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Home Approfondimenti

Indagine Compassion in World Farming: la sofferenza delle scrofe del prosciutto di Parma confinate nelle gabbie

08/07/2022
in Approfondimenti, Archivi, Caccia e Animali, Governo del territorio, MATERIE TRATTATE, Natura, News, Piani territoriali
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Compassion in World Farming UK (CIWF) ha pubblicato oggi  una nuova indagine sotto che «ha rivelato l’immensa sofferenza delle scrofe in gabbia negli allevamenti dell’Ue, comprese quelle che forniscono prosciutti “premium” Parma e Bayonne».

Il video denuncia è stato girato in 16 allevamenti in Italia, Spagna, Francia e Polonia e, secondo l’associazione per il benessere animale, «mostra la crudeltà, il tormento e la frustrazione che le scrofe sono costrette a subire nelle stalle e nelle gabbie da parto in attesa del promesso divieto dell’Ue sull’allevamento in gabbia».

CIWF spiega che «tra gli allevamenti indagati figurano quelli che forniscono prodotti cosiddetti “premium”: i prosciutti di Parma e Bayonne. 

I nostri ricercatori hanno scoperto che le scrofe di questi allevamenti erano mantenute nello stesso limite estremo di quelle degli allevamenti “standard”; il confinamento è generalmente sopportato da circa l’85% delle scrofe nell’Ue».

Dall’indagine emerge che le scrofe «trascorrono  molte settimane in gabbie così piccole da impedire praticamente tutti i movimenti a parte lo stare in piedi e sdraiarsi.

Continuano a giacere nei propri escrementi e nelle proprie urine, qualcosa che eviterebbero naturalmente.

Sperimentano il tormento di non poter nutrire adeguatamente i loro piccoli a causa della restrizione della gabbia.

Ricorrono a comportamenti ripetitivi anormali come mordere le barre  e masticare l’aria perché sono davvero frustrate».

Nel 2021 la Commissione europea si è pubblicamente impegnata ad approvare una legge per porre fine all’ingabbiamento degli animali da allevamento, un impegno che è stato preso in risposta all’iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age, che ha raccolto 1,4 milioni di firme certificate in tutta l’Ue ed è stata la prima iniziativa di successo per gli animali da allevamento.

Compassion in World Farming  ha inviato una sintesi dei risultati delle sue indagini ai ministri dell’agricoltura di tutta Europa e li ha invitati a introdurre senza indugio il divieto Ue per l’allevamento in gabbia.

CIWF UK ricorda che «ogni anno in Italia vengono prodotti circa 8 milioni di prosciutti a marchio Parma, il 36% dei quali viene esportato e gli Stati Uniti sono il primo mercato di esportazione con 757.000 prosciutti venduti nel 2021.

Poco meno della metà di tutto il Parma esportato viene venduto all’interno dell’Ue, sebbene il Regno Unito è il primo mercato di esportazione per il prosciutto di Parma preaffettato.

Ogni anno in Francia vengono prodotti circa un milione di prosciutti di Bayonne. 

I numeri dell’esportazione non sono disponibili, ma si dice che i prosciutti di Bayonne vengano esportati in diversi Paesi tra cui Stati Uniti, Germania, Belgio, Giappone e Regno Unito.»

Sarah Moyes, senior campaigns manager di Compassion in World Farming UK, fa il punto: «Le persone che pagano un di più per prodotti come i prosciutti di Parma e Bayonne probabilmente rimarranno scioccate nello scoprire che questi prodotti “di fascia alta” provengono da sistemi che tengono gli animali in gabbie così crudeli.

La nostra indagine rivela che questi allevamenti non sono migliori di quelli standard: gli animali restano ancora in gabbia per una parte significativa della vita, proprio come circa l’85% delle scrofe dell’Ue.

Sono costretti a vivere vite inimmaginabilmente miserabili: non possono muoversi, nutrire adeguatamente i loro piccoli o esprimere comportamenti naturali, e sono così frustrati che ricorrono a comportamenti anormali come mordere le sbarre.

Ecco perché stiamo esortando l’Ue a introdurre senza indugio il divieto che avevano promesso.

E’ anche fondamentale che il governo del Regno Unito agisca per introdurre nuove leggi per porre fine all’età della gabbia anche per tutti gli animali allevati qui».

Per questo gli attivisti dicono che è ora che i supermercati del Regno Unito smettano di vendere prosciutto premium prodotto da allevatori  dell’Ue che utilizzano ancora metodi vietati nel Regno Unito.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 7 luglio 2022 sul sito online “greenreport.it”)

 

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