
Il 30 giugno scadono le richieste provvisorie per tavolini e dehors, le circa 6mila inoltrate agli uffici municipali dai ristoratori di Roma durante il periodo covid, una mossa per incrementare i guadagni offrendo ai clienti la possibilità di mangiare fuori riducendo così il rischio contagio.
Il Comune, per permettere al comparto di sfruttare la prima estate finalmente libera dalle restrizioni pandemiche, sta lavorando per consentire la riconferma delle postazioni straordinarie almeno fino a settembre, forse dicembre.
Non lo farà però con una semplice proroga che vada a perpetrare lo status quo.
“Predisporremo una procedura semplificata che ci consenta di arrivare a superare il periodo estivo – spiega a RomaToday il presidente della commissione Commercio Andrea Alemanni – il che non significa confermare tutte le occupazioni di suolo pubblico aggiunte in questi due anni, ma andarle a verificare per confermarle o meno fissando comunque dei criteri da rispettare“.
Spieghiamo meglio facendo un passo indietro.
Cosa è successo durante il covid
Nel 2020, quando scoppiò la prima ondata di covid-19, ai ristoratori – tra le categorie più colpite dalle conseguenze economiche del lockdown – fu permesso di inoltrare al municipio una richiesta urgente per aggiungere sedie e tavolini negli spazi antistanti i locali.
Richiesta che non necessitava di un ok finale da parte degli uffici.
I tempi di attesa sarebbero stati troppo lunghi.
Si optò solo per un controllo ex post da parte dei vigili urbani, che i tavolini effettivamente posizionati fossero quelli richiesti.
Gli esercizi quindi non ottennero nessun titolo per avere quelle postazioni, e non passarono per nessun parere vincolante al rilascio dello stesso.
Come interverrà il Comune
Veniamo a oggi.
L’idea del Campidoglio è quella da una parte di procedere a rimozioni d’urgenza (quindi in tempi rapidi) delle postazioni che risultano irregolari, dall’altra di permettere ai ristoratori entro il 30 giugno, data di scadenza delle suddette domande, di inoltrare una sorta di richiesta nuova, per la conferma o meno del suolo pubblico ottenute senza titolo.
Stavolta però passando ad esempio dal parere della Sovrintendenza capitolina.
“Lavoriamo a una delibera transitoria che contenga alcuni criteri di selezione inderogabili” spiega ancora Alemanni.
Tra le ipotesi anche la certificazione di un tecnico da allegare alla planimetria, e la possibilità di fare domanda nelle strade di viabilità principale.
“Alcune categorie di strade, come quelle appartenenti alla viabilità principale, possono essere oggetto di richiesta, al momento non si può fare a prescindere ma in tanti montano tavolini comunque, poi sarà ovviamente il dipartimento a esprimere il parere finale“.
Il tutto, precisa il presidente, “tenendo conto parimenti delle esigenze dei residenti che abitano i quartieri del centro“.
Le istanze dei comitati
Già, a chiedere di tornare a una regolarizzazione del settore ci sono gli abitanti rappresentati dai comitati di quartiere e le associazioni a tutela del centro storico.
Con una lettera indirizzata al sindaco Gualtieri, firmata da 12 comitati di quartiere e dalle associazioni Italia Nostra e Carte in regola, si chiede di “decongestionare la città storica da un commercio spesso selvaggio e di scarsa qualità” di “riportare la legalità in questo settore, garantire il rispetto dei diritti costituzionalmente protetti dei cittadini, quali la mobilità, la vivibilità e sostenibilità ambientale, la residenzialità“.
E insieme a questo si lamenta lo scarso coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale che porterà non solo alla delibera transitoria, atto necessario nell’immediato per fissare la procedura necessaria a confermare o no le occupazioni di suolo pubblico concesse durante il covid, ma anche a un nuovo regolamento che vada a disciplinare in via definitiva il settore.
A tal proposito il presidente Alemanni, recependo l’appello e tentando di rimediare, ha annunciato una commissione per giovedì 21 aprile che vedrà seduti al tavolo tutti gli attori.
Associazioni di categoria e comitati di residenti.
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 19 aprile 2022 sul sito online “Roma Today”)