I sondaggi archeologici propedeutici alla costruzione del nuovo stadio della Roma che dovevano partire oggi, 12 maggio, verranno realizzati in un’altra occasione.
L’intervento, a seguito delle proteste messe in campo a Pietralata, è stato infatti rinviato.
Il sit-in dei contrari allo stadio
All’arrivo degli operai chiamati a predisporre i carotaggi, nell’area dov’è prevista la costruzione dello stadio, si sono presentati decine di residenti ed alcuni esponenti del Movimento 5 stelle e di Potere al popolo.
Le forze dell’ordine hanno provato ad aprire un varco tra i presenti, per consentire l’ingresso del camion che trasportava i primi materiali.
L’operazione ha incontrato però la resistenza dei manifestanti e sono stati vissuti momenti di tensione.
Alcuni dei presenti, sedendosi a terra, hanno impedito l’avanzare del mezzo.
Operazione rinviata
Riportata la situazione a una condizione di calma, è stata presa la decisione di fermarsi.
Il camion che trasportava i primi attrezzi necessari a effettuare i carotaggi, ha fatto marcia indietro.
Il suo posto, invece, è stato preso da un’ambulanza, chiamata per prestare soccorso a persone eventualmente rimaste contuse durante le fasi più concitate.
L’avvio delle indagini era stato chiesto dall’As Roma al Comune: si tratta infatti di operazione propedeutiche alla partenza del progetto dello stadio di Pietralata.
Un’operazione contestata dai manifestanti che, ancora una volta, hanno ribadito la presenza di un’area boscata.
La contestazione è stata anticipata da un esposto che, il Movimento 5 stelle, ha presentato ai carabinieri forestali.
Il provvedimento, firmato dall’eurodeputato Dario Tamburrano, dal consigliere comunale Daniele Diaco e dal consigliere municipale Stefano Rosati, anche per la presenza di “un vero e proprio bosco” “accertato dalla perizia di un agronomo”.
Al sit-in, tra i cartelli inneggianti alla presenza degli alberi, hanno preso parte anche i firmatari dell’esposto, Dario Tamburrano e Daniele Diaco.
L’attacco a Gualtieri
“Il bosco urbano di Pietralata è salvo”, per ora.
“Ma al prezzo di una pagina vergognosa per la città” hanno dichiarato Daniele Diaco, Dario Tamburrano e il consigliere municipale Stefano Rosati, tutti M5S sul posto all’arrivo delle ruspe – All’inizio dei rilievi voluti dalla As Roma e dall’attuale amministrazione capitolina per la costruzione dello stadio di calcio, ci sono stati momenti di tensione fra le forze dell’ordine e le associazioni dei cittadini intervenuti a difesa del bosco che si vorrebbe smantellare per fare posto al cemento.
“Tensioni dovute, con ogni evidenza – hanno valutato i tre penstastellati – alla pessima gestione amministrativa delle procedure relativa allo stadio di Pietralata”.
I tre esponenti del M5s hanno espresso un auspicio: “Occorre che Roma Capitale apra subito un tavolo di confronto con i comitati che si oppongono all’idea di costruire lo stadio” hanno dichiarato.
Al momento non è nota la data alternativa scelta per avviare il carotaggio.
La risposta del Campidoglio
“È necessario che i sondaggi archeologici previsti per la realizzazione dello stadio a Pietralata si svolgano, come previsto, nel pieno rispetto della normativa vigente: l’idea che un’attività autorizzata possa essere impedita da iniziative estemporanee è inaccettabile.
Allo stesso tempo, è fondamentale evitare ogni forma di tensione e scongiurare l’uso della forza.
Per questo motivo, oggi abbiamo deciso di invitare alla pazienza e di rinviare temporaneamente le lavorazioni propedeutiche – ha commentato l’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia – Ci auguriamo che, nei prossimi giorni, prevalgano il rispetto delle regole e il senso di responsabilità da parte di tutti: è legittimo esprimere dissenso rispetto a un’opera, ma non è accettabile ostacolare attività lecite e autorizzate. Questo principio deve essere chiaro e condiviso“.
Al vaglio responsabilità penali
La questura di Roma, nel descrivere la protesta in via degli Aromi, ha dichiarato che all’arrivo degli operai i manifestanti hanno occupato la sede stradale, di fatto, impedendo l’accesso ai tecnici.
“Le Forze di polizia – si legge nella nota inviata dalla questura di Roma – hanno formato un cordone, senza utilizzare scudi e altre dotazioni, semplicemente tentando di arginare il gruppo di manifestanti mediante la frapposizione fisica“.
Una modalità scelta per garantire “l’esercizio del diritto al lavoro e dell’impresa privata“.
“I dipendenti della società incaricata, pur avvisati dai dirigenti preposti alla gestione dell’ordine pubblico della possibilità di accedere all’area di lavoro – è stato ulteriormente chiarito – hanno spontaneamente deciso di rinviare ad altra data l’accesso“.
Sui fatti descritti, conclude il comunicato, “sono in corso approfondimenti al fine di valutare la sussistenza di eventuali responsabilità penali“.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 12 maggio 2025 sul sito online “Roma Today”)