Il senatore Andrea De Priamo
A Gualtieri non è piaciuto.
L’assessora Monica Lucarelli non ha commentato, anche perché la sua posizione era nota.
L’emendamento al ddl Concorrenza approvato in Senato e che proroga il regime semplificato per i dehors ha rappresentato una pessima notizia per Roma Capitale, almeno politicamente parlando.
Il Campidoglio voleva far finire il “tavolino libero” a fine dicembre 2023, giorno naturale della scadenza dell’ultima proroga.
Invece, con il regolamento sul commercio ancora in fase di completamento, Gualtieri e soci sono stati scavalcati a destra dal senatore Andrea De Priamo.
L’emendamento dehors
Già consigliere capitolino nel 2008, 2016 e nel 2021 De Priamo è stato il prima firmatario dell’emendamento che ha prorogato il regime semplificato per i dehors.
Un vero e proprio intervento dall’alto che, di fatto, non lascia più margini di manovra al Comune di Roma, almeno su questo tema
“Avevo vissuto in prima persona l’iter del provvedimento di carattere nazionale per i procedimenti semplificati per i dehors, conoscevo bene la materia – racconta, a RomaToday, De Priamo – c’è stata la necessità di proseguire con questa proroga e quel tipo di normativa perché, di fatto, la regolamentazione da parte dei comuni e in particolare della Capitale non era stato ancora terminato”.
Per il senatore, insomma, la scadenza della proroga era troppo vicina e si poteva rischiare grosso senza un nuovo regolamento: “Stante le tempistiche delle delibere in Campidoglio non era scontato che si sarebbe potuto approvare prima della fine dell’anno”.
Insomma, dice il senatore, “si è perso molto tempo. Fino ad oggi il regolamento non era stato prodotto e noi siamo intervenuti”.
Certezza per i commercianti
Un provvedimento, secondo De Priamo, utile per “dare certezze agli operatori e alla città in generale.
Se non ci fosse stata la proroga né un regolamento ad essa sostitutivo avremmo fatto a meno dei dehors che, ormai, rappresentano un’esperienza che si è affermata nel corso dei mesi, anche alla luce della situazione climatica favorevole” spiega il senatore di Fratelli d’Italia.
“Un vero e proprio modello sociale che è da perfezionare ma ha l’apprezzamento di tanti cittadini romani”.
I tavolini al centro storico di Roma
I sondaggi parlano chiaro: il 75% degli italiani è favorevole ai dehors.
Meno lo sono, invece, gli abitanti delle zone ad alta concentrazione di locali come bar e ristoranti, come ad esempio quelli del centro storico di Roma.
“Con i parlamentari di Fdi stiamo lavorando ad un provvedimento strutturale, con linee guida che serviranno ad interagire con i provvedimenti delle città” riprende De Priamo.
Vuol dire che si sta elaborando un regolamento nazionale che preparerà una cornice all’interno della quale potranno poi muoversi le amministrazioni locali.
Quindi, con la proroga “sic et simpliciter”, non si potevano migliorare alcuni aspetti, come la questione estetica dei dehors.
“Le lamentele dei cittadini arrivano spesso per questi motivi – spiega ancora De Priamo – ovvero trovano dei dehors brutti e che, magari, rovinano un luogo pubblico.
In questo caso occorre fare attenzione perché, spesso e volentieri, sono i tavolini abusivi o gli scarsi controlli e determinare alcune criticità”.
Il senatore, quindi, non è “insensibile alle problematiche dei residenti” ma non vuole che si confondano “la malamovida e l’abusivismo con chi vuole svolgere il proprio lavoro.
Quelli sono fenomeni che vanno contrastati a beneficio di tutti coloro i quali rispettano le regole”.
(Articolo di Matteo Torrioli, pubblicato con questo titolo il 31 ottobre 2023 sul sito online “Roma Today”)