Foto dalla pagina Facebook di Eugenio Patané
Prima fine dicembre, poi febbraio.
Ora marzo.
È l’ultima data, che arriva dall’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patané, per la riapertura del ponte dell’Industria.
Un’opera giubilare da 18 milioni eseguita da Anas, di cui i cittadini attendono con ansia il completamento.
E che ha subito, nel corso degli ultimi mesi, diversi slittamenti.
Quando riapre il ponte dell’Industria
Dall’ultimo sopralluogo, effettuato sul cantiere dagli assessori Patané e Ornella Segnalini (Lavori pubblici), insieme al sindaco, Roberto Gualtieri, è emersa una nuova data per la riapertura: marzo 2025.
Che sarà accompagnata, a detta di Patané, “con le grandi novità delle passerelle ciclabili ai lati del ponte e del passaggio del trasporto pubblico e delle linee 96 da Corviale a Partigiani e del 780 dall’Eur a Partigiani reso possibile dall’allargamento delle carreggiate a 3.5 metri ciascuna”.
Lavori che, come spiega l’assessore “sono di una complessità non indifferente”, per permettere alla struttura “una spinta di 670 tonnellate per 110 metri attraverso un particolare sistema di funi sui nuovi pilastri del ponte”.
Gli interventi, infatti, puntano a dotare il ponte di una piattaforma più ampia e in grado di accogliere anche mezzi pesanti. Un’infrastruttura che può essere attraversata da ciclisti e pedoni, grazie alle piattaforme pedonali loro dedicate.
I rinvii
Sotto al post di Patané, c’è chi fa notare i diversi slittamenti che la data di riapertura del ponte ha subìto: “La telenovela continua”, è la critica mossa all’assessore.
Che risponde piccato: “Ma quale telenovela.
I lavori sono stati consegnati 11 mesi fa alla ditta che riapre il tunnel in 12 mesi.
Quale telenovela?”.
La riapertura alla circolazione dell’infrastruttura, però, era stata effettivamente fissata prima per l’8 dicembre e poi entro la fine del 2024, in corrispondenza della partenza del Giubileo, come annunciava lo scorso maggio l’assessora Segnalini, parlando di questa infrastruttura e del ponte Giulio Rocco (anche in questo caso i lavori sono ancora in corso): “Per la fine dell’anno avremo il ponte nuovamente percorribile anche per i bus“.
Poi lo slittamento, prima a febbraio e ora a marzo.
Rinvii su cui ha chiesto chiarimenti, tramite un’interrogazione il consigliere capitolino FdI, Stefano Erbaggi, denunciando anche la “caduta di detriti dal cantiere dentro il Tevere“.
Una segnalazione, quest’ultima, a cui ha risposto la stessa ditta incaricata dei lavori.
La storia del ponte dell’Industria
Per la grande infrastruttura, realizzata nel 1863, quella attuale è la seconda chiusura nel giro di pochi anni.
Il “Ponte di Ferro”, infatti, nell’ottobre del 2021 era stato interessato da un imponente incendio che ne aveva comportato la temporanea interdizione.
Dopo un mese e dieci giorni il cavalcavia, che attraversa il Tevere collegando la sponda di Marconi con quella Ostiense, era tornato a disposizione.
L’attuale stop, più prolungato, si è reso necessario per ricostruire l’impalcato.
Il nuovo ponte prevede l’allargamento della piattaforma stradale a 7,5 metri, rispetto agli attuali 5, con conseguente aumento del carico fino a 26 tonnellate, cioè fino al carico ammissibile per il transito dei bus.
Gli interventi hanno comportato la rimozione delle storiche arcate che per quasi un secolo e mezzo hanno caratterizzato l’infrastruttura.
(Articolo di Giulia Argenti, pubblicato con questo titolo il 9 febbraio 2025 sul sito online “Roma Today”)