Il resoconto stenografico della seduta del Consiglio Regionale del Lazio che nella giornata dello scorso 19 febbraio si é conclusa con l’approvazione del Piano di Assetto del Parco di Veio riporta i ringraziamenti per il lavoro che avrebbero svolto sia il Commissario Straordinario dell’Ente Parco di Veio, Giorgio Polesi, che il suo Direttore Danilo Casciani: sono stati portati – nell’ordine – dal Vicepresidente Giuseppe Cangemi (Forza Italia), dall’assessore Giancarlo Righini (Forza Italia), da Mario Lucano Crea (Lista Civica Francesco Rocca Presidente) e da Laura Cartaginese (Lega Salvini Premier).
A parte la constatazione “politica” della provenienza esclusivamente di centro-destra, per correttezza di informazione va fatto sapere che Giorgio Polesi è stato consulente di un eurodeputato dal luglio del 2009 a giugno del 2014 (come attesta il suo curriculum vitae), per diventare poi (fors’anche per questo suo precedente) Presidente dell’Ente Parco di Veio a partire dal mese di maggio del 2019 e poi Commissario Straordinario dal settembre del 2023.
Quanto al dott. Danilo Casciani è diventato Direttore dell’Ente Parco di Veio dal 10 dicembre 2020.
Il Piano di Assetto del Parco di Veio è stato congedato a fine 2012, quando cioè ai vertici dell’Ente Parco non c’erano ancora né Giorgio Polesi né Danilo Casciani, che non hanno quindi nessun merito riguardo al Piano di Assetto dal momento che tutti gli atti erano da 7-8 anni presso l’Ufficio Parchi che ha istruito il Piano congedato: se c’è da attribuire un merito, questo deve andare caso mai all’allora Direttore del Parco di Veio, Dott. Maurizio Gallo, che ha curato con gli uffici tecnici le oltre alle 867 osservazioni.
A nome della associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS) con nota prot. n. 3 del 18 febbraio 2013 il sottoscritto ha presentato le sue osservazioni al Piano di Assetto del Parco di Veio (più di 500 pagine)
Ho presentato in tutto 447 osservazioni: in sede di controdeduzioni, il direttore Maurizio Gallo e gli uffici tecnici pertinenti hanno espresso parere favorevole a 4 mie osservazioni, parere implicitamente favorevole a 33 mie osservazioni (perché non contengono per lo più richieste di modifica), parere parzialmente favorevole a 6 mie osservazioni (per lo più con riclassificazione delle sottozone) e parere parzialmente accolto ad 8 mie osservazioni.
Con deliberazione n. 74 del 14 dicembre 2017 sono stati approvati e trasmessi alla Regione Lazio i pareri alle osservazioni presentate al piano di assetto.
Alle rimanenti osservazioni deve aver controdedotto l’Ufficio tecnico con a capo il Direttore della Direzione Regionale Ambiente della Regione Lazio, Dott. Vito Consoli
Nella sua illustrazione del Piano di Assetto l’assessore Righini ha parlato di “una presenza importante di aree contigue“.
L’Ente Parco di Veio non ha ritenuto di utilizzare lo strumento delle aree contigue per costruire una rete ecologica provinciale vera e propria, come ha proposto il sottoscritto con il libro “Mappa delle possibili aree contigue del Lazio”, studio commissionato dal Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN), finito di redigere a maggio 2005, presentato pubblicamente il 4 luglio 2005 con una conferenza stampa a cui ha partecipato anche l’allaora Direttore del Dipartimento Territorio della Regione Lazio, Dott. Raniero De Filippis.
La Rete Ecologica Provinciale (REP) é stata costruita mettendo in collegamento fra loro le componenti naturalistiche tramite corridoi ecologici (corsi d’acqua) e zone cuscinetto o zone di protezione esterna (boschi e foreste), su cui sono state poi individuate tutta una serie di aree contigue alle aree naturali protette istituite ai sensi della Legge n. 394/91 e della legge region ale n. 29/1997 distinte a seconda delle loro caratteristiche in “aree contigue di connessione” ed “aree contigue isolate”: va rilevato al riguardo che come criteri per la loro individuazione sono stati per lo più seguiti e considerati la contestuale presenza di corsi d’acqua da un lato e di vegetazione dall’altro lato, in quanto componenti ideali di ogni habitat ed in particolare di quello faunistico.
Nel corso della sua illustrazione l’assessore Righini ha fatto sapere che “il Parco di Veio è stato ampliato con l’articolo 26 della legge regionale n. 20 del 2024, che ha conciliato le esigenze di salvaguardia del Comune di Magliano Romano, che era interessato da un impattante intervento per la preesistenza di un sede di una discarica“.
La notizia fa ancor più piacere se si considera che inizialmente si é cercato inutilmente (da parte dell’allora governo di centro-destra) di ridurre la perimetrazione provvisoria del Parco di Veio.
Dai documenti in mio possesso non sono in grado al momento di verificare se e quali altre mie osservazioni siano state accolte dall’Ufficio Parchi.
Dal resoconto stenografico e dall’articolo pubblicato su “VignaClaraBlog” sono in grado invece di analizzare le ulteriori modifiche apportate al Piano di Assetto dopo la sua adozione ed in particolare le proposte presentate dal Consiglio del XV Municipio.
Viabilità –
Ai sensi del 1° comma dell’art. 28 della legge regionale n. 29/1997 “Il rilascio di concessioni od autorizzazioni, relativo ad interventi, impianti ed opere all’interno dell’area naturale protetta, è sottoposto a preventivo nulla osta dell’ente di gestione”, al quale non sono soggette ai sensi del successivo comma 4 ter soltanto “le ricorrenti pratiche di conduzione delle aziende agricole, che non comportino modificazioni sostanziali del territorio ed in particolare:
a) la manutenzione ordinaria del sistema idraulico agrario e del sistema infrastrutturale aziendale esistenti;
b) l’impianto o l’espianto delle colture arboree e le relative tecniche utilizzate.”
Ne deriva che la proposta presenta un vizio di legittimità, anche perché – ammesso e non concesso che non ci sia l’obbligo preventivo di acquisire il nulla osta da parte dell’Ente Parco di Veio – per tutte le vie ricadenti all’interno di quest’area naturale protetta è comunque obbligatoria la preventiva acquisizione della autorizzazione paesaggistica ai sensi della lettera f) del 1° comma dell’art. 142 del D.Lgs. n. 42/2004 (“Codice dei beni Culturali e del Paesaggio”): non è richiesta l’autorizzazione paesaggistica ai sensi della lettera a) del 1° comma dell’art. 149 del D.Lgs. n. 42/2004 “per gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici.”
Non sono state peraltro chiarite le ragioni per cui sono state scelte le suddette 20 vie e non altre.
Parcheggio del cimitero di Isola Farnese
Più che di una osservazione vera e propria, si tratta piuttosto di una “scheda di intervento” formulata peraltro senza stima dei costi (ed in particolare dell’esproprio dell’area privata) e senza riferimento preciso alla zonizzazione del piano di assetto.
Viabilità di Vale Muricana: collegamento di Flaminia Stazione di Montebello
Si premette che si parla del tutto impropriamente di “innumerevoli vincoli del Parco di Veio che insistono nel quadrante”, quando di fatto la Valle Muricana è soggetta al solo vincolo paesaggistico del Parco di Veio.
Si fa presente in secondo luogo che in regime di misure di salvaguardia il collegamento viario avrebbe potuto essere già richiesto ai sensi del comma 9 dell’art. 8 della legge regionale n. 29/1997, secondo cui “in caso di necessità ed urgenza o per ragioni di sicurezza pubblica, il Presidente della Giunta regionale, con provvedimento motivato, può autorizzare deroghe alle misure di salvaguardia di cui al presente articolo, prescrivendo le modalità di attuazione di lavori ed opere idonei a tutelare l’integrità dei luoghi e dell’ambiente naturale.”.
Con l’approvazione definita del piano di assetto che prevede il suddetto collegamento viario, si potrà ora procedere alla realizzazione dell’opera.
Rotatora Flaminia/ via Sacrofanese e parcheggio stazione di Sacrofano
Si premette che si parla anche qui del tutto impropriamente di “vincoli che fino ad ora hanno reso difficile ogni tipo di intervento”, quando – come già detto riguardo alla scheda tecnica precedente – in regime di misure di salvaguardia la rotatoria viaria avrebbe potuto essere già richiesta ai sensi del comma 9 dell’art. 8 della legge regionale n. 29/1997, senza nessuna restrizione della perimetrazione del parco: dal momento che per giunta la rotatoria è stata ora prevista nel piano di assetto definitivamente approvato, non c’é allora alcun bisogno di ridurre la perimetrazione dell’area protetta.
Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea
La proposta è stata fatta proprio dal consigliere Mario Ciarla (PD) con il suo ordine del giorno n. 310, che é stato peraltro bocciato.
Si premette che quando il sottoscritto è stato membro del 1° Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio ha convinto la società che doveva progettare la terza corsia del GRA a prevedere quello che è stato poi chiamato “svincolo a trombetta” dall’Ospedale S. Andrea al GRA: ne deriva che lo svincolo è stato già realizzato.
Quanto all’ulteriore ampliamento dei parcheggi già esistenti e realizzati, sarebbe stato più utile reperirne gli spazi all’interno delle aree escluse dalla perimetrazione provvisoria, senza nessuna riduzione di quest’ultima, accettabile solo per quanto riguarda l’allargamento di via di Grottarossa.
Parchi Pubblici
Il riconoscimento definitivo delle aree giochi e della aree attrezzate di Parco Papacci è pleonastico, dal momento che già esistevano prima dell’istituzione del Parco di Veio, mentre per il Parco Volusia il progetto di riqualificazione dei tre Casali già finanziato da Roma Capitale e dal Municipio XV figura al pari di una ulteriore “scheda di intervento”.
Come ulteriore “scheda di intervento” figura anche il nuovo varco di accesso con relativa area parcheggio da via Fabbroni.
Riconoscimento definitivo del mercato di Grottarossa
Il mercato saltuario si trovava prima all’interno della chiesa di S. Filippo: dopo la sua demolizione e ricostruzione è stato spostato all’interno dell’area privata in via di Grottarossa, dove si tiene ogni mercoledì.
Nel 1994 il sottoscritto a nome e per conto del Comitato di Quartiere “Tomba di Nerone” ha proposto ed ottenuto che l’allora Consiglio della XX° Circoscrizione approvasse assieme alla cosiddetta “strada di fondovalle” anche lo spostamento del mercato nell’area destinata alla centralità, nei pressi della scuola di via al Sesto Miglio, prevista anche nel vigente P.R.G. di Roma oltre che nel Programma Integrato di Intervento (PRINT) “Tomba di Nerone”.
L’area in cui dovrebbe essere spostato il mercato da giornaliero e fisso ricade in modo baricentrico rispetto all’intero quartiere e richiederebbe più o meno lo stesso percorso che fanno attualmente i cittadini per recarsi al mercato.
Il Consiglio del XV Municipio ha dimenticato del tutto questi precedenti e vorrebbe addirittura formalizzare una convenzione per “legittimare” un’area del tutto impropria.
Ho fatto presente la dimenticanza in occasione di un convegno organizzato dal PD, a cui ha partecipato anche il consigliere Mario Ciarla: l’Assessore ai lavori Pubblici del XV Municipio mi ha dato ragione.
Intervento al convegno del cons. Mario Ciarla
Al termine di quel convegno ho consegnato di persona al consigliere Mario Ciarla i presenti miei appunti critici sulle proposte del XV Municipio: appare grave, che quanto meno per il mercato di Grottarossa, il consigliere Ciarla non solo non ne tenuto nessun conto, ma ha addirittura recepito le proposte del XV Municipio presentato addirittura 3 ordini del giorno, due dei quali per giunta approvati dal Consiglio Regionale
Centro Anziani e Area giochi Santa Cornelia
Si tratta anche qui di una vera e propria “scheda di intervento” da aggiungere a quelle allegate al piano di assetto.
Borghetto San Carlo
Con la compensazione urbanistica al Parco Talenti del complesso di Borghetto San Carlo il costruttore Mezzaroma ha ceduto gratuitamente l’intera area con i casali da lui ristrutturati, una parte dei quali è stata ceduta al XV Municipio, per essere destinata a matrimoni civili.
Si tratta anche qui di una vera e propria “scheda di intervento” da aggiungere a quelle allegate al piano di assetto.
Ordini del giorno approvati
1 – È stato fatto proprio dal consigliere Mario Ciarla (PD) con il suo ordine del giorno n. 309, che é stato approvato dal Consiglio Regionale.
Il proposto “Parco campagna” non esiste nella zonizzazione del piano di assetto del Parco di Veio e risente piuttosto della sua origine urbanistica legata alla Variante Stralcio di Veio adottata nel 1983 ma decaduta nel 1988, che introduceva la “zona N/1” cioè il “parco campagna”.
I 300 ettari si raggiungono unendo l’istituito parco dell’Inviolatella Borghese con il contiguo parco ancora da istituire.
2 – È stato fatto proprio dal consigliere Mario Ciarla (PD) con il suo ordine del giorno n. 308, che é stato approvato dal Consiglio Regionale.
Il recupero urbanistico della Associazione Consortile di Recupero Urbano “Giustiniana VIII” è stato già definito soprattutto per quanto riguarda l’allaccio alla rete fognante ed il piano di assetto delle aree interne al nucleo perimetrato abusivo.
3 – Il progetto del prolungamento della tratta C2 della Metropolitana fino a La Giustiniana prevede fra l’altro la stazione del Parco di Veio dentro il parco Volusia.
Centro di Produzione Videa
Al riguardo l’Assessore Righini ha fatto la seguente dichiarazione: “In seguito al tema sollevato da parte di alcune osservazioni pervenute circa la richiesta di delocalizzare le attività più impattanti, quali ad esempio quelle dell’azienda cinema cinematografica Videa, sono state studiate idonee misure di integrazione tra le attività descritte e gli obiettivi di tutela dell’area protetta.
Questo è stato un punto decisivo di questo Piano di assetto, importante, che ha consentito di coniugare le esigenze di garanzia di attività che si sono protratte nel tempo, coniugandole e conciliandole con le esigenze di tutela ambientale.”
Secondo un nota del Comune del 2004 il Centro di Produzione “Videa” è proprietario di circa 40 ettari a ridosso della sponda destra del Fosso della Torraccia, dei quali sono utilizzati solo i 7 su cui è stato realizzato lo stabilimento cinematografico dopo che il P.R.G. di Roma del 1965 aveva destinato il comprensorio a sottozona L/1 (attività industriali grandi e medie), comunque non interamente rispettata: vi sono state infatti realizzate costruzioni abusive per mq. 2.799.00, che hanno ottenuto le concessioni edilizie in sanatoria n. 207326 e n. 207328 del 14.12.1999.
Sempre secondo la nota del Comune, vi sono stati realizzati 60.000 mc. in tutto.
Dopo il vincolo automatico imposto dalla cosiddetta “legge Galasso” n. 431/1985 su entrambe le sponde del Fosso della Torraccia, il P.T.P. n. 15/7 (adottato nel 1987 e definitivamente approvato con la legge regionale n. 24/1998) ha destinato a zona di tutela integrale l’intero fondovalle del fosso vietando “la costruzione di nuovi edifici, anche se con strutture e materiali precari” e prescrivendo il preciso obbligo non solo “di destinare queste aree a Riserva Integrale e/o Orientata”, ma di demolire i “manufatti di tipo industriale ed artigianale (capannoni ed altro)”.
Anche in considerazione dei vincoli “Galasso” vigenti sull’area e delle prescrizioni del P.T.P. n. 15/7, la cosiddetta “Variante di Salvaguardia” adottata dal Consiglio Comunale a luglio del 1991 ha cambiato la destinazione urbanistica della sottozona L1, assegnando all’area la destinazione a zona agricola H, sottozona H/3, con indice di edificabilità di 0,01 mc/mq su un lotto minimo di 5 ettari.
Avverso la “Variante di Salvaguardia” è stato presentato ricorso alla Sezione I del T.A.R. del Lazio, che con decisione n. 1946/94 del 22.6.1994, pubblicata il 12.12.1994, ha accolto l’istanza: ma il Comune di Roma ha a sua volta fatto ricorso al Sezione IV del Consiglio di Stato che con decisione n. 6401 dell’8.6.2004 ha accolto l’appello ed annullato la sentenza del TAR del Lazio, condannando la S.p.A. “Centro di Produzione Videa” e la S.r.l. “Cristaldi Film” a rifondere le spese, le competenze e gli onorari del grado di giudizio.
Il cosiddetto “Piano delle Certezze” adottato con deliberazione del Consiglio Comunale di Roma n. 92 del 28.5.1997 (poi approvato nel 2002) ha destinato l’area in questione alla nuova sottozona agricola H2, con indice di edificabilità di 0,005 mc/mq su un lotto minimo di 10 ettari.
Alla fine del 1997 è stato istituito il parco regionale di Veio secondo una perimetrazione provvisoria dentro cui ricade il Centro di Produzione “Videa”, che nel 2000 ha chiesto all’Ente Parco di Veio la conferma della destinazione L1 produttiva cinematografica per consentire “di ampliare le proprie strutture ai fini di raggiungere le naturali dimensioni richieste dal particolare tipo di attività produttiva esercitata”: la “proposta” preliminare del Piano di Assetto del Parco di Veio consegnata il 30/1/2003 considerava la suddetta attività del tutto incompatibile con le finalità del Parco di Veio e ne proponeva la delocalizzazione in altro luogo al di fuori dell’area naturale protetta.
Ciò nonostante, a dicembre del 2003 la Giunta Regionale ha approvato uno schema di protocollo d’intesa tra Comune di Roma, Ente Parco di Veio e Regione Lazio proposto dall’allora Assessore all’Urbanistica Roberto Morassut per la realizzazione, nell’area in questione, di un “Parco tematico sulla storia del cinema e della televisione” con annesso centro didattico e centro multimediale.
Anche a seguito dei gravi vizi di legittimità rilevati più volte dal sottoscritto come membro allora del Consiglio Direttivo e Responsabile dell’associazione VAS, è stata accantonata la realizzazione del “Parco Tematico”.
Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) adottato nel 2007 registra l’avvenuta compromissione dell’area che destina pertanto a “Paesaggio degli Insediamenti Urbani”, ma registra anche che ricade all’interno della fascia di rispetto del Fosso della Torraccia.
Non tenendo in alcun conto le prescrizioni di inedificabilità del P.T.P. n. 15/7 che era obbligato a rispettare (specie dopo che è stato sancito dalla stessa Corte Costituzionale), il Piano di Assetto del Parco di Veio, così come adottato il 9.12.2009 da un Consiglio Direttivo a maggioranza semplice di 3 voti su 4, ha destinato il comprensorio a sottozona D3, dove è consentita l’edificabilità anche per consentire “lo sviluppo di strutture e servizi … volte … al miglioramento dell’offerta dei servizi”.
Grazie anche a questa destinazione non consentita dalle norme, lo scorso 1 giugno il Centro di Produzione “Videa” ha presentato un progetto che riprende di fatto il “Parco Tematico” accantonato ormai 6 anni fa e prevede la costruzione di 6 nuovi edifici su ben 60 ettari.
Se da un lato è del tutto comprensibile una iniziativa del genere da parte di una società privata, che deve giustamente curare i propri interessi economici, dall’altro lato stupisce fortemente che il Consiglio del Municipio di Roma XX il 3 maggio scorso abbia approvato un Ordine del Giorno per “dare il via concretamente all’iter di realizzazione” di un progetto in violazione di vincoli di inedificabilità assoluta che soprattutto ogni amministrazione pubblica é tenuta a conoscere, dal momento che la legge non ammette ignoranza da parte di nessuno.
Colpisce ancor di più che si sia dichiarato che non si vogliono “deroghe” sul falso presupposto che si tratti di una iniziativa addirittura a favore del territorio, quando in realtà – se si realizzasse un progetto simile – saremmo di fronte non solo ad una “deroga”, ma ad una vera e propria violazione dell’art. 9 della Costituzione in base al quale a dover tutelare il paesaggio (specie se vincolato) é lo Stato e con esso quindi anche la Regione, il Comune, il Municipio e l’Ente Parco di Veio, che sono tenuti tutti al rispetto del dettato costituzionale e non alla “deregulation” più devastante.
Allo stesso riguardo l’assessore Righini ha parlato poi di “riorganizzazione e valorizzazione, come detto, del complesso di Videa Studios, che consente di ristrutturare e riqualificare il complesso immobiliare destinato alle attività di produzione televisiva e cinematografica di Videa“: significa che é stato autorizzato anche l’ampliamento del Centro di Produzione sponsorizzato anche dall’assessore Morassut e dall’allora ministro del Cinema Walter Veltroni.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi