Le macerie dell’ex Città del rugby
Nell’estate del 2023 l’amministrazione Gualtieri aveva promesso di voltare pagina chiudendo, per sempre, la fallimentare stagione dei Punti verde qualità.
I Parchi integrati urbani avrebbero dovuto prenderne il posto.
Addio alle fidejussioni garantite al 95% dal Comune e spazio ai Partenariati pubblico privato.
A condizione di trovare ancora, qualche operatore, interessato ad investire sul rilancio di convenzioni ormai decadute.
Finora, nell’unico avviso pubblico tentato, si sono registrate zero proposte.
La piattaforma degli ex Punti verde qualità decaduti
Con l’idea di lanciare un’operazione trasparenza, l’amministrazione ha pubblicato mappe e informazioni utili sugli ex Punti verde qualità.
Ma quanti sono quelli ancora presenti sul territorio cittadino?
In realtà la piattaforma su cui l’amministrazione ha caricato le info, “Atlante”, georeferenzia solo alcuni degli ex Punti verde qualità che sono stati revocati.
Sono in tutto dodici ed hanno storie tra loro diverse ma un comune epilogo: il tracollo finanziario di chi avrebbe dovuto gestirli e pagarne i mutui accesi con le banche.
In generale la mappa degli ex PVQ (ora PUI) mostra plasticamente una distribuzione lungo l’asse Sud-Ovest – Nord Est.
La metà dei PUI si trova fuori dal Raccordo Anulare.
I progetti georeferenzziati di cui l’amministrazione ha messo a disposizione le carte sono quello degli ex PVQ Olgiata, Torraccia, Nomentano Nord-San Basilio, La Rustica, Ponte di Nona, Rocca Fiorita, Cinecittà, Forte Ardeatino, torrino Nord, Spinaceto Sud, Acilia-Madonetta e Dragona.
Mappa punti verde qualità
L’ex PVQ dell’Olgiata
Uno soltanto nella zona a Nord, e più precisamente all’Olgiata.
La convenzione, rilasciata nel 2007 e revocata nel 2015, era originariamente incentrata su una superficie di 111mila e 300 metri quadrati e prevedeva edifici per palestre, piscina e ristorante a cui sommare campi sportivi, un campo polivalente ed una “vasca ludica all’aperto”.
Una parte è stata consegnata al municipio XV, ma le superfici destinate a verde (con campi da bocce, spogliatori ed area cani) e ad impianti sportivi sono in cerca di un nuovo concessionario.
Lo Stardust Village e la Città del Rugby
Nel municipio XII ve ne sono 2: uno al Torrino ed è l’ex Multisala Stardust alla cui gestione del verde è recentemente subentrato il municipio IX, mentre resta da chiarire chi potrà garantire la fruizione delle sue 11 sale.
L’altro è l’ex Punto verde qualità più grande della Capitale: quello che si trova a Spinaceto, noto come la Città del Rugby.
Sui 300mq di superficie prevedeva la realizzazione di un palaghiaccio, un centro benessere con piscine, palestre, foresteria, spogliatoi, uffici, ed alcuni campi da gioco.
Le condizioni in cui versa il complesso, “revocato nel 2015 con opere incomplete” è stata documentata nel corso di un recente sopralluogo organizzato dalle commissioni capitoline.
EX PVQ Torrino Nord – Stardust Village
Gli ex Punti verde qualità mai avviati
All’interno del Raccordo Anulare, a poca distanza dal perimetro stradale, si trova l’ex PVQ di Cinecittà.
A dispetto della maggior parte degli altri, nonostante fosse stata stipulata la concessione nel 2010, non è mai stato realizzato ed i lavori non sono neppure partiti.
Ora l’area, originariamente di 133 mq, è stata ridotta dalla realizzazione di strada e rotatorie pertanto l’amministrazione valuta proposte per una delle singole frazioni o anche per entrambe.
Un altro ex Pvq con lavori mai iniziati è quello che si trova in via San Biagio Platini nella zona di Rocca Fiorita, nel municipio VI.
Lì, per la presenza di preesistenze archeologiche, l’amministrazione ha espresso l’auspicio che sia avanzata una “proposta progettuale atta a garantire una attenzione al pregio dell’area”.
Il Punto verde più rimpianto
L’unico ex Punto verde qualità per il quale l’amministrazione abbia già sperimentato, con scarso successo, la strada dei bandi è quello del piano di zona Madonnetta.
Tra i più grandi in assoluto (si sviluppava su 213.600 mq) è probabilmente anche il più rimpianto dai residenti, dopo la decadenza costretti a convivere con una pesante condizione di degrado.
Prevedeva 7 edifici, con ristorante, asilo nido, sala bar, impianto sportivo, attività educative e numerosi campi sportivi.
Revocato “con opere incomplete” si legge nel dossier capitolino “versa in condizioni di abbandono”.
“Per il mantenimento dell’intera area, è prevista una sola concessione che comprenda il parco e gli edifici esistenti. L’amministrazione – si legge sempre sulla piattaforma capitolina –valuterà anche progetti con diverse destinazioni d’uso rispetto a quelle previste nel progetto originario (nei limiti del PRG vigente) e che prevedano la parziale demolizione di alcuni manufatti esistenti”.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 26 novembre 2024 sul sito online “Roma Today”)