Gli ambientalisti esultano: il National Environment Tribunal (NET) del Kenya ha annullato la licenza precedentemente concessa all’Amu Power che aveva chiesto di realizzare il controverso progetto del Lamu Coal Plant.
La sentenza mette al sicuro un sito patrimonio dell’Unesco e la popolazione di Lamu che si batteva da anni per impedire la costruzione della prima centrale a carbone del Kenya, il cui progetto era stato presentato per la prima volta nel 2015.
Gli abitanti della regione, sostenuti da militanti ambientalisti, scienziati e avvocati riuniti nella coalizione “Coal Ni Simu – deCOALonize Kenya”, hanno combattuto senza tregua contro la centrale a carbone non solo per il suo impatto sul clima ma anche perché Lamu è un sito patrimonio dell’’Unesco, protetto proprio per la sua biodiversità e il suo ricco patrimonio multiculturale.
A 350.org sottolineano che «i nostri amici e alleati in Kenya hanno appena ottenuto una grandissima vittoria: dopo anni di campagne ispiratrici e creative da parte del movimento per il clima, il Kenyan National Environment Tribunal (NET) ha appena annullato tale licenza, citando, tra le altre ragioni, la mancanza di un’effettiva partecipazione pubblica e i rischi sociali e ambientali».
Secondo gli ambientalisti «questo risultato dimostra ancora una volta che il potere delle persone è inarrestabile e che quando ci mobilitiamo e combattiamo, vinciamo.
Dalle e-mail ai social media alle proteste creative e alle campagne di scrittura di lettere che abbiamo aiutato a organizzare, dalle piccole riunioni locali ai grandi meeting, abbiamo premuto e premuto e non ci siamo arresi, nonostante i bersagli fossero intoccabili».
From emails, social media shares to the creative protests and letter-writing campaigns we helped organize, from small and localised meetings to huge rallies, we pushed and pushed and didn’t give up, even in the face of intractable targets.
350.org conclude: «Quel che il movimento deCOALonize ha realizzato in Kenya è il tipo di azione audace e visionaria che ci pone all’offensiva contro l’industria dei combustibili fossili.
Abbiamo bisogno di più di questo tipo di azione in Kenya e in tutto il continente.
Oggi ci prendiamo un momento per festeggiare.
E domani, torniamo al lavoro.
Manterremo la pressione sui nostri governanti eletti a tutti i livelli e lotteremo per il clima e la sicurezza delle nostre comunità.
Città per città, provincia per provincia, Paese per Paese , non smetteremo di lavorare per costruire il potere del popolo per un’azione coraggiosa che corrisponda al livello necessario per evitare impatti climatici catastrofici.
Questa vittoria senza precedenti è la prova che combattendo collettivamente per un mondo più giusto e sostenibile, siamo in grado di sconfiggere l’industria devastante dei combustibili fossili e ampliare l’orizzonte del futuro che possiamo creare.
Questa vittoria è anche un segnale per tutti gli altri governi, paesi e multinazionali: l’Africa non è in vendita.
Insieme, possiamo iniziare a costruire un’Africa libera dai fossili».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 4 luglio 2019 sul sito online “greenreport.it”)