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Rodolfo Bosi
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Home Approfondimenti

Not my Taxonomy. No al nucleare e al gas nella tassonomia verde europea

06/07/2022
in Approfondimenti, Archivi, Governo del territorio, Natura, News, Piani territoriali
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Centinaia di attivisti/e per il clima, provenienti da diverse organizzazioni e 12 Paesi europei, sono arrivati a Strasburgo per fare pressione sui parlamentari europei perché blocchino il greenwashing del gas e smettere così di finanziare il conflitto in Ucraina.

Come spiegano Fridays for future Italia e  ActionNetwork.org, «gli attivisti della coalizione #NotMyTaxonomy sono nella città sede del parlamento europeo per una settimana di mobilitazioni, proteste e dimostrazioni, rivolte agli europarlamentari che voteranno il 6 luglio per decidere sull’inclusione di gas e nucleare nella tassonomia europea degli investimenti sostenibili.

Nel mese di giugno due commissioni parlamentari hanno già rifiutato la proposta, mandando un segnale importante al resto del parlamento europeo.

Per fermare l’atto delegato, 353 membri del parlamento dovranno votare a favore del veto».

A Strasburgo da ieri c’è una delegazione italiana di circa 60 attivisti alla quale partecipano anche Legambiente, Fridays For Future, Transport & Envirnonment ed è stato organizzato un campeggio internazionale che ospita attivisti dei diversi Paesi Ue, uniti nella battaglia contro questa pericolosa operazione di greenwashing su scala europea.

Legambiente ricorda che «un primo passo avanti è avvenuto lo scorso 14 giugno, quando le Commissioni Ambiente ed Affari Economici dell‘Europarlamento hanno votato a favore della risoluzione di rigetto della proposta della Commissione Ue sulla Tassonomia Verde.

Si tratta di un primo importante risultato che apre la strada alla bocciatura della proposta di considerare gas fossile e nucleare come fonti energetiche sostenibili, in base al regolamento sulla tassonomia che classifica gli investimenti verdi.

Ora la decisione finale spetta alla plenaria del 4 – 7 luglio.

L’auspicio è l’Europarlamento scelga la strada della sensatezza, come già fatto dalle Commissioni Ambiente ed Affari Economici, perché non c’è nulla di sostenibile nel gas e nel nucleare».

Anche secondo l’ucraina Oksana Ananyeva, esperta di politica energetica per il Centre for Environmental Initiatives Ecoaction, «non c’è nulla di sostenibile nei combustibili fossili e nei rifiuti nucleari dannosi per il clima che si accumulano per decenni.

È tempo di porre fine al greenwashing e di porre il veto sull’energia nucleare e sul gas nella tassonomia dell’Ue e gli eurodeputati devono bloccare questa assurda proposta.

Con la guerra in Ucraina e gli attacchi russi alle centrali nucleari, etichettare il gas fossile e il nucleare come sostenibili sarebbe una decisione sciocca e miope.

Questa decisione ha un impatto sulle persone in tutto il mondo e non solo nell’Ue.

Se la proposta della Commissione passasse in Parlamento, questa decisione aggraverà la dipendenza dallo stato aggressore che dovrebbe essere interrotta.

Mentre le sanzioni attuali lasciano già scappatoie per i giganti energetici russi, inclusi gas e nucleare nella tassonomia dell’Ue apriranno loro le porte e prolungheranno il finanziamento della guerra in Ucraina».

Beatrice Trentin, di Fridays for future (FFF) Italia, sottolinea: «Stiamo combattendo per il nostro futuro; i nostri occhi sono puntati sui parlamentari europei e le decisioni che faranno.

Non vogliamo rimanere delusi ancora una volta da questa classe politica, la tassonomia così per com’è stata scritta legherà ulteriormente l’Europa con i paesi produttori di gas, come la Russia che sta portando morte e distruzione in Ucraina.

Vogliamo che i parlamentari europei dimostrino che possono essere indipendenti dalle lobby del gas, che nel 2021 hanno investito 100 milioni di euro per fare pressione sull’Unione Europea e hanno incontrato funzionari e parlamentari ogni due giorni.

Questa é l’estate peggiore che abbiamo vissuto fino ad adesso e non potrà fare altro che peggiore nei prossimi anni, non possiamo permetterci di continuare a fare un passo avanti e due indietro verso la transizione ecologica».

Per Jule Pehnt, attivista di FFF Deutschland, «solo suggerire di definire “sostenibili” il gas e l’energia nucleare sembra a prima vista un brutto scherzo, quando allo stesso tempo le persone soffrono ogni giorno a causa dell’escalation della crisi climatica e della produzione di combustibili fossili.

Dimostra ancora una volta quanto siamo bloccati nelle narrazioni fossili, preoccupati per i minori profitti per le biggest companies e non per la vita delle persone.

La tassonomia discussa attualmente funzionerebbe contro l’impatto desiderato.

L’Ue ha la responsabilità di agire immediatamente e il parlamento ha ora la possibilità di fare una dichiarazione e di prendere una decisione contro la dipendenza dai fossili e per la trasformazione verso la giustizia climatica».

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, conclude: «L’Europarlamento ora deve rigettare la proposta della Commissione per evitare che centinaia di miliardi di euro vadano sprecati con il nucleare ed il gas fossile aggravando così la duplice crisi climatica ed energetica.

Per fronteggiare l’emergenza climatica – che ci tocca sempre più da vicino come dimostrano le ondate di calore e la siccità che hanno colpito duramente la nostra penisola – queste ingenti risorse finanziarie vanno invece investite non solo in rinnovabili ed efficienza energetica, ma anche in tutte quelle infrastrutture ambientali necessarie a difendere i nostri territori dai sempre più preoccupanti impatti climatici che rischiano di mettere a repentaglio sempre più vite umane e in ginocchio molte attività economiche e minare la coesione sociale delle comunità in cui operano.

Per questo nei prossimi giorni la nostra associazione sarà presente a Strasburgo per far sentire anche la propria voce».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 5 luglio 2022 sul sito online “greenreport.it”)

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