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Home Approfondimenti

Cinghiali e peste suina, niente proroghe alla stagione faunistica: si punta sulle nuove trappole

13/09/2023
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Cinghiali e peste suina, niente proroghe alla stagione faunistica: si punta sulle nuove trappole
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Rete cinghiali foto ISPRA di AGOSTINO PETRONE

Niente proroghe, come avvenuto in altre regioni, per la caccia al cinghiale.

Nel Lazio la stagione venatoria parte il primo novembre, quindi dopo tutte le altre specie, e rimane aperta fino al 31 gennaio.

La stagione della caccia al cinghiale

E’ uscita sul bollettino ufficiale del Lazio il disciplinare sugli ungulati che i cacciatori della regione stavano attendendo.

Francesco Rocca, a differenza di quanto fatto da altri governatori, come quello della Valle d’Aosta, non ha optato per un prolungamento del calendario venatorio per far fronte alla peste suina africana. 
L’unica novità rispetto al passato, legata alla diffusione della PES, è una concessione riconosciuta ad alcune squadre di girata: potranno cacciare insieme alle squadre della Provincia di Roma, in deroga al numero massimo di 15 partecipanti.

Una concessione che però è legata essenzialmente al fatto che queste squadre, specializzate nella caccia con un cane al guinzaglio, la girata appunto, nel 2022/2023 avevano dovuto riporre le doppiette perché le loro aree erano coincise con quelle della cosiddetta “zona rossa”. 

Come fare quindi per contenere la diffusione del virus che, anche nel 2023, ha provocato la morte, certificata, di alcune decine di esemplari?

All’eradicazione del virus contribuiscono senz’altro i tiratori della polizia provinciale e le gabbie sistemate all’interno delle zone interessate dalla diffusione della peste suina.

Ma sono al vaglio anche nuove modalità che, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, sta sperimentando.

La trappola sperimentata contro la peste suina

Tra i più interessanti sistemati di cattura dei cinghiali che possono contribuire a contrastare la Psa figura un’innovativa trappola definita “pig brig”.

Negli scorsi mesi il personale di ISPRA ha testato, presso la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, la funzionalità delle PIG BRIG nel corso di un’attività dimostrativa i cui esiti  “sono stati entusiasmanti” fanno sapere dall’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, perché hanno mostrato la grande flessibilità di queste trappole, già in uso nel continente nord americano ed in Australia.

I vantaggi della Pig Brig

La  Pig Brig è in sostanza una rete di nylon, dalla forma circolare, sostenuta in aria da alberi o paletti e ancorata al terreno con l’ausilio di pochi picchetti.

“Questa tipologia di trappola è stata ideata appositamente per ottimizzare le catture di cinghiale in qualunque situazione ambientale” ha spiegato l’Ispra.

Il vantaggio di questo strumento, rispetto alle gabbie, è che “è facilmente trasportabile e con soli 2 operatori può essere allestita in qualunque contesto”.

Inoltre consente, con una sola cattura, di rimuovere un intero branco.

La Pig Brig, dopo il test nella tenuta presidenziale di Castel Porziano, è stata sperimentata fino allo scorso 8 agosto anche fuori dal Lazio, in particolare nel “Parco naturale del bosco della Partecipanza” e nelle “Grange Vercellesi”. 

A settembre è prevista la ripresa di queste attività, che rientrano nella prima fase operativa del “progetto sperimentale SuINNOVA – Peste Suina Africana – studio di tecnologie innovative in campo per l’eradicazione della malattia”.

Per quanto riguarda invece la stagione venatoria destinata agli ungulati, si continua a puntare sulle modalità classiche di prelievo, dalla girata alla più diffusa braccata che, praticata con una muta seguita dai “bracchieri” ha un maggiore impatto sulla restante fauna e, come si legge anche nell’allegato al disciplinare firmato da Rocca, ha una “scarsa possibilità di intervenire selettivamente sugli animali”. 

(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 12 settembre 2023 sul sito online “Roma Today”)

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