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Home Approfondimenti

Il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato e l’ambiente in Costituzione: «Stiamo solo guadagnando tempo»

09/08/2022
in Approfondimenti, Archivi, Comune di Roma, edilizia, Governo del territorio, Natura, News, Piani territoriali
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Tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.

È quanto prevede da febbraio la Costituzione italiana tra i suoi principi fondamentali.

Secondo il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, intervenuto alla serata finale di Festambiente in occasione del dibattito “Environmental, social, government. Un impegno per tutti”, «avere messo esplicitamente l’ambiente in Costituzione, lo dico da costituzionalista, ha certo un grande valore, ma più di tipo simbolico.

Ancor più significativo è invece che sia stato collocato nell’articolo 41 tra i fini e i limiti che l’iniziativa economica deve rispettare, perché questo aggancia esattamente la tematica europea, che si va ora irrobustendo, di favorire da un lato le attività economiche ambientalmente sostenibili con i Green Bond, ma anche di arrivare a una direttiva che irrigidisca i vincoli nei confronti di chi non è ambientalmente sostenibile.

Stiamo attraversando dei passaggi importanti, ma stiamo solo guadagnando tempo, perché i processi che stanno via via rendendo invivibile l’ambiente stanno continuando.

C’è molto di più che deve essere fatto, deve essere detto e deve essere condiviso, perché il mondo di domani sopravviverà solo se tutti applicheranno regole condivise».

Per Legambiente, l’introduzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi in Costituzione «é  una modifica importante, per certi versi rivoluzionaria, visto che, integrando l’articolo 9 della Costituzione, la legge in esame prevede la tutela dell’ambiente nelle sue varie declinazioni e stabilisce che la legge dello Stato disciplini i modi e le forme di tutela degli animali.

Una modifica attesa per anni e che per l’associazione ambientalista può aprire una nuova stagione alla lotta crisi climatica e per la diffusione delle rinnovabili».  

E, alla Festa di Rispescia, il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. Ha ribadito che «con l’ingresso della tutela dell’ambiente, della biodiversità e dell’interesse delle future generazioni nella Costituzione italiana si apre una nuova stagione per la lotta alla crisi climatica nel nostro Paese.

E’ una modifica costituzionale che permette di riequilibrare fortemente il dibattito nazionale e territoriale sulla realizzazione delle opere e degli impianti necessari alla transizione ecologica italiana.

Ogni volta che si è trattato di autorizzare e realizzare un nuovo impianto eolico, a terra o a mare, un impianto fotovoltaico sui tetti o agrivoltaico sui terreni agricoli senza consumare suolo, o ancora un digestore anaerobico per produrre compost e biometano, i contrari si sono sempre trincerati dietro al rispetto del paesaggio tutelato dalla Costituzione.

Grazie a questa modifica costituzionale, gli argomenti dei contrari a tutto vengono meno e questa è una bella notizia per l’Italia.

Rinnovando i paesaggi italiani con nuovi impianti rinnovabili e circolari, infatti, sarà possibile cancellare dalla vista ciminiere di centrali termoelettriche, a carbone o a gas, inceneritori o ferite pesanti per l’ambiente come l’ennesima discarica».

Legambiente chiede al prossimo Governo e Parlamento di «mettere l’ambiente davvero al centro della propria agenda politica e di affrontare con più decisione i grandi temi ambientali, a partire dalla lotta alla crisi climatica e dalla diffusione degli impianti a fonti rinnovabili, di accelerare nella direzione della sostenibilità ambientale, dell’innovazione e della giusta transizione ecologica ed energetica e di approvare quelle riforme che ancora mancano all’appello, come l’introduzione dei delitti contro la flora e la fauna.

La modifica costituzionale entra anche nel merito del modo in cui le attività delle imprese devono diventare sempre più sostenibili, rispettando di fatto il principio europeo ESG (Environmental, Social and Governance).

Con la modifica dell’articolo 41 della Costituzione, infatti, si prevede che l’iniziativa economica non possa svolgersi in modo da recare danno alla salute e all’ambiente e che la legge determini i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini ambientali».

(Articolo pubblicato con questo titolo l’8 agosto 2022 sul sito online “greenreport.it”)

**************************

N.B. – Il 2° comma dell’art. 9 della Costituzione ribadisce l’obbligo per lo Stato di tutelare il paesaggio ed il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Il successivo 3° comma ha aggiunto l’obbligo di tutelare anche l’ambiente, senza sminuire l’obbligo di tutela del paesaggio che costituisce la veste dell’ambiente e rimane quindi sovraordinato.

Il Presidente di Legambiente ne dà invece una indebita interpretazione personale, secondo la quale “grazie a questa modifica costituzionale, gli argomenti dei contrari a tutto vengono meno”, perché “rinnovando i paesaggi italiani con nuovi impianti rinnovabili e circolari, infatti, sarà possibile cancellare dalla vista di ciminiere di centrali termoelettriche, a carbone o a gas, inceneritori o ferite pesanti per l’ambiente come l’ennesima discarica».”.

Non è affatto implicito che la tutela dell’ambiente comporti l’obbligo di un rinnovo indiscriminato dei paesaggi italiani, per lo più a vantaggio di interessi di ditte private, per giustificare strumentalmente una futura ma non automatica cancellazione dalla vista di ciminiere di centrali termoelettriche, a carbone o a gas, di inceneritori o dell’ennesima discarica.

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

 

 

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