La procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori della Hippogroup impiegati nell’ippodromo di Capannelle è ancora valida.
Il loro destino, e quello delle corse ippiche nell’impianto destinato al trotto ed al galoppo più importante d’Italia, non è inevitabile.
La decisione di confermare Hippogroup
L’assessore allo sport di Roma Capitale, ha presentato alla giunta Gualtieri una proposta che potrebbe cambiare le sorti di Capannelle.
Onorato ha infatti confermato l’esistenza di un “pubblico interesse”, ad evitare “il depauperamento, l’ammaloramento o l’occupazione dell’impianto sportivo”.
E per questo ha suggerito alla squadra di governo cittadino di dare mandato al dipartimento sport di “acquisire la disponibilità della Hippogroup, quale attuale detentore dell’impianto sportivo, a svolgere nell’anno 2025“ i servizi necessari ed indispensabili a garantire esclusivamente lo svolgimento delle corse di trotto e galoppo.
La proposta, già approvata dalla giunta capitolina, resta valida “fino all’avvenuto espletamento delle fase di gara indetta il 19 aprile 2019” ed alle condizioni “già fissate con la delibera di giunta del gennaio 2024”.
Una mano tesa che, tuttavia, “non costituisce esplicita o implicita rinuncia ai diritti rivendicati dall’amministrazione capitolina nell’ambito dei giudizi ancora pendenti”.
Che cosa significa?
Il complicato rapporto tra gestore e Campidoglio
Nel 2017 l’allora amministrazione Raggi aveva chiesto al concessionario il versamento di una somma vicina ai 2 milioni di euro l’anno, a fronte della cifra fino a quel momento corrisposta, di circa 66mila euro.
Quella richiesta è stata contestata dalla Hippogroup ed ha originato un contenzioso legale ed una richiesta che, da allora, continua ad essere richiesta.
Il Campidoglio vorrebbe, in sostanza, il versamento di circa 2 milioni di euro per gli ultimi 6/7 anni.
Una richiesta che è alla base “dei giudizi ancora pendenti” cui si fa riferimento nella memoria di Giunta approvata a fine novembre.
La decisione di proporre ad Hippogroup di rimanere nell’impianto, nasce come conseguenza di una manifestazione d’interessi, rivolta a 28 operatori, che è andata deserta.
Puntava ad assegnare l’ippodromo nelle more del bando di gara europeo che è stato, nel frattempo, predisposto.
Anche Hippogroup, pertanto, potrebbe restare a gestire le corse di trotto e galoppo, in attesa che questo bando produca degli effetti.
Potrebbe succedere a partire dal 2026 o, se ancora una volta non dovessero presentarsi sono operatori interessati, semplicemente mai.
Pochi finanziamenti ministeriali per Capannelle
“Non possiamo fare finta che il problema di Capannelle sia nato in questi ultimi tre anni – ha osservato Onorato – Se il bando ponte che abbiamo fatto è andato deserto è perché nessuna delle 28 società che già gestiscono ippodromi in Italia, invitate tra quelle indicate dallo stesso Masaf, ha ritenuto sufficiente il contributo ministeriale.
Il finanziamento nazionale su Capannelle, infatti, continua a diminuire di anno in anno”.
L’assessore, nell’annunciare la memoria di giunta con cui si conferisce ad Hippogroup la possibilità di continuare a gestire Capannelle, ha anche ricordato di quanto sia diminuito lo stanziamento governativo.
“Nel 2011 era di 11 milioni di euro, nel 2012 è sceso a 6,5 milioni, poi è stato 4,8 fino al 2024 quando diminuisce ulteriormente fino 4,4 milioni di euro.
E nel 2025 la proposta della legge finanziaria del Governo per gli ippodromi – ha ricordato Onorato – prevede un’ulteriore riduzione del 12%.
È evidente che il settore dell’ippica in Italia si tiene in equilibrio economico solo grazie all’intervento dello Stato, non certo dei comuni”.
Motivo per cui, un esito positivo del bando europeo, appare tutt’altro che scontato.
Ed il comune che, nell’agosto del 2023 aveva rifiutato una proroga ad Hippogroup, per il secondo anno consecutivo “si trova messo all’angolo”.
Il risultato è scontato: in queste condizioni, per tenere in funzione l’impianto, è praticamente “costretto” a ricorrere al vecchio concessionario.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 3 dicembre 2024 sul sito online “Roma Today”)