In un comunicato congiunto, Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf Italia denunciano «la continua azione del governo contro la Natura (e la salute dei cittadini).
Alla vigilia della sessione di bilancio, quando si dovrebbe essere concentrati sulle decisione che riguardano famiglie e imprese, il governo trova il tempo per organizzare riunioni segrete con i cacciatori, per concordare le modalità con cui aggirare il Regolamento europeo 2021/57, la cui portata è già stata fortemente ridotta a livello europeo proprio a causa delle pressioni della lobby delle armi, che per tutelare la salute di ambiente, animali e comunità umane, inclusi gli stessi cacciatori, dispone il divieto di utilizzo delle tossiche munizioni di piombo nelle zone umide».
Le 5 associazioni ricordano che «il governo aveva già tentato di risolvere la questione con una circolare interministeriale che, per quanto emerge da pubbliche dichiarazioni, è stata scritta direttamente da esponenti del mondo venatorio ai quali ormai il ministro Lollobrigida ha da tempo affidato le chiavi del Ministero dell’agricoltura.
La circolare, che si pone in palese violazione con il Regolamento europeo, grazie al ricorso delle associazioni ambientaliste, è stata, di fatto, dichiarata carta straccia dal TAR Lazio.
Per questa ragione, nonostante proprio a causa della emanazione della circolare, la Commissione Europea abbia già aperto una procedura EU Pilot nei confronti dell’Italia, prospettando il serio rischio d’infrazione, il Governo ha ceduto alla pressione ed ai ricatti di cacciatori e armieri ed ha concordato con loro un emendamento da inserire in un decreto attualmente in discussione in Parlamento che si occupa di tutt’altro, riproponendo la grave irregolarità parlamentare compiuta con l’emendamento “caccia selvaggia”».
Secondo quanto trapelato da fonti venatorie, l’emendamento, prevedrebbe, tra le altre cose, la trasformazione della sanzione da applicare per chi viola i divieti del Regolamento, da penale ad amministrativa.
«In altre parole – dicono le associazioni – l’obiettivo del Governo è rassicurare i cacciatori che in caso di violazione i rischi sarebbero minimi o nulli».
Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf concludono: «E’ davvero incredibile che il governo continui ad anteporre le richieste della lobby dei cacciatori e dei produttori di armi a diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione come salute e ambiente.
Il problema dell’inquinamento da piombo è, infatti, una minaccia diretta sia alla biodiversità che alla salute delle persone, in primis dei cacciatori che mangiano carne infarcita di piombo, ed è assurdo che proprio loro non se ne rendano conto.
Le associazioni rivolgono, quindi, un appello a tutte le forze politiche e ai parlamentari affinché non si rendano complici e blocchino questo scempio».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 14 settembre 2023 sul sito online “greenreport.it”)