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Rodolfo Bosi
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Home Approfondimenti

Sveglia Sindaco! La riforma dei cartelloni è legge, va solo attuata

27/07/2019
in Approfondimenti, Archivi, Governo del territorio, News, Piani territoriali
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Mercoledì abbiamo letto con sconcerto il seguente post del Sindaco Raggi: 

“Al via le rimozioni dei cartelloni abusivi in tutta la città.

Siamo partiti con i primi 16 impianti localizzati nel Municipio XI.

Due le vie interessate: via Beniamino Fiamma e via Alexandre Gustave Eiffel, in zona Nuova Fiera di Roma.

Il servizio è stato riattivato dopo l’aggiudicazione del bando per le rimozioni nel mese di giugno scorso, dato che la precedente gara era andata deserta.

Prima di procedere a livello operativo, sono state fatte le necessarie verifiche amministrative sulle verbalizzazioni effettuate dal 2016 ad oggi, molte delle quali non più attuali.

Da questa scrematura meticolosa abbiamo individuato i cartelloni non autorizzati ed effettivamente presenti su strada, che toglieremo uno dopo l’altro, unitamente a quelli che violano il codice della strada.

Sebbene regolari, infatti, alcuni impianti rappresentano un pericolo per l’incolumità di passanti e automobilisti, perché limitano la visibilità all’altezza di incroci o arterie di grande viabilità.

Andiamo avanti con legalità e sicurezza per Roma.”

Per la stragrande maggioranza dei cittadini romani questa suonerà come una notizia positiva, con i grillini più sfegatati che avranno festeggiato con una bottiglia di quello buono lo sblocco, dopo ben 3 anni, delle rimozioni dei cartelloni abusivi.

A parte che metterci 3 anni per ricominciare a rimuovere impianti che, anche a detta dello stesso Sindaco, “… rappresentano un pericolo per l’incolumità di passanti e automobilisti,…” è un’ammissione di irresponsabilità da parte della prima cittadina. 

Ma la domanda che sopra a tutte viene da porre al Sindaco è: se lo ricorda costei che nel 2014 l’Assemblea Capitolina ha approvato la riforma degli impianti pubblicitari, peraltro grazie anche al suo di voto, allora consigliera di minoranza, la quale già prevede il riordino complessivo di tutta l’impiantistica pubblicitaria a Roma con diminuzione degli impianti, maggiori introiti per il comune e finalmente un quadro normativo chiaro per chi opera nel settore?

Non è una domanda retorica perché sulla base di quello che il Sindaco ha scritto nel post si capisce che ella deve aver dimenticato di averla votata anche lei quella riforma.

Quando infatti il Sindaco parla di “scrematura meticolosa” dei verbali elevati negli ultimi 3 anni (3 anni di verbali non eseguiti!?! Una roba da vergognarsi anche a scriverlo!) per togliere “uno dopo l’altro” gli impianti non autorizzati, ella evidentemente non si rende conto che si tratta di un lavoro improbo, che richiederà chissà quanto tempo e risorse, ma soprattutto che è inutile.

La riforma prevede infatti che una volta assegnati i lotti degli impianti, già disegnati e pronti da inserire nei bandi, saranno le ditte assegnatarie a “ripulire” il territorio per installare i loro di impianti. 

Comprendiamo quindi che deve essere passata la “linea Cafarotti”, quella su cui ci eravamo già allarmati a settembre 2018, con i nostri timori confermati ad aprile di quest’anno, quando l’assessore ha illustrato le sue strampalate idee per stravolgere una riforma pronta da applicare e che aveva resistito a più di un ricorso davanti al TAR.

Peccato che i mesi passano ma l’apprendista stregone Cafarotti questa sua riforma riformata non riesce a partorirla, con la città che deve ricominciare a buttare euro preziosi rimuovendo impianti abusivi e continuando ad essere l’unica grande capitale europea priva di un servizio di bike sharing.

Ricordiamo infatti che la riforma approvata nel 2014, e tuttora vigente, prevede un circuito di impianti che andrebbero a pagare un sistema tradizionale di bike sharing.

 

Sarà allora che la Sindaca fa “la furba”, magnificando la ripresa delle rimozioni degli impianti ma sottacendo l’esistenza di una riforma, attuabile in poche settimane, che tali rimozioni le renderebbe superflue, che diminuirebbe la superficie espositiva totale (dando maggior valore a quella residua) e nel contempo aumenterebbe enormemente gli introiti per il Comune?

Oppure sarà che ella stessa è rimasta intortata da qualche storiella dell’assessore Cafarotti, dimenticandosi di averla votata anche lei la riforma, e quindi ora si comporta come una “Alice nel paese delle meraviglie” qualsiasi che si felicita con sé stessa per la ripresa di qualche ridicola rimozione di impianti abusivi? 

Questa desolante storia conferma la nostra convinzione che quella attuale è senz’altro la peggiore amministrazione mai vista a Roma.

E non ci si venga a dire che partiamo prevenuti nei suoi confronti, avendo noi fino all’ultimo usato tutte le cautele per cercare di mantenere un contegno propositivo.

Noi la questioni “cartelloni pubblicitari” la conosciamo molto bene, essendo quella su cui agli inizi si è fondato il nostro impegno civico.

Vedere quindi l’attuale Sindaco dimenticare completamente il lavoro svolto da noi, dalle associazioni, dalla precedente maggioranza e anche dai consiglieri M5S, allora all’opposizione, fa ribollire il sangue e ci fa chiedere come e quando la città potrà uscire dall’incubo attuale. 

Altro che “Andiamo avanti con legalità e sicurezza per Roma.” Sindaco Raggi: con lei abbiamo fatto passi indietro di decenni portando Roma ai minimi in termini di legalità e sicurezza. 

Confessiamo che la reazione che ci provoca l’assurdo post del Sindaco Raggi è di sommergerla di parolacce, ma non lo faremo.

Invitiamo però tutti a farlo per proprio conto nel proprio intimo: pensate una parolaccia ed indirizzatela verso il Sindaco Raggi, che mai come in questa occasione se l’è proprio meritata.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 26 luglio 2019 sul sito online “diarioromano”)

 

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