L’esigenza di tutelare l’Appennino Ciociaro è stata sentita a seguito della entrata in vigore della legge regionale n. 46 del 28 novembre 1977 (ora abrogata dalla legge regionale n. 29/97), che prevedeva l’approvazione entro la fine del 1978 del “Piano dei parchi e delle riserve naturali” che si intendono istituire: in attesa che fosse approvato il “piano“ suddetto, la legge n. 46/77 consentiva ugualmente la istituzione di un singolo parco regionale con una sua specifica legge.
Così nell’agosto del 1986 é stata presentata la 1° proposta di legge per istituire il parco regionale “naturale” dei Monti Ernici, di circa 30.000 ettari, che il Consiglio Regionale del Lazio ha convertito in legge nella seduta del 19 aprile 1989, assieme al parco dei Monti Lucretili: la perimetrazione provvisoria riguardava il territorio dei Comuni di Guarcino, Vico nel Lazio, Collepardo, Alatri, Veroli, Monte S. Giovanni Campano, Trevi nel Lazio, Sora e della XII° Comunità Montana “Monti Ernici”.
Ma l’allora Commissario di Governo ha rilevato nella legge istitutiva del parco dei Monti Ernici alcuni vizi di legittimità, che ha chiesto di rettificare al Consiglio Regionale, senza che questi poi provvedesse in tal senso, lasciando così decadere la legge, anche e soprattutto per causa delle proteste delle associazioni venatorie spalleggiate da diversi degli 8 Comuni interessati.
Nel 2006 i Sindacati confederati CGIL, CISL e UIL da una parte e le associazioni VAS e WWF dall’altra parte hanno formalizzato una proposta di istituzione del Parco regionale dell’Appennino Ciociaro, su cui hanno organizzato assieme il Convegno del 7 luglio 2006 .
Si rimettono di seguito l’ortofoto del Parco dell’Appennino Ciociaro, la proposta di legge istitutiva e la relazione illustrativa della proposta.
Ortofoto del Parco dell’Appennino Ciociaro
Proposta di legge istitutiva del Parco dell’Appennino Ciociaro
Relazione alla proposta di istituzione del Parco dell’Appennino Ciociaro
L’allora Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, On. Filiberto Zaratti, che aveva promesso di fare propria la proposta di legge, non ha poi ritenuto di darvi alcun seguito.