Potenziare il trasporto pubblico, mettere a dimora centinaia di migliaia di alberi, realizzare una riqualificazione del patrimonio edilizio.
Sono questi alcuni dei punti su cui l’amministrazione cittadina intende operare per ridurre le emissioni inquinanti in una città dove, come un recente studio ha dimostrato, i valori registrati dalle centraline dell’Arpa vanno assolutamente migliorati.
Un piano di azione più ambizioso
Ridurre le emissioni inquinanti significa elaborare un nuovo Piano d’azione per l’energia sostenibile ed il clima.
La Capitale si era già dotata di un “Paesc” nel luglio del 2021 ed all’epoca, c’era l’amministrazione Raggi, era stato indicato quello strumento “per la transizione ecologica di Roma”.
L’asticella è stata ulteriormente alzata.
Il nuovo Paesc infatti definisce una curva di riduzione delle emissioni coerente con l’obiettivo di fermare entro 1,5 gradi l’aumento medio della temperatura globale entro questo secolo, come previsto dall’Accordo di Parigi.
Vincere la sfida climatica senza rinunciare alla crescita
Roma è tra le città che hanno sottoscritto l’accordo siglato nella capitale francese.
Prevede di portare la riduzione al 66,3% entro il 2030.
Un obiettivo più ambizioso di quanto fatto 2 anni fa visto che il primo Paes mirava al 51,5%.
E’ possibile?
Il calo, dall’inizio del nuovo millennio, è stato costante.
Le emissioni si sono ridotte del 35% rispetto al 2003 e dell’11% rispetto al 2015, passando da 12,905 milioni nel 2003 a 8,411 milioni di tonnellate di C02 nel 2019, anno di riferimento pre pandemico.
Bisogna fare di più, ma l’aspetto incoraggiante, ha ricordato il campidoglio, è che dal 2003 le emissioni a Roma si sono ridotte del 34,8% a fronte di un aumento del Pil del 29,5%.
Significa che è possibile vincere la “sfida climatica” senza dover rinunciare alla crescita economica.
Abbattere le emissioni inquinanti del 66% entro il 2030
“Il nuovo Piano Clima di Roma riduce le emissioni rispetto a quello del 2021 e porta le riduzioni delle emissioni da poco più del 50% al 66% rispetto ai dati del 2003, entro il 2030 – ha ribadito il sindaco Gualtieri – Roma fa la sua parte nella lotta ai cambiamenti climatici e lo fa con interventi concreti di rinnovo, rigenerazione e cambiamento di abitudini.
Realizzeremo tutte le azioni individuate per arrivare a questo obiettivo, dalle comunità energetiche all’efficientamento degli immobili, passando per il piano rifiuti.
Lo dobbiamo alla nostra città e alle future generazioni, perché la crisi climatica è una realtà”
In merito al lavoro che la Capitale sta facendo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’UE per il 2030, l’assessora Alfonsi ha ricordo che “siamo impegnati con un lavoro integrato su più fronti”.
Sono vari infatti gli ambiti in cui l’amministrazione ha deciso di intervenire “a cominciare dal piano di forestazione urbana attraverso i progetti finanziati dal PNRR e dal Decreto Clima, interventi cruciali per attenuare il fenomeno delle isole di calore e migliorare la qualità dell’aria, poi, le azioni per favorire l’economia circolare previste dal piano rifiuti e i progetti per la diffusione delle energie rinnovabili”.
La forestazione con i fondi del PNRR
Per quanto riguarda le forestazioni, già nel 2022 Roma Capitale ha indicato quali aree destinare a piantumazioni che ancora devono essere realizzate ma che andranno a rinfoltire il patrimonio arboreo con 139mila piante forestali.
Obiettivo da raggiungere con l’aiuto anche del patrimonio vivaistico del CREA.
Ed anche per il 2023, con un’apposita delibera, ha già indicato quali saranno le zone in cui effettuare nuove piantumazioni con i fondi del PNRR.
I punti del nuovo Paesc
Altre punti su cui l’amministrazione scommette per abbassare le emissioni riguardano la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio (le 211 scuole finanziate con il CIS, le 17 del PNRR, gli interventi in corso sul patrimonio di edilizia sociale); il potenziamento delle infrastrutture di trasporto pubblico (realizzazione di 4 nuove linee di tram, prolungamento della metro C, potenziamento delle linee ferroviarie regionali, creazione di nuove stazioni) e di realizzazione di nuove piste ciclabili, di rinnovo del parco autobus, di tram e metropolitane circolante.
Non ultimo, l’amministrazione scommette sul completamento dell’impiantistica per la gestione circolare dei rifiuti, cosa che prevede la realizzazione del termovalorizzatore ma anche di 2 impianti di biodigestione anaerobica, altrettanti impianti per la selezione di carta e cartone, plastica e 30 centri di raccolta distribuiti in tutta la città.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 24 settembre 2023 sul sito online “Roma Today”)