Nella domenica del 12 maggio 2013 i giovani agricoltori del Coordinamento Romano per l’Accesso alla Terra hanno promosso un presidio davanti ai cancelli d’ingresso a Borghetto San Carlo in via Cassia n. 1450, diffondendo il volantino che si riporta di seguito in allegato.
Volantino diffuso il 12 maggio 2013
Quel giorno é stato fatto conoscere il progetto del parco agricolo “Borghetto San Carlo”, un “progetto partecipato per un complesso multifunzionale a servizio della città”.
Il 19 maggio 2013 alla Città dell’Altra Economia il Coordinamento Romano per l’Accesso alla Terra ha tenuto un convegno su “i progetti di gestione delle terre pubbliche”, fra i quali c’era quello su Borghetto San Carlo che è stato illustrato da Giacomo Lepri della società agricola Co.r.ag.gio e presentato più come un progetto ancora futuribile che di immediata attuazione: al dibattito che ne é seguito é intervenuto il dott. arch. Rodolfo Bosi per far presente che – dopo essersi incontrato con Giacomo Lepri ed avere superato le sue prime perplessità – aveva deciso di elaborare assieme alla società agricola Co.R.Ag.Gio. un progetto che fosse veramente fattibile a breve scadenza e che si integrasse con le prospettive di utilizzo precedentemente ipotizzate non solo da Rodolfo Bosi.
A tal ultimo riguardo si mette in evidenza che nella relazione programmatica di accompagno del bilancio di previsione 1999 dell’Ente Parco di Veio, approvato dal Consiglio Direttivo con deliberazione n. 11 del 30.12.1998, era stata inserita la scheda n. 7 (predisposta da Rodolfo Bosi) relativa al progetto di spesa di 60 milioni delle vecchie lire denominato <<la sede del Parco>>, secondo cui <<il Consiglio Direttivo è in attesa di scegliere definitivamente una sede fissa del parco fra una serie di ipotesi avanzate, tutte comunque rispondenti contemporaneamente ad esigenze di rappresentanza, di ampia disponibilità di locali e di agevole accessibilità, oltre che vicinanza all’antica città di Veio. La forma d’uso prevista per il primo anno è un affitto a lire 5.000.000 al mese, con possibilità futura di acquisto diretto dell’immobile>>: nella serie delle “ipotesi” c’era fin da allora in testa proprio il casale di Borghetto S. Carlo, proposto da Rodolfo Bosi.
Con nota VAS prot. n. 28 dell’8 ottobre 2008, Rodolfo Bosi ha chiesto al Sindaco ed agli Assessori all’Ambiente ed all’Urbanistica del Comune di Roma <<di provvedere a far sì che delle aree del comprensorio di Borghetto San Carlo attrezzate a parco pubblico e del casale che vi insiste, opportunamente ristrutturato, contestualmente alla cessione gratuita al Comune venga disposta la consegna a titolo altrettanto gratuito all’Ente Parco di Veio, che ne disporrà a tempo indeterminato la loro manutenzione ordinaria e straordinaria>>.
Con successiva nota VAS prot. n. 37 del 1 settembre 2010, che si rimette di segueito in allegato) Rodolfo Bosi ha chiesto all’allora Commissario Straordinario dell’Ente Parco di Veio Massimo Pezzella <<di sollecitare nell’ambito della propria competenza il Comune di Roma a far sì che le aree e gli immobili del comprensorio di Borghetto San Carlo, una volta perfezionata la loro cessione gratuita all’amministrazione Comunale, vengano consegnate a titolo altrettanto gratuito all’Ente Parco di Veio>>.
Nota VAS prot. n. 37 del 1 settembre 2010
In data 14 febbraio 2011 il Consiglio dell’allora XX Municipio ha approvato la risoluzione n. 4 (che si rimette di seguito in allegato) avente per oggetto la “Acquisizione, recupero e destinazione a sede dell’Ente Parco di Vejo dell’ex azienda Agricola Borghetto San Carlo”, in cui “impegna il Presidente e gli Assessori del Municipio XX, di:
- attivarsi presso gli organi competenti affinché si porti a compimento l’iter tecnico amministrativo per l’acquisizione a patrimonio comunale dei casali e dell’area di sedime dell’ex azienda agricola denominata Borghetto San Carlo, ubicata in Via Cassia tra il Km. 14 e 16, e la ristrutturazione così come da delibera del Consiglio Comunale n. 44/2003;
- attivarsi al fine di destinare il complesso agricolo Borghetto S. Carlo a sede dell’Ente Parco di Vejo, e a sede per servizi pubblici”.
Risoluzione n. 4 del 14 febbraio 2011
Nel pomeriggio del 12 maggio 2013 il sig. Giacomo Lepri è venuto a spiegare al parco Papacci il progetto del parco agricolo “Borghetto San Carlo” che in estrema sintesi prevede a livello di tutte i possibili esempi concreti di utilizzare a “parco agricolo” 13,5 ettari (con un vivaio ed un allevamento anche di animali), di cui:
– 4,5 ettari a frutteto per lo più interessato dalla coltivazione di albicocco, susino e pesco;
– 1 ettaro verrà utilizzato per la coltivazione di specie adatte alla produzione di frutta secca come il mandorlo ed il nocciolo;
– 5,1 ettari utilizzati per la coltivazione di orticole da pieno campo e leguminose da granella che potranno essere sia vendute in azienda ma soprattutto utilizzate per la preparazione dei pasti dell’Agriturismo;
– 3 ettari circa saranno interessati dalla coltivazione di piante aromatiche ed officinali che potranno essere utilizzate sia in cucina sia per la produzione di beni alternativi a quelli alimentari (saponette naturali, oli essenziali, candele profumate ecc…).
Per quanto riguarda invece il casale il progetto prevede – sempre a titolo di possibili esempi – le seguenti destinazioni:
– il pernotto per un uso agrituristico;
– un’area ristorazione con la realizzazione di un esercizio permanente con 50 coperti, destinato sia alla pausa mensa per i lavoratori in area urbana che alla ristorazione con menù “à la carte”, oltre che come punto ristoro per i visitatori del parco di Veio;
– – una cucina multifunzionale come risposta alla cura dell’intera filiera dell’alimentazione, dalla produzione, alla lavorazione semplice ed elaborata, alla divulgazione e alla ristorazione;
– 80 mq. per un locale attrezzato per la vendita diretta, con superficie aperta al pubblico;
– 80 mq. per un locale attrezzato destinato a magazzino;
– un agriasilo per 25 posti con due aule didattiche;
– una fattoria didattica;
– un centro estivo.
Al dibattito che ne è seguito é intervenuto anche Rodolfo Bosi che ha avuto dato modo di definire meglio il percorso che bisognava fare assieme, incanalando il progetto verso la realizzazione di un “Parco Agricolo Integrato” all’esterno con l’area archeologica vincolata con D.M. emanato il 9.3.2001 di cui vanno valorizzati i resti trovati della villa romana ed all’interno con gli spazi complessivi che offre il casale da individuare sulla base di una planimetria che il progettista della lottizzazione mi ha garantito di farmi avere.
Bosi ha anche indicato il percorso da seguire da un punto di vista amministrativo, partendo dalla necessaria “variante” della zona N (verde pubblico) che il costruttore Mezzaroma si è impegnato ad attrezzare a sue spese (al pari di “Volusia”) con fondi che ora risparmierebbe, ma che andrebbero riversati sul casale, per arrivare alla fine ad inserire il progetto nel piano di Assetto del Parco di Veio, come allegato relativo ad una precisa “scheda di intervento”.
Rodolfo Bosi ha alla fine fatto presente la speranza, anche per causa della sua non più tenera età, di non dovere aspettare per vedere realizzato il progetto gli stessi 18 anni che ci sono voluti per vedere realizzata la cosiddetta “strada di fondovalle” di cui nel 1994 aveva proposto la realizzazione assieme al Comitato di Quartiere.