Il muro dove si trovava il murale realizzato dal collettivo Urban Decoration
Il murale di piazza Sant’Emerenziana dedicato alle donne, realizzato dal collettivo Urban Decorations, all’interno del quale erano stati inseriti anche i versi di una poesia di Alda Merini, non c’è più.
Ormai da almeno tre mesi e mezzo.
I motivi?
Nessuna mano misteriosa, nessun nemico della street art.
Il murale sparito
L’opera, inaugurata nel 2017, aveva sostituito un precedente murale sempre a firma del collettivo artistico Urban Decorations, realizzato nel 2014.
Il murale, intitolato “A tutte le donne”, si trovava a piazza Sant’Emerenziana, centro del quartiere Africano: a firmarlo erano state le street artist Chiara Favale e Silvia Verzilli, insieme a studentesse e studenti del liceo artistico “Ripetta”.
La parete sul quale si trovava, però, non è affatto adatta.
La segnalazione
A RomaToday nei giorni scorsi è arrivata la segnalazione di una lettrice, Alessandra: “Chi ha commesso un simile scempio?
Chi ha preso questa iniziativa?“.
Evidentemente era da un po’ che mancava in zona, perché osservando la piazza su street view di Google Maps è possibile rendersi conto che il murale già a luglio scorso era stato completamente ricoperto con tinta grigia.
Il murale originario
Cosa è successo
Lo conferma Andrea Rollin, presidente della commissione ambiente del II municipio: “L’opera purtroppo non c’è più da diversi mesi – spiega – perché era molto rovinato, cadevano pezzi di intonaco.
Così è stato rimosso.
Successivamente sono comparse delle ‘tag’, poco più che scarabocchi, che imbrattavano il manufatto e allora ‘Retake’ si è resa disponibile per ricoprire tutto in maniera uniforme.
È la seconda volta che si sgretola, anche il precedente murale si era rovinato allo stesso modo.
L’idea è di ristuccare e intonacare l’area, migliorando la superficie del manufatto, per poter realizzare una nuova opera che resista meglio.
Ma non ci sono progetti in piedi“.
C’è anche chi vorrebbe piantarci arbusti, come sugli altri tre lati: “Ma penso che si andrà verso il murale“, conclude Rollin.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 5 novembre 2024 sul sito online “Roma today”)
Andrebbero piantati gli arbusti sì, anche per rispettare il disegno originale della piazza, che è dotata di un sistema di irrigazione (ora apparentemente guasta e bisognoso di riparazione) per tale scopo. Tale vegetazione coprirebbe il muro che da anni è preda di scritte vandaliche.
Il gruppo locale di Retake, #RetakeRomaTriesteAfricano, si è preso cura dal muro quando è venuto numerose volte colpito da tali “tag”, coprendo l’intero muro con una base di vernice grigia, per riportare dignità alla piazza e per scoraggiare ulteriori atti di vandalismo.
Gli arbusti – se ben mantenuti- interromperebbero questo ciclo vizioso di scritte sui murales, necessità di copertura, e nuovo murale.
Rebecca Spitzmiller
Co-Fondatrice Retake
Ecco una foto che fa vedere icome era stato ridotto ilmurale prima dell’intervento di Retake.org:
https://shorturl.at/KEbmX