La Cooperativa Romana Giovani Agricoltori (Co.r.ag.gio) è una società agricola che unisce giovani provenienti dalle più disparate discipline con in comune la passione per l’agricoltura, la natura e il lavoro all’aria aperta: al momento il gruppo è composto da cuochi, architetti, braccianti, agricoltori e pedagoghi.
Insieme offrono la possibilità di sviluppare eventi nello spazio pubblico come feste, cucina biologica estemporanea e manifestazioni, nonché di ideare e realizzare progetti di microarchitettura in legno o terra cruda come forni, pergolati, arredi per esterni e di effettuare sistemazioni del verde o potature.
La Co.r.ag.gio è inoltre attiva nella tutela del verde agricolo e nelle politiche di ricambio generazionale in agricoltura: da più di un anno lavora ad una vertenza per la salvaguardia dell’Agro Romano, per l’assegnazione tramite bando pubblico dei terreni agricoli in disuso entro i confini del Comune di Roma e cerca di diffondere la tutela del paesaggio agricolo e le pratiche dell’agricoltura sociale.
La vertenza intende sottoporre all’attenzione delle istituzioni il problema dell’adeguata utilizzazione delle aree di proprietà pubblica a vocazione agricola presenti nel territorio della Capitale, siano esse già patrimonio pubblico o pervenute alla disponibilità delle Amministrazioni pubbliche per effetto di cessioni o compensazioni urbanistiche, ma anche delle IPAB o altri enti, e per il trasferimento di proprietà demaniali o per effetto della confisca di immobili alle organizzazioni criminali: questi terreni dovrebbero essere utilizzati e al contempo salvaguardati, per produrre in maniera integrata beni privati e beni pubblici
Questo potrebbe avvenire attraverso strumenti di gestione del territorio quali i “parchi agricoli”: i vantaggi dei parchi agricoli urbani sono innumerevoli per i conduttori agricoli e per i cittadini che in ogni caso non perdono la fruibilità degli spazi, ma anzi guadagnano la possibilità di vivere in prima persona la campagna sotto casa.
L’idea dei “parchi agricoli” è nata dall’idea di alcuni agricoltori e dalla volontà di giovani e disoccupati di ritornare all’agricoltura e alle attività ad essa connesse, e dall’impossibilità pratica di accedere alla terra sia per mancanza di credito che per gli scarsi finanziamenti erogati all’agricoltura: si tratta di un problema comune d’altronde anche a molte realtà già esistenti, insediate da anni, e professionalmente attrezzate che soffrono per l’impossibilità di aumentare o rilanciare la produzione.
I giovani agricoltori credono che il patrimonio agricolo e il verde pubblico del comune di Roma rappresentino un patrimonio inestimabile da qualificare per valorizzare la città, dare lavoro a giovani agricoltori e per creare una connessione tra amministrazione e cittadini, diffondendo la tutela del paesaggio agricolo e le pratiche dell’agricoltura sociale.
A Roma da troppi anni intere aree verdi e agricole sono abbandonate al degrado e all’incuria, oggetto di scambi e compensazioni che hanno come unico risultato l’abbandono: una di queste é Borghetto San Carlo in Via Cassia 1450, un’area del Comune di Roma con 22 ettari di pregiato territorio agricolo e un casale dei primi del novecento, ma che da allora versa in stato di totale abbandono.
Per questo la società agricola Co.r.ag.gio. assieme all’associazione ambientalista “Terra!Onlus” ed al Coordinamento Romano per l’Accesso alla Terra ha chiesto al neo sindaco Ignazio Marino che Borghetto San Carlo venga destinato ad attività di interesse pubblico.