La sede del gruppo V Casilino (foto Google Maps)
Due bombe carta esplose davanti alla sede gruppo V Casilino.
Il boato ieri, 28 ottobre, su viale Palmiro Togliatti.
Una situazione decisamente di emergenza, se dovesse essere confermata questa pista, che si va a sommare a recenti episodi che hanno coinvolto questo comando dei vigili, tra agenti aggrediti e auto danneggiate.
Secondo quanto appreso, non ci sarebbero stati feriti né risulterebbero danneggiamenti a cose.
Al vaglio la visione delle telecamere di zona, che potrebbero fornire elementi utili per poter dare un volto al responsabile (o ai responsabili) del gesto.
Situazione esplosiva al Quarticciolo
Gli agenti del gruppo V Casilino – e il comando territoriale stesso – stanno vivendo una situazione decisamente esplosiva.
Ma non da oggi.
Una decina di giorni fa, per esempio, una vigilessa che stava smontando dal servizio è stata aggredita da un 32enne indiano che, solo 24 ore prima, oltre a insultare e avere atteggiamenti aggressivi nei confronti dei caschi bianchi, aveva danneggiato dei veicoli di servizio nelle vicinanze del comando del V gruppo, tra viale Palmiro Togliatti e via Prenestina.
L’uomo, alla fine è stato arrestato.
Una circostanza che si è aggiunta al clima di insicurezza in una zona dove a richiedere un’attenzione particolare era stato lo stesso dirigente del gruppo, il comandante Ugo Esposito.
Quest’ultimo, in una lettera, aveva lamentato una serie di atti vandalici contro le auto private del personale di polizia locale.
In quella circostanza, aveva chiesto un intervento al presidente del municipio V, Mauro Caliste.
Per ricordarlo, la sede affaccia su viale Palmiro Togliatti.
E confina sia con la via Prenestina che con il Quarticciolo.
Un triangolo delle Bermuda della zona est della città, dove convivono spaccio, prostituzione e degrado.
I vigili nella morsa della “zombieland”
Un livello di sicurezza molto critico è quello maturato in un’area definita una “zombieland“.
Sempre il dirigente Ugo Esposito dipinse un quadro dove lo stato delle cose avevano, nel proprio copione quotidiano, scene che si ripetevano.
E che passavano dallo sballo (in particolar modo dopo aver assunto crack) al danneggiamento delle auto in sosta.
Con gli stessi tossicodipendenti che, talvolta, sono piombati nel traffico in maniera improvvisa, rappresentando una minaccia per la sicurezza stradale.
Il grido d’allarme della polizia locale, ad agosto, era chiaro: “Salvaguardare la tutela del personale e dei loro veicoli di proprietà“.
E “prevedere ulteriori strumenti di difesa infrastrutturali, l’individuazione un’area di sosta protetta riservata ai dipendenti in servizio, al fine di garantire l’incolumità dei mezzi di trasporto privati“. Ora il lancio delle bombe carta. In un clima, inutile negarlo, davvero incandescente.
Il commento del sindacato
La notizia è stata rilanciata dal Sulpl capitolino (Sindacato unitario lavoratori polizia locale) che, per voce del proprio segretario, Marco Milani, ha detto: “C’è stato anche un incendio di cassonetti.
Due episodi, forse, che potrebbero avere una correlazione.
Ormai in alcuni quartieri della capitale sembra di essere tornati agli anni Settanta.
La stessa presenza delle istituzioni sul territorio pare essere vissuta come un problema da parte della criminalità che lo popola.
La stessa polizia locale, ormai forza prevalente sul territorio, svolge quotidianamente veri e propri compiti di forza di polizia – ha aggiunto – e come tale merita di essere riconosciuta, sia contrattualmente sia con una legge di riforma dello status giuridico.
Come i cittadini meritano sicurezza – ha terminato – gli agenti meritano tutele.
Su questo, sindaco e governo, smettano di essere sordi alle richieste della categoria“.
(Articolo di Claudio Bellumori, pubblicato con questo titolo il 29 ottobre 2024 sul sito online “Roma Today”)