“Ci opporremo all’abbattimento di 156 pini”.
Con questa promessa i residenti hanno annunciato la manifestazione di protesta contro gli abbattimenti tra via Gregorio VII e piazza Carpegna.
In programma per domani, lunedì 23 giugno, alle 18.30 davanti all’ingresso di Villa Carpegna.
Una mobilitazione che ha trovato la sponda di Daniele Giannini, dirigente regionale della Lega ed ex presidente del municipio XIII: “Siamo pronti a incatenarci a questi pini pur di salvarli” sottolinea.
Ma l’assessora all’Ambiente del Comune, Sabrina Alfonsi, smentisce: “Previsti solo tre abbattimenti di pini pericolosi”.
La protesta contro gli abbattimenti
Da tempo i residenti protestano contro gli abbattimenti nella zona di via Gregorio VII e puntano il dito contro la realizzazione tranvia Termini-Vaticano-Aurelio.
“Un’opera costosa, monca, dannosa per l’ambiente e inutile per la viabilità del quadrante Aurelio – rincara Giannini -. Un danno ambientale ecosistemico e sanitario enorme, che comporta la distruzione di una barriera naturale contro l’inquinamento e il riscaldamento climatico, temi cari alla sinistra solo a parole”.
Da qui la promessa: “Saremo in piazza per salvare i pini dell’Aurelio e fermare un’opera dannosa, inutile e su cui da parte del Comune non si è fatta chiarezza.
Fermiamo Gualtieri prima che sia troppo tardi”.
La replica del Campidoglio
“La notizia secondo cui nei prossimi giorni saranno abbattuti 156 pini tra via Gregorio VII e piazza Carpegna è completamente falsa e priva di ogni fondamento – fa sapere l’assessora all’Ambiente del Comune di Roma, Sabrina Alfonsi -. Dei numerosi esemplari inizialmente segnalati, soltanto 3 dovranno essere rimossi: tutti e tre situati su circonvallazione Aurelia e classificati in classe D, quindi ad alto rischio di crollo“.
E poi: “Le informazioni circolate in questi giorni derivano da una prima risposta tecnica preliminare, superata da una successiva verifica più approfondita, richiesta dall’Assessorato Ambiente: gli altri esemplari, 14 e non 156, infatti, non saranno abbattuti.
Seppur inizialmente classificati in classe C/D, sono stati rivalutati dall’agronomo responsabile della ditta di manutenzione di zona e riclassificati in classe C, con un nuovo controllo programmato tra 12 mesi per monitorarne lo stato di salute.
Per questa Amministrazione l’abbattimento è sempre l’ultima soluzione, adottata solo quando ogni altra possibilità è stata esclusa e il rischio per la sicurezza è accertato”.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 22 giugno 2025 sul sito online “Roma Today”)