Via le impalcature e le pubblicità dal tetto.
Una pulizia generale della facciata, sporca ed invasa da piante infestanti.
Chiusura degli accessi negli esercizi commerciali non più in funzione e, poi, anche una verifica sulla liceità di quelle presenti.
Il dente cariato dell’Esquilino
Da tempo il municipio del centro sta chiedendo, all’amministrazione cittadina, di prendersi cura di un “edificio malato”.
Si tratta del manufatto, ad un solo piano, che affaccia su via Giolitti, all’altezza di un degli ingressi laterali della stazione Termini.
È il cosiddetto “dente cariato” e la sua sistemazione è stata invocata, con un’apposita petizione, anche da 500 residenti del quartiere Esquilino.
Lo aveva richiesto con un apposito atto anche il municipio del centro, stanco di dover fare i conti con il degrado di un edificio che è anche una vetrina della città.
Una ferita da risanare
“Da troppi anni l’edificio adiacente alla stazione termini denominato dente cariato è in uno stato indecente” ha commentato Niccolò Camponi, il consigliere democratico che è stato il primo firmatario del provvedimento portato in aula municipale.
“L’Esquilino ha visto molti interventi di rigenerazione urbanistica come il palazzo ENPAM, gli ex Magazzini dello Statuto e palazzo Merulana e ci sono cantieri in corso come quello dell’ex zecca e dell’ex hotel Radisson.
La sistemazione del ‘dente cariato’ aiuterebbe a ridurre sensibilmente la sensazione di degrado che viene percepita all’uscita dalla stazione a beneficio di cittadini, turisti e attività commerciali e alberghiere”.
Per raggiungere il risultato, era stato proposto in municipio, si poteva avviare un concorso di progettazione internazionale.
Le richieste dell’ente di prossimità sono recentemente transitate anche in Aula Giulio Cesare.
La consigliera Antonella Melito, vicepresidente della commissione urbanistica, ha provveduto a portare all’attenzione dell’assemblea capitolina un provvedimento analogo a quello votato, tempo prima, in municipio.
E del futuro del “dente cariato” si è tornato a parlare il 20 maggio, in occasione di una commissione congiunta turismo ed urbanistica.
Le intenzioni del Campidoglio
“Abbiamo fatto il punto con il dipartimento e l’assessorato sullo stato delle progettualità, che porteranno alla riqualificazione dell’intero plesso e delle aree limitrofe.
Nel corso della seduta è stato inoltre richiesto che all’interno del progetto siano previsti spazi per la cultura e un punto di informazione turistica, utile ad accogliere i visitatori in arrivo alla stazione” hanno spiegato i consiglieri Mariano Angelucci e Antonella Melito, con una nota congiunta.
Per curare il “dente cariato” quindi si punta su una medicina che utilizzi, come principio attivo, la cultura ed il turismo.
“È evidente che il ‘dente cariato’ ha rappresentato per anni una ferita aperta nel cuore dell’Esquilino, ma oggi, con la nostra Amministrazione grazie al lavoro dell’assemblea capitolina, dell’assessorato al patrimonio e degli uffici è stato avviato un percorso concreto per la rigenerazione urbana” hanno chiosato Melito e Angelucci.
Come ogni terapia, ne va valutata l’efficacia con il tempo.
Ed è per questo che, i due consiglieri democratici, hanno fatto una promessa: “ogni due mesi convocheremo nuovamente la Commissione per monitorare l’avanzamento del progetto”.
In tanti auspicano che il proposito abbia un seguito: il dente cariato di via Giolitti si può ancora curare.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 22 maggio 2025 ssusl sito online “Roma Today”)