La scure del ministro Matteo Salvini sulle opere di Roma rischia di generare un disastroso effetto domino.
Il definanziamento della linea tra Vigna Clara e Tor di Quinto mette in discussione anche il rilancio della stazione Val D’Ala che, riaperta dopo dieci anni di oblio, potrebbe trasformarsi nuovamente in uno snodo fantasma.
Già perché la fermata nel cuore del quartiere Valli è l’ultima alla quale i binari dovrebbero arrivare per completare l’arco nord e dunque chiudere l’anello ferroviario.
Ma la rimodulazione delle risorse del Pnrr voluta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con 175 milioni di euro tolti alla nuova ferrovia di Roma nord, complica lo scenario.
Anello ferroviario “interrotto”
In questo modo, in attesa della promessa riallocazione delle risorse, l’anello ferroviario resterebbe interrotto facendo saltare anche il potenziamento dell’offerta a Val D’Ala che già nel 2014 era stata chiusa perché sottoutilizzata.
Dai pochi treni giornalieri che tra mancata pubblicità e totale insufficienza scontentavano un po’ tutti, dopo una spesa di tre milioni di euro e appena cinque anni di servizio, per la stazione era stato deciso l’azzeramento.
Fino al 12 giugno scorso.
Adesso la scelta del Mit, che pure ha dato rassicurazioni sulla volontà di portare a termine la chiusura dell’anello ferroviario, indispettisce quanti negli anni si sono battuti per la riapertura di Val D’Ala restituita alla collettività e strappata al degrado.
Il potenziamento della stazione Val D’Ala
“Dopo dieci anni siamo riusciti a far riaprire la stazione Val d’Ala, un obiettivo sul quale abbiamo lavorato molto come municipio, insieme alla Regione Lazio, nonostante la materia non fosse di nostra stretta competenza.
Ci siamo adoperati anche per portare le linee autobus, migliorarne l’accessibilità ciclabile e pedonale, portando a termine opere di riqualificazione per strappare la stazione a degrado e incuria.
Ecco perché la notizia che il Mit vuole definanziare l’anello ferroviario è pessima”, ha commentato il presidente del Municipio III, Paolo Marchionne.
“L’anello ferroviario dava una prospettiva anche a Val D’Ala, rafforzando la funzionalità dell’intera rete ferroviaria.
La decisione di togliere fondi all’opera è una notizia terribile che fa impantanare i progetti finanziati dal Pnrr e che ci dimostra ancora una volta – ha concluso il minisindaco – che questo governo è nemico della città e dei nostri quartieri”.
Intanto Val D’Ala continua ad esistere come stazione urbana lungo la linea FL2 Roma-Tivoli/Avezzano.
Quattordici treni tra andata e ritorno dal lunedì al venerdì, meno il sabato, portano gli utenti di Montesacro a Tiburtina in soli 6 minuti.
(Articolo di Sara Mechelli, pubblicato con questo titolo il 20 agosto 2023 sul sito online “Roma Today”)