Gli orti urbani di Valle Fontana foto WWF Roma
C’è chi lo chiama il parco del fosso delle Campanelle e chi lo conosce come quello di Valle Fontana.
A prescindere dal nome dato al luogo sarà realizzato in quello spazio verde, adiacente l’ex ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà, l’orto urbano più grande d’Europa.
Gli Stati Generali degli orti
La notizia è stata data dall’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi nel corso degli “Stati generali” sugli Orti urbani che sono stati convocati, sabato 1 febbraio, nella ex Vaccheria del municipio IX.
Nell’area, di proprietà della Città metropolitana, da anni sono presenti dei lotti coltivati da centinaia di romani.
In quella vallata, che complessivamente si estende per 33 ettari, l’ex Provincia aveva previsto un contestato “progetto di riqualificazione ambientale”.
Il timore, più volte espresso da comitati locali ed associazioni come WWF, Lipu ed il Gruppo d’intervento giuridico (Grig) era che le modifiche previste più che riqualificare avrebbero snaturato il territorio, anche per il passaggio di una strada.
Il destino di Valle Fontana
Gli “Stati generali”, organizzati in collaborazione con la rete Orti in Comune, hanno avuto lo scopo anche di annunciare le novità su Valle Fontana.
“Grazie ad un accordo tra Roma Capitale e Città Metropolitana per la gestione di un sistema integrato di orti urbani e del parco pubblico di Santa Maria della Pietà, nel 2025 riqualifichiamo gli oltre 200 orti, già presenti presso il Fosso delle Campanelle” ha spiegato l’assessora Sabrina Alfonsi.
Oggi in quel posto sono stati censiti 220 orti urbani.
Il comune vuole suddividerli ulteriormente, facendoli diventare 350.
Il parco di orti urbani più grande d’Europa
“Più di tre ettari di terreno che potranno entrare a far parte della rete degli Orti in Comune, divenendo la realtà orticola più estesa d’Europa – ha dichiarato l’assessora Sabrina Alfonsi – È davvero una buona notizia per le persone e per la città.
Questi spazi rigenerati rappresentano un elemento di grande importanza per la sostenibilità ambientale, creando polmoni verdi in grado di migliorare la qualità dell’aria, di favorire la biodiversità e di rafforzare i legami e la coesione sociale”.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 1 febbraio 2025 sul sito online “Roma Today”)