nuova pineta
L’avevano promesso alla vigilia della pubblicazione dei nuovi bandi e sono stati di parola.
I titolari degli stabilimenti balneari di Ostia hanno deciso di ricorrere al TAR per contestare la modalità con cui, il comune di Roma, sta cercando di riorganizzare la gestione di chioschi e stabilimenti.
Contestata la durata delle future concessioni
“Sono almeno 26 i concessionari che hanno presentato ricorso, su un totale di 31 concessioni messa a gara” ha spiegato Edoardo Mascara, responsabile del sindacato italiano balneari Confcommercio di Roma.
“Noi non siamo contrari all’idea della gara in sé, anzi è un nostro auspicio che venga fatta, per uscire dalla condizione di precarietà che si è creata.
Però non possiamo accettare l’idea che il bando sia fatto per una concessione di un anno, con un’opzione di rinnovo che dipende dall’amministrazione.
Quale serio imprenditore verrebbe ad investire, avendo un margine di tempo così limitato per rientrare dell’investimento?” ha chiesto il Mascara.
Anche perché chi esce dalla stabilimento, verosimilmente si porta via gli arredi della spiaggia (lettini, sdraio, tavolini ed ombrelloni) o le strigliature dei servizi di somministrazione (bar e ristoranti).
Il punto di vista degli storici balneari
I dubbi del presidente del SIB di Roma sono chiaramente stati espressi anche nel ricorso.
“Io ricordo che in questo periodo dell’anno parte la campagna abbonamenti per la prossima stagione balneare e che vanno fatti i lavori per sistemare gli stabilimenti e farli trovare pronti in previsione dell’estate.
Con quale spirito dovremmo fare tutto ciò? – ha obiettato Franco Petrini, storico titolare della Nuova Pineta/Pinetina – io anche sono favorevole all’indizione di una gara, come peraltro prevede la normativa nazionale, ma va fatta con serietà e con un orizzonte temporale che non sia soltanto di un anno.
Mi sembra invece che, a Roma, tutta la vicenda sia stata mal gestita”.
Il ricorso e la tempistica del bando
I concessionari che hanno presentato ricorso, sono in attesa di un pronunciamento del TAR.
Un provvedimento cautelare, e quindi una sospensiva del bando, potrebbe arrivare già nella giornata del 12 marzo.
“Vediamo cosa decideranno i giudici, però qui abbiamo un chiaro problema temporale. Entro il 17 marzo – ha ricapitolato il presidente del SIB di Roma – vanno presentate le offerte.
Poi ci vorrà almeno un mese per valutarle, quindici giorni per procedere con l’assegnazione ed almeno trenta giorni, da parte del concessionario uscente, per liberare lo stabilimento”.
La stagione balneare, però, tradizionalmente viene inaugurata dall’ordinanza che il sindaco firma il primo maggio.
Un quadro complesso
La tempistica scelta dal Campidoglio lascia qualche perplessità.
D’altra parte le proroghe non rappresentano una strada più perseguibile, come ribadito dal Consiglio di Stato.
L’amministrazione potrebbe scegliere la strada, come fatto lo scorso anno, di un’assegnazione diretta, almeno per una parte degli stabilimenti: ci sono infatti sempre i vincitori del bando di Raggi che reclamano il diritto ad avere la gestione dei lotti che si erano aggiudicati.
Il quadro è complesso.
“Vorrei sottolineare – ha concluso il presidente di SIB Confesercenti di Roma – che ci sono anche centinaia di persone che lavorano negli stabilimenti e che vorrebbero sapere qual è il loro destino visto che la ‘clausola sociale’ inserita nel bando sembra facilmente aggirabile”.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo l’11 marzo 2025 sul sito online “Roma Today”)