preoccupato per “la scelta calata dall’alto” di spostare, sul confine, tutti gli “sfasciacarrozze” della Capitale.
Le prove di dialogo dopo le critiche
“Sull’ipotesi di un nuovo impianto per il trattamento dei veicoli fuori uso nell’area dell’ex campo nomadi della Barbuta, l’amministrazione capitolina è pronta al dialogo con le comunità locali e nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro con la Sindaca di Ciampino” hanno annunciato Sabrina Alfonsi e Maurizio Veloccia, gli assessori all’ambiente ed all’urbanistica di Roma Capitale.
Dalla Giunta Gualtieri arriva quindi una mano tesa, dopo la bacchettata incassata da Gualtieri che, come gli ha ricordato il coordinatore PD di Ciampino, “non può permettersi di non veneri a parlare con noi, per dirci perché Centocelle va tutelata e la stessa cosa non vale per la Barbuta”.
La Barbuta é un sito idoneo
Una prima risposta, alle richieste di spiegazioni, arriva dagli assessori romani.
Premesso che quello che si vuole realizzare è ”un impianto industriale costituito da capannoni, come tantissimi se ne trovano dislocati in molte aree di Roma e provincia, non un ammasso di rottami pronti a bruciare come nel caso di Centocelle” va poi chiarito un aspetto: “il sito della Barbuta è un sito adeguato”.
Lo è, secondo Veloccia ed Alfonsi, sia in termini dimensionali che infrastrutturali.
Ha il vantaggio di trovarsi vicino al Raccordo Anulare e di essere di proprietà pubblica.
L’assenza di alternative
Quali altri alternative ci sono?
Gli assessori hanno ricordato che, “durante la scorsa consiliatura” era stata proposta un’area a Santa Palomba, che oggi si ritiene di scartare perché “decisamente inadeguata in termini di carico ambientale” hanno evidenziato Veloccia e Alfonsi.
E quindi dove?
Le alternative, al momento, non sono chiare.
Però i due assessori, nel concludere un ragionamento finalizzato a ricomporre i rapporti con Ciampino, hanno dichiarato di ritenere “sbagliata la politica di collocare nei comuni dell’hinterland gli impianti industriali a servizio di Roma”.
Però hanno sottolineato che ritengono altrettanto “sbagliato pensare che a Roma non sia data la facoltà di decidere dove collocare gli impianti che servono all’interno dei propri confini”.
E la Barbuta, per quanto a ridosso di Ciampino, rientra ancora nei confini del comune di Roma.
Il confronto quindi ci sarà, anche con regione e ministero dei beni culturali, per superare le criticità di un’area che, comunque, la giunta Gualtieri ritiene “idonea”.
E che, in assenza di alternative, sembra pronta a difendere anche dal “fuoco amico”: il PD di Ciampino, decisamente contrario all’opera.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 19 novembre 2023 sul sito online “Roma Today”)