Il Campidoglio tiene la barra dritta e conferma la volontà di realizzare un impianto per la selezione ed il recupero delle terre di spazzamento nel sito dell’ex Tmb Salario.
Questo nonostante le proteste del territorio che per quasi dieci anni ha subito i miasmi del vecchio impianto di trattamento meccanico biologico e le rimostranze del municipio di centrosinistra che si è detto contrario al progetto di Ama.
Il Campidoglio vuole l’impianto nell’area dell’ex Tmb
“Nella piena filosofia del piano rifiuti e per raggiungere l’obiettivo di passare da 1 milione e 900mila tonnellate di rifiuti prodotti a 1 milione e 500mila entro il 2030 dobbiamo disseminare la città, e tutte le zone dovranno farsene carico, piccoli impianti di economia circolare e per il trattamento. A questo – ha spiegato in commissione Trasparenza l’assessora al Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi – servirà anche quello previsto nel sito Ama di via Salaria.
Un impianto di cui peraltro sono dotate tutte le città d’arte e a vocazione turistica.
Uno dei più grandi e belli si trova a Venezia”.
In particolare al Salario dovrebbero arrivare sabbia, ghiaino e ghiaietto, oltre a residui di umido e qualche bottiglietta di plastica.
Residui e rifiuti derivanti dallo spazzamento stradale e dalle operazioni di pulizia delle caditoie della città.
La capacità a regime è di trentamila tonnellate l’anno, 100 al giorno.
“Oggi le spazzatrici recuperano circa 15mila tonnellate di materiale”, ha specificato Alfonsi.
L’iter autorizzativo è in corso ed Ama conta di realizzarlo “entro il primo trimestre del 2025”.
“L’obiettivo è massimizzazione del recupero andando a sottrarre i rifiuti che andrebbero altrimenti ad alimentare la discarica.
Si tratta – ha aggiunto l’Ad di Ama, Alessandro Filippi – di uno degli impianti più avanzati che utilizza le tecnologie migliori del settore.
Non sperimentale e consolidato”.
“Un impianto che non ha impatto e non inficia il grande progetto di recupero dell’area”, ha detto l’assessora rispondendo di fatto a quanti, il municipio ed una parte della maggioranza in Campidoglio, oltre ai residenti della zona, hanno levato scudi contro il progetto.
L’hub dell’economia circolare
Accanto al sito per il trattamento delle terre di spazzamento resta valida l’idea di realizzare nell’area dell’ex Tmb Salario un hub per l’economia circolare con un centro per il recupero e il riciclo dei RAEE e materiali tessili, un centro del riuso per l’educazione e la formazione alla sostenibilità, la sede di zona di Ama “per rafforzare i servizi ai cittadini”.
“L’idea – ha ribadito Alfonsi – è quella di riconvertire completamente l’area con una funzione differente.
La progettazione si farà con il territorio con la possibilità che, attraverso il recupero di particelle che oggi non sono del Comune, si arrivi anche al parco sul fiume”.
Il territorio in rivolta
Ma il territorio è sul piede di guerra.
Li tra Fidene e Villa Spada, nonostante si tratti di un impianto completamente diverso da quello che per quasi un decennio ha accolto e lavorato una parte dell’indifferenziato di Roma, nessuno vuole sentir parlare di trattamento di rifiuti “di qualsiasi natura essi siano”.
“Dopo l’incendio e la revoca dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) c’era un accordo per un hub di economia circolare e per un parco.
Solo questo”, ha detto in commissione Simona Fioravanti, dell’osservatorio sul Tmb Salario.
“Non era previsto alcun impianto di trattamento in cui vengono utilizzati oltre l’acqua anche soda caustica e idrossido di sodio.
Abbiamo l’esperienza del vecchio Tmb che funzionava malissimo e che con la sua puzza ci ossessionava.
Di Ama non ci fidiamo.
Siamo terrorizzati, un nuovo impianto seppur piccolo non è accettabile.
Il territorio dice no all’impianto”.
“Quell’area, oltre ai servizi zonali di Ama che possono essere implementati, se deve diventare un hub dell’economia circolare deve essere sottoposta a progettazione seria senza anticipare un pezzo fuori da questa progettazione, che rischia di essere compromessa, e dalla partecipazione dei cittadini.
Dopo averlo tolto per anni deve tornare a dar respiro a chi abita lì, diventando un luogo di servizi”, il commento del presidente del Municipio III Paolo Marchionne.
“La Giunta Gualtieri ha cambiato idea“
“E’ evidente che sull’area dell’ex Tmb Salario la Giunta Gualtieri ha cambiato idea.
Viene accantonata l’ipotesi di demolire il vecchio Tmb, mentre per la realizzazione del parco sono ancora in alto mare in attesa di un accordo con l’Università di Roma Tre per realizzare un progetto di riqualificazione che però ancora non c’è così come non ci sono i fondi”, ha dichiarato a margine della seduta il presidente della commissione Trasparenza di Roma Capitale e consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Federico Rocca.
“Quindi ai cittadini e a tutte le attività che per anni hanno convissuto con il Tmb Salario per ora sarà regalato un nuovo impianto per il trattamento e il recupero dei rifiuti.
Il parco può aspettare anche perché a cinque anni dall’incendio l’amministrazione sta ancora eseguendo le indagini di analisi dell’area.
Non è questa la risposta che il territorio si attendeva dopo anni di inquinamento ambientale e soprattutto non è in questo modo che ci si confronta e si dialoga con i cittadini.
Il mio auspicio è che la Giunta Gualtieri si fermi e riveda questa ipotesi, poiché i quartieri che hanno già dato molto alla causa dei rifiuti di Roma, ora meritano attenzione e risposte di tutela e salvaguardia ambientale e non nuovi impianti”.
(Articolo di Sara Mechelli, pubblicato con questo titolo l’8 settembre 2023 sul sito online “Roma Today”)