
Le interlocuzioni sono in corso.
“Chiediamo al sindaco Gualtieri di riceverci come ha fatto con le altre forze politiche di maggioranza“.
Il segretario dei radicali italiani Massimiliano Iervolino è in contatto costante con il Campidoglio e attende un appuntamento vis a vis.
E l’assessora Sabrina Alfonsi sembra aprire all’idea.
L’ipotesi di indire un referendum per chiedere ai romani se vogliono o meno il termovalorizzatore è sul tavolo del sindaco.
“Un qualunque referendum può aiutare la scelta, sicuramente” ha detto Alfonsi, intervistata a Radical Talk su ‘New Sound Level’.
“Una scelta così importante ha bisogno della partecipazione, del consenso e della discussione da parte di tutti“.
Certo, non ha specificato se a indirlo sarà il Comune o se invece toccherà alle forze politiche.
“Noi siamo disponibili a raccogliere le firme, ma preferiremmo che fosse il Campidoglio a farsene caro – commenta Iervolino – avrebbe un significato diverso“.
Senza contare che converrebbe allo stesso sindaco scriverlo di suo pugno, in modo da contestualizzare l’inceneritore con il resto del piano rifiuti all’interno del quesito.
In caso comunque di un no netto da parte del Campidoglio, i radicali ci lavoreranno e partiranno con la raccolta firme.
E potrebbero contare anche sul movimento cinque stelle che non ha escluso la sua partecipazione tra i promotori.
Tempi?
Circa quattro, cinque mesi fra raccolta firme (28mila quelle richieste) e deposito dei quesiti.
Perché indire un referendum?
In caso di esito positivo, spazzerebbe via qualunque possibile protesta, dando maggior legittimità alla scelta del sindaco.
In ogni caso servirebbe ad aprire un vero e proprio dibattito sul tema.
“La Capitale non può permettersi altri cinque anni di immobilismo conseguenti a uno scontro, che già c’è, tra i partiti a favore e quelli contro” ha commentato Iervolino.
“Per questo è importante chiedere ai cittadini cosa ne pensano: il referendum imporrebbe un grande dibattito in città sul piano complessivo della giunta e sulle alternative possibili“.
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 28 maggio 2022 sul sito online “Roma Today”)
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N.B. – Si tratterebbe ad ogni modo di un referendum falsato in partenza, perché non mette minimamente in dubbio che i romani di dichiarino invece contrari a maggioranza al termovalorizzatore e non si chiede cosa farebbe di conseguenza in tal caso il Sindaco Gualtieri, che come é noto ha deciso comunque di realizzarlo.
Il referendum ha la chiara finalità di “legittimare” a posteriori la scelta fatta dal Sindaco di Roma: il segretario dei radicali Massimiliano Iervolino afferma che “la Capitale non può permettersi altri cinque anni di immobilismo“, ma non ha messo in conto che l’inceneritore verrà realizzato presumibilmente fra cinque anni e che fino ad allora Roma si dovrà permettere gioco forza proprio l’immobilismo che paventa sul piano dei rifiuti.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi