Dopo il primo blocco del trattenimento dei migranti in Albania, il 19 ottobre 2024 il ministro della giustizia Carlo Nordio ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sull’Albania sentenza abnorme, se la magistratura esonda interverremo”, senza dimostrarne le ragioni giuridiche per cui la sentenza sia fuori dalla norma .
Dal canto suo, il giorno dopo la premier Giorgia Meloni ha lamentato un attacco della magistratura nei suoi confronti e per alimentare questa tesi ha poi pubblicato uno stralcio di una mail del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello, che aveva pubblicato il quotidiano Il Tempo omettendo in modo strumentale quanto inaccettabile (per un quotidiano di informazione pubblica) il seguente periodo: “Quindi il pericolo per una magistratura ed una giurisdizione davvero indipendente è altissimo.
Dobbiamo essere uniti e parlare con chiarezza.
Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente.
Senza timidezze”
Il 21 ottobre 2024 il presidente del Senato Ignazio La Russa ha addirittura ventilato l’ipotesi di riscrivere la Costituzione per definire meglio i confini fra i tre poteri del nostro Stato.
Dopo il secondo provvedimento del Tribunale di Roma, che a fronte del decreto sui “Paesi sicuri” ha sospeso il giudizio sulla convalida del loro trattenimento rimettendo tutto nelle mani della Corte di giustizia europea, il 4 novembre 2024 il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Per colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai è l’Italia.
Ma noi non ci arrendiamo!”
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, si è permesso di definire i magistrati “eversivi“ e sul caso si è voluto esprimere del tutto indebitamente addirittura Elon Musk per affermare che i giudici del tribunale di Roma “devono andarsene”.
Di fronte a questi attacchi alla Magistratura, portati ormai come un coro unanime da quasi tutti i rappresentanti di questo Governo, e soprattutto di fronte alla accusa di giudici “eversivi”, mi sento in obbligo di fare le seguenti considerazioni.
1 – Il contenzioso sui migranti tra Governo e Magistratura è iniziato il 29 settembre 2023 a seguito della decisione del Tribunale di Catania di non convalidare i fermi di migranti in applicazione del cosiddetto decreto Cutro: il provvedimento è stato poi impugnato dal ministero dell’Interno e dal Questore di Ragusa con un ricorso presentato alla Corte di Cassazione.
Il 23 settembre 2024 le sezioni unite civili della Cassazione, con due ordinanze, hanno dichiarato “estinto il giudizio” sul ricorso presentato dal ministero dell’Interno e dal Questore di Ragusa.
La decisione segue la scelta sia del ministero dell’Interno che del Questore di depositare la rinuncia al ricorso chiedendo “la dichiarazione di estinzione del giudizio” ritenendo che sia “venuto meno il loro interesse all’impugnazione in ragione della irreperibilità” dei migranti destinatari del provvedimento e dal “sopravvenuto nuovo decreto interministeriale che ha introdotto una nuova disciplina integrativa“.
“La questione rimane aperta, non si è risolta – ha commentato l’avvocato Rosa Emanuela Lo Faro, del foro di Catania, che assiste alcuni dei migranti interessati dal provvedimento – anche se l’Esecutivo ha modificato quello precedente, il decreto presenta aspetti di non conformità alla Costituzione e alle leggi internazionali.”
2 – Tutti gli attacchi fin qui portati hanno riguardato il magistrato o il collegio giudicante di turno, arrivando addirittura al punto di mettere insieme fatti anche di vita privata che non c’entrano nulla con le sentenze emanate, per disegnare la figura del magistrato come nemico del popolo e denigrarlo di fronte all’immagine pubblica.
Significativo è il trattamento da “manganello sociale” che è stato riservato al giudice Marco Gattuso “reo” di aver rinviato alla Corte di Giustizia Europea il decreto del Governo sui “Paesi sicuri”: oltre al fatto di essere di Magistratura Democratica e di aver partecipato ad “incontri sul gender e sull’immigrazione”, il suo peccato capitale è di essere da dieci anni – assieme al suo compagno – papà di un bambino nato grazie alla gestazione per altri.
Non solo, nel 2023 aveva tenuto una lezione alla scuola superiore della Magistratura proprio sui paesi sicuri.
Quasi nessuno è entrato nel merito delle pronunce prese dalla Magistratura, per contestarne i contenuti in termini di diritto.
3 – A fronte di attacchi divenuti ormai slogan ripetuti come un disco rotto del tipo “toghe” rosse”, “giudici comunisti”, “giudici di sinistra”, “magistrati del PD”, dal momento che anche i rappresentanti della Magistratura votano, c’è anzitutto da considerare che possono esserci benissimo dei giudici “di sinistra” o “del PD”, ma al tempo stesso bisogna chiedersi in tal caso come la fede “politica” di costoro possa influenzare ed addirittura incidere sulle decisioni finali, che debbono essere sempre e comunque in termini di diritto e nel rispetto della legge, perché se ciò non avvenisse – fin dall’inizio dell’azione giudiziaria – il singolo magistrato o l’intero collegio giudicante sarebbero passibili di denuncia penale, visto che “la legge è uguale per tutti” senza distinzioni.
Non mi risulta che, dopo tanto “esternare” con i suddetti slogan, ci sia stato qualcuno dei rappresentanti di questo Governo che abbia depositato una precisa denuncia-querela supportata da argomenti giuridici puntuali a dimostrazione delle accuse portate.
L’eventuale appartenenza “politica” non esime ad ogni modo dal rispetto del proprio ruolo anche al di fuori dell’esercizio dell’azione giudiziaria vera e propria, come la partecipazione a convegni e talk show di cui Matteo Salvini accusa i magistrati di avere troppa tendenza, ignorando che sui provvedimenti legislativi in itinere sia del Governo che del Parlamento la Magistratura ha piena competenza ad esprimersi, come maggiore “esperta” in materia: ne ha dimostrato la correttezza istituzionale il sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello di cui si è detto in precedenza.
4 – L’art. 21 della nostra Costituzione sancisce il diritto di cronaca e di critica, che deve però essere esercitato in modo corretto.
Per evitare di incorrere nel reato di diffamazione occorre rispettare sempre i tre seguenti principi:
– la verità del fatto;
– l’interesse sociale (pertinenza);
– la correttezza formale del linguaggio (continenza).
Quanto meno riguardo alla correttezza del linguaggio nel nostro caso non sembra che ci sia stata “continenza” nelle espressioni denigratorie ed offensive riscontrate.
5 – A fronte di accuse non supportare da validi fondamenti giuridici, mi sono chiesto se un politico o addirittura un ministro possa offendere strumentalmente la Magistratura senza essere denunciato da nessuno per diffamazione, forte in questo anche di una immunità parlamentare.
L’articolo 342 del Codice Penale riguarda specificatamente l’”Oltraggio a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario” e dispone testualmente al 1° comma che “chiunque offende l‘onore o il prestigio di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o di una rappresentanza di esso, o di una pubblica Autorità costituita in collegio, al cospetto del Corpo, della rappresentanza o del collegio, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000.”
Il successivo 3° comma precisa che “la pena è della multa da euro 2.000 a euro 6.000 se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato”.
Si mette in evidenza che il reato è stato depenalizzato, in quanto l’art. 11, comma 3, lett. a), della l. 24 febbraio 2006, n. 85 prevedeva la pena della multa in luogo della precedente reclusione fino a tre anni (4 nel caso del 3° comma).
L’art. 595 del Codice Penale riguarda più specificatamente la “Diffamazione” e dispone testualmente: “Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con più persone(2), offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro.
Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a duemilasessantacinque euro.
Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico , la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a cinquecentosedici euro.
Se l’offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate“.
6 – Giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma è anche Silvia Albano che non ha convalidato il trattenimento di uno dei primi dodici migranti nel CPR di Gjader, per la quale – solo qualche giorno dopo – è stata disposta una vigilanza per le minacce giunte sulla sua mail e sui social.
Rompendo il suo silenzio stampa come presidente di Magistratura Democratica ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sono stata scelta io come parafulmine perché era molto comodo. Abbiamo subito una campagna che nei fatti si è tradotta in un’intimidazione.
Non ho nessuna intenzione di andare allo scontro con il governo, è il governo che vuole fare uno scontro con me e io voglio sottrarmi. In tasca non abbiamo il libretto di Mao né il Capitale di Marx, ma la Costituzione“, rimandando in tal modo al mittente le critiche del vicepremier Matteo Salvini sulle toghe rosse.
7 – L’art. 117 della Costituzione, richiamata dalla giudice Silvia Albano, dispone testualmente che “la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.”
Siccome il decreto-legge sui “Paesi sicuri” poteva ugualmente essere disapplicato – come è poi di fatto avvenuto – proprio come il precedente decreto ministeriale, la Lega ha presentato tre distinti emendamenti.
Il primo prevede che al 1° comma dell’art. 117 della costituzione sia soppresso proprio ,il passaggio che condizione la potestà legislativa di Stato e Regioni ai “vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”: tale potestà sarebbe così subordinata al solo “rispetto della Costituzione”.
Un altro emendamento aggiunge un comma all’art. 11 sempre della Costituzione: “la Costituzione non costituisce, in ogni sua previsione, fonte subordinata ai Trattati e agli altri atti dell’Unione europea”.
Un terzo emendamento interviene su una legge costituzionale (la n. 87/1953) e prevede, qualora il giudice ravvisi un contrasto tra una norma nazionale e una norma europea direttamente applicabile, “è tenuto a sollevare questione di legittimità costituzionale”.
Questo proposte non sono una novità: nella scora legislatura furono presentati due disegni di legge (n. 291 e n. 298), a prima firma di Giorgia Meloni, che intendevano raggiungere i medesimi risultati.
Da tutte le precedenti considerazioni deriva in conclusione che ad essere oggettivamente “eversivi” sono caso mai i rappresentanti del Governo sopra citati dal momento che mettono a rischio le basi costituzionali della nostra democrazia e la stessa appartenenza dell’Italia alla Comunità Economica Europea.
Dott. arch. Rodolfo Bosi
AGGIORNAMENTO
ADNKRONOS delle ore 12,13 del 13 novembre 2024 – Mattarella a Musk: “Italia sa badare a se stessa”
“L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che ‘sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione’“.
Lo afferma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una dichiarazione in cui replica alle parole sui giudici italiani pronunciate da Elon Musk in relazione alle decisioni dei magistrati che si sono espressi sui trattenimenti dei migranti in Albania (“Questi giudici se ne devono andare“).
“Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni“, aggiunge il Capo dello Stato.
Musk, come ha annunciato il neo eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nella nuova amministrazione americana guiderà il Department of Government Efficiency (DOGE) che avrà il compito di razionalizzare la macchina pubblica americana, snellire la burocrazia e ridurre gli sprechi.
Il nuovo tweet di Musk
Musk, intanto, si esprime nuovamente con un altro post in risposta a un follower che sottolinea come, in base a una decisione dei magistrati, “al governo di Giorgia Meloni in Italia non sarà consentito espellere gli immigrati clandestini“.
Il numero 1 di X, Tesla e Space X: “Questo è inaccettabile.
Il popolo italiano vive in democrazia, prende le decisioni un’autocrazia non eletta?“.
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N.B. – Nell’affermare che l’Italia ‘sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione’ il Presidente Mattarella ha implicitamente ribadito anche il rispetto dell’art. 117 della Costituzione che obbliga lo Stato italiano al rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.