Presidente Fugatti (Foto di archivio)
L’uccisione dell’orsa Amarena, simbolo del Parco nazionale d’Abruzzo, apre una breccia in quello che viene solitamente guardato come un monolite, cioè Fratelli d’Italia.
Il partito non sembra avere infatti una linea unitaria sugli animali, quanto meno quando si parla di gestione della fauna selvatica.
Se in Abruzzo il partito di Giorgia Meloni non ha dubbi e si schiera in difesa degli orsi, non sembra avere lo stesso approccio in Trentino, dove il commissario provinciale Alessandro Urzì si è più volte ritrovato a dover tenere insieme diverse anime.
Fratelli d’Italia non si dimostra così animalista nel momento in cui decide di appoggiare politicamente l’attuale presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti.
L’esponente della Lega, uomo di Salvini, da mesi ha ingaggiato una battaglia legale contro le associazioni animaliste per abbattere gli orsi problematici e, dopo la morte di Andrea Papi, il 26enne di Caldes ucciso dall’orsa JJ4, ha sempre detto di voler ridurre il numero dei plantigradi, uccidendone un centinaio su una popolazione di circa duecento orsi stimati.
In Abruzzo uccidere gli orsi è “criminoso”
“L’uccisione della nostra orsa Amarena è un atto grave che va condannato senza se e senza ma“.
È perentorio il commento del senatore abruzzese di Fratelli d’Italia e capogruppo della commissione Ambiente Etelwardo Sigismondi di fronte alla morte dell’orsa abruzzese.
“Amarena, l’orsa più famosa d’Italia – continua Sigismondi – che solo pochi giorni fa si era resa ancora protagonista con i suoi cuccioli di scene tenerissime, era un pezzo d’Abruzzo amato da residenti e turisti.
Ritengo criminoso il gesto di chi ha voluto macchiarsi in modo così vile della morte dell’animale“.
Tanto che il presidente della Regione Marco Marsilio (Fdi) ha già annunciato che intende far costituire l’ente parte civile in favore “della reputazione e di una essenza tutta abruzzese“.
Post di Marco Marsilio (presidente dell’Abruzzo) dopo l’uccisione dell’orsa Amarena
Sparare a un orso non sembra essere un atto così criminoso in Trentino, dove Fratelli d’Italia si è sempre posta in modo più moderato rispetto al numero uno del Carroccio.
La posizione ufficiale è sempre stata espressa dal coordinatore provinciale Alessandro Urzì che, su orsi e lupi, ha sempre detto: “L’obiettivo è fare qualche cosa di concreto“, mettendo mano alla legge per prevedere interventi rapidi ed efficaci, “compreso l’abbattimento selettivo degli animali problematici“.
Allo stesso modo “non si può prendere in giro i trentini e bisogna dire chiaramente che non si abbatteranno 120 orsi e quindi deve subentrare anche un piano di gestione dei grandi predatori“.
Urzì ha anche bacchettato più volte Fugatti, chiedendogli di cessare la “caccia alle streghe“, che in questo caso sono gli animali.
Fratelli d’Italia in Trentino si allea con Maurizio Fugatti
Quella ufficiale del partito di Meloni è dunque più moderata rispetto alla Lega ma in costante tensione nel tentativo di tenere insieme diverse anime.
Da una parte quella della base del partito, che nei circoli plaude chi tenta di difendere il territorio passando sulla pelle degli orsi.
Dall’altra quella di Francesca Gerosa, la meloniana candidata vice presidente che, a metà agosto, aveva “imbarazzato” tutti presentandosi a un vertice di centrodestra con un documento sulla gestione degli orsi, in cui si sottolineava la necessità di dialogare anche con associazioni ambientaliste e animaliste.
Una posizione in completo contrasto con quella di Fugatti, che da mesi rifiuta qualsiasi confronto con gli animalisti e anzi insiste per richiedere a Roma maggiore autonomia per abbattere orsi e lupi ritenuti in sovrannumero.
Tutto sulla carta, però.
Alla fine però Fratelli d’Italia si avvia alle elezioni provinciali del prossimo 22 ottobre come alleato della coalizione di controdestra che vuole presidente del Trentino proprio Maurizio Fugatti.
Lo stesso Fugatti di recente ha spento qualsiasi fuoco animalista proveniente da Fratelli d’Italia dichiarando come tutta la destra sia allineata con la sua visione.
Lo scorso 22 agosto ha dichiarato che “c’è piena sintonia sulle modalità di gestione che sono state intraprese durante la mia amministrazione, come la decisione di contenere drasticamente il numero degli esemplari presenti in Trentino intervenendo anche rapidamente con l’abbattimento di quelli problematici“.
In pratica sterminare metà dei plantigradi che vivono nelle valli trentine.
L’ipotesi, che raccoglie l’approvazione degli allevatori e di una quota di residenti delle malghe, sarebbe choccante in una Regione come l’Abruzzo, dove Fratelli d’Italia governa.
(Articolo di Stefano Pagliarini, pubblicato con questo titolo il 2 settembre 2023 sul sito online “Roma Today”)