Un negozio di souvenir – foto d’archivio
Giusto vietare l’apertura di locali di vendita al dettaglio di generi alimentari nella Città storica di Roma.
Lo ha stabilito il Tar del Lazio lo scorso 1° ottobre respingendo il ricorso dalla Nala Srl che si era vista respingere dal Comune la richiesta di apertura di un’attività nel salotto della Città Eterna.
Un provvedimento che promuove il Campidoglio che, a dicembre 2023, aveva deciso vietare nuove aperture nel sito Unesco per un periodo di tre anni.
Divieto di apertura di negozi nel sito Unesco
La deliberazione dell’Assemblea capitolina numero 109 del 2023 ha approvato il “Regolamento per l’esercizio delle attività commerciali artigianali nel territorio della Città Storica”.
In particolare, nell’area del sito Unesco è stata vietata l’apertura per tre anni, anche tramite trasferimento di esercizi già operanti fuori dalle medesime aree, di attività di vendita al dettaglio di generi appartenenti al settore alimentare in forma di esercizio di vicinato e di media struttura di vendita.
Stop anche alle attività di vendita di souvenir.
Ricorso
Il 12 dicembre 2023 la società Nala Srl voleva avviare la sua attività su via Capo le Case, in pieno centro.
Una richiesta respinta dal dirigente di settore del I Municipio di Roma.
La società, così, ha deciso di rivolgersi al Tar contestando il nuovo regolamento comunale ed il divieto, per tre anni, di nuove aperture di negozi nel sito Unesco.
Il Comune di Roma ha ragione
Il privato aveva avanzato una serie di eccezioni nel suo ricorso appellandosi anche all’articolo 41 della Costituzione.
Il Tar ha respinto tutte le istanze del ricorrente.
Nello specifico, molto importante è il passaggio nel quale i giudici confermano la bontà della decisione del Campidoglio “di tutelare al massimo grado proprio i beni inclusi nella lista Unesco” e dunque la necessità di approntare “per tali siti una tutela semmai ancora più stringente, anche in ossequio a precisi obblighi internazionali, al fine di evitare il rischio di compromissione di aree che sono dotate di un altissimo pregio paesistico-storico-culturale per il loro eccezionale e straordinario valore identitario, tale da rappresentare un unicum a livello addirittura planetario”.
Infatti, alla luce della “pressione antropica” e “turistica” all’interno del centro storico, l’Assemblea capitolina “ha ben potuto valutare le realtà locali e prevedere misure volte alla tutela dell’ambiente, da intendere anche come esigenza di tutela della qualità della vita” scrive il Tar nella sentenza.
Inoltre, hanno evidenziato i giudici amministrativi, il divieto temporaneo di apertura di nuovi esercizi commerciali “non ha comportato alcuna discriminazione tra gli operatori” poiché “ha salvaguardato quelli già legittimamente operanti sul territorio, individuando un criterio oggettivo, basato su un dato temporale ed operativo per il futuro”.
“La sentenza del Tar conferma il pieno diritto di Roma Capitale di adottare misure volte a tutelare il nostro prezioso centro storico, salvaguardando l’equilibrio tra protezione del patrimonio e sviluppo commerciale – commenta, a RomaToday, l’assessora alle Attività produttive di Roma Monica Lucarelli – queste scelte non sono semplici restrizioni, ma strumenti necessari per garantire la qualità della vita di cittadini e turisti.
Oltre alle attività tutelate il regolamento permette aperture in deroga per i cosiddetti progetti di qualità, ovvero progetti che rispettano standard eccezionali, valorizzando l’artigianato e promuovendo attività commerciali che si integrano armoniosamente nel contesto urbano e contribuiscono alla sostenibilità e al decoro della città”.
Un meccanismo che permette “di conciliare le esigenze di tutela del patrimonio – continua Lucarelli – con lo sviluppo di attività che rappresentano un valore aggiunto per la nostra economia e la nostra cultura.
Ogni proposta viene valutata caso per caso, attraverso una commissione tecnica che garantisce il rispetto degli standard e delle normative, senza rinunciare alla possibilità di innovazione.
In questo modo, proteggiamo il nostro patrimonio culturale e artigianale, incentivando al contempo un commercio di qualità, attento al decoro urbano e alla vivibilità dei quartieri.
Il mese scorso abbiamo approvato in Giunta l’apertura del pastificio artigianale ‘Tortellini&Dintorni’, un progetto che gioca un ruolo importante per l’inclusione sociale attraverso la formazione.
Roma non è solo una capitale culturale, ma anche un laboratorio di eccellenze produttive che riflettono la nostra storia e il nostro saper fare, integrando sostenibilità, tradizione e innovazione.
È questo – conclude – il percorso che intendiamo seguire per garantire alla città uno sviluppo armonioso e rispettoso delle sue radici”.
(Articolo di Matteo Torrioli, pubblicato con questo titolo il 3 ottobre 2024 sul sito online “Roma Today”)