Mentre il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riuniva per discutere della situazione di Zaporizhzya in Ucraina, sulla più grande centrale nucleare europea piovevano almeno altri 10 razzi e tiri di mortaio e russi e ucraini si scambiavano altre accuse.
Nel suo intervento al Consiglio di sicurezza, il direttore generale dell’International atomic energy agency (Iaea) Rafael Mariano Grossi, ha affermato che «la presenza dell’Iaea presso la centrale nucleare di Zaporizhzya in Ucraina consentirebbe all’organizzazione di svolgere importanti attività tecniche in materia di sicurezza nucleare, protezione e salvaguardie e allo stesso tempo fornirebbe un’influenza stabilizzatrice».
Grossi ha ribadito il suo appello perché sul sito nucleare, occupato dai russi e che è stato bombardato il 5 e 6 agosto e nuovamente ieri, terminino tutte le azioni militari, ma ha aggiunto che «sulla base delle informazioni più recenti fornite dall’Ucraina, gli esperti dell’Iaea hanno preliminarmente valutato che non vi è alcuna minaccia immediata alla sicurezza nucleare a seguito dei bombardamenti o di altre recenti azioni militari.
Tuttavia, questo potrebbe cambiare in qualsiasi momento.
Chiedo che entrambe le parti di questo conflitto armato collaborino con l’Iaea e consentano una missione alla centrale nucleare di Zaporizhzya il prima possibile.
Il tempo è essenziale».
Il capo dell’agenzia nucleare dell’Onu ha però aggiunto che «l’Iaea ha ricevuto informazioni contraddittorie da Ucraina e Russia sullo stato dell’impianto, sul suo funzionamento e sui danni subiti e, senza una presenza fisica in loco, gli esperti dell’Iaea non sono in grado di corroborare queste valutazioni.
Sono i fatti, raccolti durante una visita in loco, che sono necessari affinché l’Iaea sia in grado di sviluppare e fornire una valutazione del rischio indipendente della sicurezza nucleare e dei rischi per la sicurezza».
Una missione dell’Iaea a Zaporizhzya guidata dallo stesso Grossi potrebbe valutare i danni fisici alle strutture, valutare se i sistemi di sicurezza e di protezione, principali e di riserva, sono funzionali e se le condizioni di lavoro del personale della sala di controllo sono a norma.
Grossi ha evidenziato che «allo stesso tempo, l’Iaea intraprenderebbe anche attività urgenti di salvaguardia per verificare che il materiale nucleare sia utilizzato solo per scopi pacifici.
Gli esperti devono verificare lo stato dei reattori e gli inventari di materiale nucleare per garantire la non deviazione dall’uso pacifico.
L’Iaea effettuerà anche la manutenzione delle apparecchiature di salvaguardia al fine di garantire la trasmissione a distanza dei dati e mantenere la continuità delle conoscenze dopo aver lasciato la struttura.
Non solo una missione a Zaporizhzya sarebbe vantaggiosa per il lavoro indipendente dell’Iaea, ma credo che sarebbe anche vantaggiosa per gli operatori e le autorità di regolamentazione della centrale nucleare».
Nel suo intervento, il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha detto: «Sono seriamente preoccupato per l’evolversi della situazione dentro e intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia nell’Ucraina meridionale.
Ho fatto appello a tutti gli interessati affinché esercitino il buon senso e la ragione e non intraprendano alcuna azione che possa mettere in pericolo l’integrità fisica, la sicurezza o l’incolumità della centrale nucleare, la più grande del suo genere in Europa.
Purtroppo, invece della riduzione dell’escalation, negli ultimi giorni sono stati segnalati altri incidenti profondamente preoccupanti che potrebbero, se continuassero, portare al disastro.
Chiedo che tutte le attività militari nelle immediate vicinanze dell’impianto cessino immediatamente e non prendano di mira le sue strutture o dintorni.
Esorto a ritirare tutto il personale e le attrezzature militari dall’impianto e a evitare qualsiasi ulteriore dispiegamento di forze o attrezzature sul sito.
La struttura non deve essere utilizzata come parte di alcuna operazione militare.
Occorre invece un accordo urgente a livello tecnico su un perimetro sicuro di smilitarizzazione per garantire la sicurezza dell’area».
Guterres ha sottolineato che «le Nazioni Unite continuano a sostenere pienamente il lavoro fondamentale dell’International atomic energy agency e i suoi sforzi per garantire il funzionamento sicuro della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Esorto le parti a fornire alla missione dell’Iaea un accesso immediato, sicuro e illimitato al sito.
Dobbiamo essere chiari sul fatto che qualsiasi potenziale danno a Zaporizhzhia o a qualsiasi altro impianto nucleare in Ucraina, o altrove, potrebbe portare a conseguenze catastrofiche non solo per le immediate vicinanze, ma per la regione e oltre.
Questo è del tutto inaccettabile».
Ma, mentre russi e ucraini si dicono pronti a consentire l’ispezione dell’Iaea, continuano a scambiarsi accuse, Intervenendo al Consiglio di sicurezza, l’ambasciatore russo all’Onu, Vassily Nebenzia, ha detto che «le azioni sconsiderate di Kiev stanno spingendo il mondo sempre più vicino a un grave disastro nucleare.
Abbiamo ripetutamente avvertito i nostri colleghi occidentali che, se non fossero riusciti a dare un senso al regime di Kiev, avrebbero fatto passi più atroci e sconsiderati, che avrebbero conseguenze ben oltre l’Ucraina.
Questo è esattamente ciò che sta accadendo.
Gli “sponsor” occidentali di Kiev dovrebbero assumersi la responsabilità di una potenziale catastrofe nucleare.
Se le forze ucraine continuano i loro attacchi alla centrale, un disastro può accadere in qualsiasi momento.
Una catastrofe alla centrale di Zaporozhye, la più grande d’Europa, potrebbe causare l’inquinamento radioattivo di vaste aree di territorio, colpendo almeno 8 regioni ucraine, tra le quali la sua capitale, Kiev, grandi città come Kharkov o Odessa e alcuni territori della Russia e della Bielorussia al confine con l’Ucraina.
E’ probabile che ne soffriranno anche le Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk, così come Moldova, Romania e Bulgaria.
E queste sono le previsioni degli esperti più ottimistiche.
La potenziale portata di un disastro nucleare di questo livello è difficile da immaginare».
L’Ucraina ha ribadito di non essere responsabile degli attacchi alla centrale nucleare accusando nuovamente la Russia di aver ordito una complicata messa in scena per screditarla agli occhi del mondo e continuare a occupare Zaporozhye, facendosi scudo della centrale nucleare per ammassarvi armi e soldati.
La sottosegretaria statunitense per il controllo degli armamenti e la sicurezza internazionale, Bonnie Jenkins, ha accusato la Russia di aver «creato tutti i rischi ora associati all’impianto invadendo l’Ucraina».
Un portavoce del Dipartimento di Stato Usa ha aggiunto che «combattere vicino a una centrale nucleare è pericoloso e irresponsabile e continuiamo a chiedere alla Russia di cessare tutte le operazioni militari presso o vicino agli impianti nucleari ucraini e di restituire il pieno controllo all’Ucraina e di sostenere le richieste ucraine di una zona demilitarizzata intorno alla centrale nucleare».
La Cina ha anche esortato «tutte le parti interessate a sedersi al tavolo dei negoziati e a trovare una soluzione», ma ha stigmatizzato il tentativo Usa di dare tutte le responsabilità di un possibile disastro nucleare alla Russia».
In una nota congiunta, le maggiori agenzie nucleari statunitensi, canadesi ed europee scrivono che «l’Iaea deve ottenere l’accesso immediato e incondizionato alla centrale nucleare di Zaporizhzhya per garantire il benessere del personale e la sicurezza continua delle strutture.
Alla missione dell’Iaea dovrebbe essere garantito un comportamento sicuro attraverso la linea di contatto militare nell’Ucraina meridionale sia dall’Ucraina che dalla Russia.
Notiamo che l’impianto di Zaporizhzhya ha un robusto design di reattori e impianti e che il personale operativo ha fatto del suo meglio per mantenere tutti i protocolli di sicurezza.
Vorremmo attirare l’attenzione del mondo sull’eccezionale coraggio e sulla straordinaria dedizione dei nostri colleghi ucraini che hanno continuato a svolgere i propri doveri nelle circostanze più difficili.
E’ merito loro se gli esperti dell’Iaea hanno potuto valutare che non vi era alcuna minaccia immediata alla sicurezza nucleare a causa dei recenti eventi, ed è per quanto riguarda il loro benessere che chiediamo che vengano presi ulteriori provvedimenti.
Le forze russe che attualmente occupano il sito devono ritirarsi per consentire al personale operativo dell’impianto di svolgere i propri compiti di sicurezza e protezione e prendere decisioni senza indebite pressioni, in linea con i sette pilastri della sicurezza nucleare stabiliti dall’Iaea.
E’ inaccettabile utilizzare una centrale nucleare come base militare.
Le forze ucraine e russe dovrebbero anche cessare l’attività militare nelle vicinanze dell’impianto e osservare una zona di sicurezza di 30 km intorno al sito.
Siamo pronti a fornire all’Iaea e all’Ucraina tutto il supporto necessario per garantire la sicurezza degli impianti nucleari e del personale rimasto in al lavoro».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 12 agosto 2022 sul sito online “greenreport.it”)