Più spazio per i locali di periferia, meno per quelli del centro e della parte storica.
Premiati quei locali che hanno investito su cucine spaziose e servizi sanitari per i disabili.
È quanto dice la bozza dove ci sono tutte le linee guida che andranno a regolamentare le “Osp”, le occupazioni di suolo pubblico nel Comune di Roma.
Il documento, presentato oggi, mercoledì 15 novembre in Campidoglio, arriva poco dopo l’approvazione, in Senato, della proroga per un altro anno delle regole semplificate per il dehors fino a dicembre 2024.
Tante le novità del regolamento approvato dalla Giunta capitolina e che, adesso, dovrà essere approvato anche dall’assemblea.
A parlare delle novità c’erano il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessora al commercio, Monica Lucarelli, alla mobilità, Eugenio Patanè, e il sovrintendente capitolino Claudio Parise Presicce.
Le novità
Per le future occupazioni si passa dal 100% del fronte vetrina per la massima superficie Osp concedibile, a una percentuale della somma delle superfici di somministrazione, servizi igienici e locali di lavorazione e cucine che varia in base all’area in cui si trova l’attività.
Per fare un esempio, non verranno penalizzati quei locali che hanno sacrificato spazi interni per i coperti per avere una cucina o bagni più grandi, che spesso sono quelli per i disabili.
Anche questi luoghi verranno sommati per calcolare lo spazio pubblico utilizzabile per mettere sedie e tavolini.
Suburbio
Per questo la capitale è stata divisa in tre aree che avranno regole diverse, dagli spazi occupabili fino agli arredi da utilizzare.
La prima è il “suburbio” quindi le aree più periferiche.
Qui l’Osp sarà concedibile fino a un massimo dei 3/3 della superficie di riferimento, con la possibilità di mettere le pedane, se il marciapiedi non ha dimensioni adeguate, occupando al massimo l’equivalente di 3 stalli auto che vuol dire, all’incirca, arrivare oltre i 40 metri quadri
Città storica e sito Unesco
Nella “città storica” le regole sono le stesse del suburbio anche se il massimo Osp concedibile è pari ai 2/3 della superficie di riferimento con la possibilità di mettere le pedane.
Sempre per fare un esempio, un locale di 30 metri quadrati potrà chiedere una superficie al massimo di 20 metri quadrati.
Il sito Unesco, che comprende tutta l’area del centro storico delimitata dalle mura cittadine fino alla loro massima estensione del XVII secolo, è stato ulteriormente suddiviso in due sotto-aree: la prima comprendente il Centro Storico, Borgo, gran parte di Trastevere e di Monti e la seconda il restante sito Unesco.
Nelle aree più di pregio e congestionate, l’Osp concedibile sarà fino a un massimo di 1/3 della superficie di riferimento, per il restante, invece, l’Osp arriverà a un massimo della metà.
In caso di pedane si potrà occupare fino all’equivalente di due stalli auto.
Catalogo degli arredi
Stop agli ombrelloni di plastica o a sedie inguardabili davanti ai monumenti più belli della città.
Il regolamento contiene il nuovo catalogo degli arredi, condizione necessaria per avere, in futuro, la concessione di suolo pubblico.
Non solo.
Sarà disponibile anche un “griglia”, quindi una lista di arredi già vagliati dalla Sovrintendenza.
Chi sceglierà quegli articoli potrà beneficiare di procedure per l’autorizzazione più veloci rispetto a chi, invece, utilizzerà arredi diversi.
Altre regole
Gli esercenti dovranno esporre una piantina con l’autorizzazione dell’Osp.
Rientra poi in vigore, rispetto al periodo emergenziali del covid, l’obbligatorietà di una relazione tecnica prima di poter posizionare tavolini e sedie e non si potrà più presentare il progetto come una scia ma con una richiesta di concessione al municipio di appartenenza.
Pedane
Nuove prescrizioni anche per le pedane, previste solo dove il marciapiede non ha l’ampiezza disponibile per posizionare i tavolini.
Queste, inoltre, non si potranno usare nel sito Unesco dal T1 al T3, mentre negli altri casi servirà sempre il benestare della Sovrintendenza.
Inoltre, per quanto riguarda la superficie complessiva degli Osp, il nuovo regolamento non porterà, di fatto, ad una riduzione dello spazio occupato.
Progetti unitari
È ormai consuetudine vedere, lungo alcune strade, decine di locali con tanti tavolini, anche molto vicini.
Con il nuovo regolamento gli esercizi commerciali che insistono sulla stessa via o piazza potranno presentare un progetto unitario con il quale potranno chiedere fino al 20% in più della superficie concedibile.
Il primo a prendere la parola è stato il sindaco Roberto Gualtieri, il quale ha sottolineato l’importanza di questo documento.
Certo, parliamo, come detto, una bozza che dovrà ricevere prima il parere dei municipi e, poi, passare al vaglio dei consiglieri capitolini.
“È un regolamento di particolare importanza per la città di Roma – ha esordito Gualtieri – che viene da regole vecchie e da una lunga fase di deroga dovuta al covid”.
Una situazione che ha determinato una “insufficiente regolamentazione anche sulla qualità dell’occupazione di suolo pubblico nella nostra città”.
Il primo cittadino ha ribadito la sua contrarietà alla proroga del regime semplificato voluto dal Governo e adottato grazie all’emendamento presentato in Senato, e poi ratificato, dal senatore De Priamo.
“Abbiamo comunque il dovere di dotare Roma Capitale di una disciplina più moderna ed adeguata, tenendo conto dei cambiamenti che il covid ha mostrato possano essere anche positivi”.
Il principio di fondo sarà quello di valorizzare soprattutto le zone della città che hanno bisogno di avere “una maggiore animazione e presenza di attività di somministrazione dove ci sono strade o parcheggi bui.
In questo modo non ci saranno vantaggi solo a livello economico ma anche per la qualità e la vita dei quartieri”
Task force
Il primo cittadino, così come la Lucarelli, ha sottolineato il lavoro della task force che, da gennaio 2022, sta controllando che i locali rispettino le prescrizioni ed i regolamenti vigenti.
Una vera e propria lotta all’abusivismo con 2.192 controlli e 1.345 attività sanzionate.
Le sanzioni elevate ammontano, in tutto, a circa 4 milioni di euro.
“La modalità con la quale è stata attuata dalla precedente amministrazione la proroga covid ha determinato che in alcune zone, specialmente in centro, ci fosse un eccesso di presenza di tavolini.
L’obiettivo è quello di trovare un equilibrio” ha aggiunto Gualtieri, senza risparmiare una stoccata alla Giunta Raggi.
Per l’assessora Lucarelli non è più tempo di parlare di “occupazione ma uso e valorizzazione del suolo pubblico che può portare anche a maggiore sicurezza.
Vogliamo valorizzare chi lavora in maniera seria”.
L’assessora ha quindi smentito il teorema secondo il quale i locali di somministrazione di cibi e bevande causino la mala movida: “certi fenomeni non dipendono da un tavolino di un esercizio commerciale, dove sto seduto con una birra o un bicchiere di vino.
Il fenomeno che dobbiamo andare a combattere è quello di chi, come a Trastevere, si porta da bere da casa per ubriacarsi.
Il grosso del problema per i residenti è quello.
Ricordo che c’è un divieto per la vendita di alcolici da asporto oltre una certa ora e non si può bere per strada.
In periferia, invece, un locale con i tavolini esterni, soprattutto di notte, può diventare un presidio di sicurezza”.
Manca il testo
Critico Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio e presente durante la conferenza: “Va detto che alle associazioni di categoria, seppur invitate, paradossalmente non è stato inviato il testo approvato dal Campidoglio – ha scritto in una nota – da una parte, questo lascia ben intuire che da parte nostra, e quindi dei pubblici esercizi, è difficile poter dare un giudizio, pertanto valuteremo il testo definitivo quando ne prenderemo ulteriore visione.
Dall’altra, se si è arrivati all’annuncio di oggi senza considerarci vuol dire che è mancata nella parte finale la concertazione con l’amministrazione capitolina.
Soprattutto è mancata la collaborazione con l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, che in precedenza si era impegnato a rivedere il Pgtu.
Il nostro timore è che l’applicazione del Pgtu così com’è toglierebbe numerosi mq a tutta la ristorazione facendo perdere migliaia di posti di lavoro.
Invitiamo i municipi, in particolare il primo già contrario alla proroga e ai tavolini, a consegnare i dati in base alla superficie di somministrazione e agli ambiti delle Osp nonché delle superfici delle Osp regolarmente autorizzate.
Pronti alla protesta
“Un iter – ha continuato Pica – che favorirebbe un lavoro di squadra e che – con buon senso – potrebbe portare alla rimodulazione del testo anche a favore della ristorazione di qualità – come richiamata in maniera apprezzata dallo stesso Gualtieri – per un regolamento che possa, finalmente, far sì che la Capitale sia all’altezza delle altre metropoli europee.
Se al contrario, il sindaco e la sua giunta proseguiranno secondo scelte calate dall’alto e l’assemblea capitolina lincenziasse il testo definitivo penalizzando la nostra categoria, che porta a Roma occupazione e indotto economico, saremo pronti con imprese e lavoratori a scendere in piazza”.
(Articolo di Matteo Torrioli, pubblicato con questo titolo il 15 novembre 2023 sul sito online “Roma Today”)