L’atto finale è stato votato da tutti, all’unanimità.
Il VI municipio si è schierato, ufficialmente, contro la realizzazione dell’impianto a biomasse di via Prenestina.
Nella sala consiliare di viale Cambellotti e di fronte a decine di residenti e rappresentanti di comitati contrari all’opera, il VI municipio si è impegnato ad aderire al ricorso al Tar presentato da diversi cittadini per chiedere la sospensione dei provvedimenti autorizzativi dell’impianto voluto dall’Agricola Salone e la Ibes Green Srl.
L’impianto a biomasse di Roma est
Dopo che la costruzione, nel 2021, era stata bloccata, a giugno 2024 gli uffici della Regione Lazio davano il via libera alla realizzazione dell’opera.
Un impianto a biomasse che sorgerà su un’area vasta 41.300 metri quadri.
La struttura tratterà 75 mila tonnellate di rifiuti ogni anno: 50.000 di rifiuti organici e il resto di rifiuti verdi (sfalci).
E così, dopo anni di quiete, gli abitanti di Colle Monfortani, Prato Fiorito, Nuova Ponte di Nona e Colle Prenestino sono tornati a lottare per fermare i cantieri.
Con il supporto, tra le altre, di Konsumer Italia, che ha la sede vicino all’area individuata per la costruzione dell’impianto, i cittadini hanno già presentato un ricorso al Tar per annullare le autorizzazioni regionali.
Consiglio straordinario
Giovedì 10 aprile si è quindi tenuto un consiglio municipale straordinario, convocato dai capigruppo, con l’obiettivo di approvare un documento teso a supportare i residenti di Roma est che si oppongono al progetto.
Non sono mancate, ovviamente, le polemiche, in particolare dopo l’intervento di Giovanni Neto, vice responsabile del dipartimento ambiente di FdI in VII municipio.
Neto, esperto in materia, è intervenuto per rassicurare i presenti sull’impatto dell’impianto, in particolare dal punto di vista ambientale.
Un intervento tecnico, soprattutto, che ha portato comunque a degli attriti tra il Pd e i meloniani.
Documento approvato all’unanimità
Dopo tre ore di consiglio, durante le quali hanno parlato anche residenti e comitati, è stato approvato, all’unanimità, un documento che impegna il presidente del municipio delle Torri e la sua Giunta ad aderire al ricorso al Tar presentato dai cittadini, a formalizzare la contrarietà del municipio alla realizzazione dell’impianto e a interloquire con Regione Lazio e Comune di Roma per bloccare il progetto che, lo ricordiamo, ha ottenuto tutti i permessi richiesti per questo genere di interventi.
“Il municipio, pur non avendo competenze dirette, si è fatto portavoce delle istanze del territorio – ha detto il presidente Franco durante il consiglio – sono mancate azione concrete da parte di altre forze politiche a livello capitolino e regionale, nonostante le dichiarazioni.
Il sindaco di Roma – ha attaccato – ha competenza in materia di salute dei cittadini” e sarebbe potuto intervenire.
“Basta polemiche, però, sul passato, ora è necessario concentrarsi sugli strumenti per bloccare l’impianto”.
“Per la seconda volta, tutti gli eletti si sono espressi chiaramente in Aula – ha dichiarato, a RomaToday, il capogruppo del Pd Fabrizio Compagnone – ora non ci sono più alibi: il presidente e la giunta devono passare dalle parole ai fatti, producendo atti concreti e protocolli chiari che diano continuità agli impegni presi. Finora abbiamo assistito solo a passerelle in Regione, senza che da queste siano scaturiti risultati concreti.
E questo, semplicemente, non è accettabile.
Abbiamo raccolto l’allarme lanciato da cittadini e comitati, e lo abbiamo portato nelle istituzioni.
Abbiamo scelto di non puntare il dito su ciò che (non) è stato fatto in Regione, ma ora è il municipio che deve dare il buon esempio.
Servono trasparenza e azione, non ambiguità.
Facciamo la nostra parte, con serietà e determinazione.
È per questo che siamo stati eletti.
E siamo soddisfatti di aver contribuito in modo significativo, portando un atto – a mia prima firma – che ha segnato il percorso verso la definizione dell’atto finale.
Un passo concreto, non simbolico.
Il nostro lavoro prosegue, ma la direzione del territorio è ben tracciata”.
(Articolo di Matteo Torrioli, pubblicato con questo titolo l’11 aprile 2025 sul sito online “Roma Today”)