IN DODICI hanno usato lucchetti e criptonite delle loro bici per incatenarsi ai cancelli del Parlamento britannico.
E’ la protesta dei giovani di Extinction Rebellion, il movimento per il clima che chiede ai politici di applicare misure radicali per contrastare il riscaldamento globale.
“Vogliamo mandare un messaggio: non smetteremo di combattere finché non vedremo svolte e azioni reali“, ha dichiarato alla Reuters Talia Woodin, 18 anni, studentessa al primo anno di antropologia della University of London.
Di fronte un cartello con la scritta: ”Il nostro futuro è incatenato alle tue azioni“.
Nel venerdì che negli ultimi mesi è stato appuntamento settimanale delle proteste di Fridays For Future alza la testa anche l’ala più ribelle del nuovo fronte ambientalista.
E non senza conseguenze.
Di recente Extinction Rebellion ha organizzato proteste di piazza portando il caos nei punti nevralgici della City, con manifestanti “armati” di cartelli con l’ape e la clessidra, due dei simboli del “contro-movimento”, musica a tutto volume, comizi e balli.
Manifestazioni pacifiche ma in grado di bloccare il traffico per ore come i critical mass, i cortei in bici organizzati in modo estemporaneo e conosciuti in tutto il mondo.
“Tutto questo è per dire a tutti: sii coraggioso, agisci, non aspettare e pensa che devi mobilitare milioni di persone, almeno 5 milioni“, ha spiegato Farhana Yamin, una delle figure di primo piano dei ribelli del clima.
La disobbedienza civile invocata da Extinction Rebellion vede ora anche la partecipazione attiva di giovanissimi, come i dodici che si sono chiusi il lucchetto attorno al collo, incatenandosi ai palazzi del potere per chiedere con forza a chi questo potere lo detiene che si faccia davvero qualcosa per il loro futuro, e subito.
Obiettivo: ridurre le emissioni di carbone e frenare un cambiamento climatico che porterà con sé fame, alluvioni, incendi e collasso della società.
Intanto, il Regno Unito si ripromette di tagliare entro il 2050 dell’80% i gas serra rispetto ai livelli del 1990.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 3 maggio 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)