Nella Giornata mondiale dell’ambiente, l’Unione europea ha deciso di fare un favore al fronte delle doppiette.
Ieri infatti il Consiglio Ue ha definitivamente adottato la modifica della direttiva Habitat che modifica il livello di protezione del lupo da «rigorosamente protetto» a «protetto».
Il procedimento in sede comunitaria è andato avanti per mesi, tra successivi dischi verdi da parte delle istituzioni europee mentre le associazioni ambientaliste e animaliste non hanno mai smesso di chiedere uno stop a questa dannosa riforma.
A maggio il Parlamento europeo ha votato a grande maggioranza a favore della riduzione della tutela con ben 371 parlamentari, contro i 162 che invece volevano mantenere la massima protezione della specie.
Gli animalisti hanno continuato a chiedere un cambio di rotta, elencando i possibili danni che potrebbero derivare da questo cambio di status per il lupo.
Legambiente e Wwf hanno anche presentato istanza contro il declassamento.
Ma di fronte a queste azioni e a questi appelli a rivedere la decisione, da Bruxelles è arrivato sempre una serie di niet: la procedura fa parte di un percorso condiviso, è stata sempre la risposta, l’aggiornamento dello status del lupo allinea la direttiva Ue alla Convenzione di Berna.
Una tesi rigettata dalle sigle ambientaliste che ora temono la maggiore flessibilità concessa agli stati membri in merito alla gestione di questa specie animali.
La linea dei vertici Ue è che i Paesi dovranno comunque continuare a garantire uno stato di conservazione soddisfacente del lupo e potranno continuare a elencarlo come specie rigorosamente protetta nella legislazione nazionale e adottare misure più rigorose per la sua protezione.
Ma gli ambientalisti hanno pochi dubbi su quel che faranno gli Stati, ora che il lupo non dovrà più essere «rigorosamente protetto».
Scriveva ancora ieri la Lav via Facebook: «Da oggi, proprio nella giornata che dovrebbe celebrare l’ambiente e tutti coloro che lo abitano, si apre quindi una nuova era nella quale il lupo potrebbe essere inserito nella lista delle specie cacciabili in Italia, prospettando così un futuro fatto di piombo e fucili dei cacciatori che ancora una volta si confermano come i peggiori nemici degli animali selvatici.
Noi promettiamo una battaglia durissima: non lasceremo i lupi nelle mani dei loro aguzzini politici!».
Entro una ventina di giorni la novità normativa sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale e gli Stati potranno presentare dei piani motivati di contenimento per questa specie.
In parole povere, i lupi non potranno più essere difesi dai fucili com’è stato finora.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 6 giugno 2025 sul sito online “greenreport.it”)