Con deliberazione n. 17 del 12 marzo 2021 l’Assemblea Capitolina ha approvato il “Regolamento capitolino del verde pubblico e privato e del paesaggio urbano di Roma Capitale” con il testo stravolto voluto dal Movimento 5 Stelle, bocciando tutte le proposte di emendamenti presentati dalle opposizioni che si sono astenute dal voto.
Il Regolamento approvato con soli 19 voti è entrato in vigore il successivo 15 maggio.
Mancano quindi meno di tre mesi dalla ricorrenza del suo quarto anno di vita, per cui si rende necessario fare un consuntivo a posteriori, dal momento che ai sensi del 4° comma dell’art. 67 il Dipartimento Tutela Ambientale avrebbe dovuto redigere la “relazione sullo stato di attuazione del Regolamento e sulla opportunità di modifiche ed integrazioni” entro 1 anno dalla sua entrata in vigore.
A quasi 4 anni di distanza la suddetta relazione deve ancora vedere la luce da parte del Dipartimento Tutela Ambientale.
Il suddetto mancato rispetto non è l’unico che emerge dal mio personale consuntivo, con cui espongo punto per punto quali e quanti sono gli altri mancati rispetti del Regolamento.
Le proposte di modifiche ed integrazioni – Il 4° comma dell’art. 67 del Regolamento valuta la “opportunità di modifiche ed integrazioni“ proposte al riguardo che “sono raccolte dal Dipartimento Tutela Ambientale col coinvolgimento di tutte le strutture Capitoline interessate”.
Il 2 febbraio 2022 assieme alla associazione per Villa Pamphilj ho trasmesso le nostre proposte di emendamenti con richiesta di audizione all’Assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi, che ha concesso un incontro a cui non si è poi presentata.
Si tratta degli emendamenti che sono stati poi fatti propri e presentati in particolare dal PD e da Fratelli d’Italia in sede di approvazione del Regolamento e che sono stati tutti bocciati: siccome dal 21 ottobre 2021 è iniziato il mandato del Sindaco Roberto Gualtieri per cui al governo del territorio è tutt’oggi quello stesso PD che ha presentato le proposte di emendamenti al Regolamento del Verde, il 19 giugno 2023 assieme sempre alla associazione per Villa Pamphilj abbiamo avuto una audizione con la Commissione Ambiente con trasmissione delle proposte di emendamenti.
Il 18 dicembre 2023 abbiamo richiesto sempre congiuntamente audizione sulle proposte di emendamenti con il Presidente della Commissione Ambiente, Giammarco Palmieri (PD), che non ha risposto nemmeno ai ripetuti solleciti inoltrati l’anno scorso.
Ho scritto anche alla segretaria del partito Elly Schlein, senza averne avuto risposta alcuna fino ad oggi: evidentemente per il PD romano ci sono cittadini di serie A e di serie B.
Catasto del Verde e censimento del patrimonio – Lo prevede l’art. 15, che al 4° comma prescrive la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune della “sezione del Catasto relativa alle aree verdi appartenenti a Roma Capitale o da essa gestite”.
Il Dipartimento Tutela Ambientale ha istituito un apposito Ufficio del Catasto del Verde, ma sul sito del Comune risulta essere stato pubblicato dal 16 marzo del 2020 (prima ancora quindi del Regolamento) solo il Catasto del Verde aggiornato dopo 25 anni (vedi https://www.romatoday.it/politica/catasto-aree-verdi-roma-online.html).
Sotto la responsabilità di vari uffici di Roma Capitale ricadono inoltre i circa 312mila alberi (ultimo censimento del 2016), divisi principalmente fra alberature presenti nei giardini, parchi e ville (circa 180mila), filari stradali (circa 119mila) e giardini scolastici (circa 15mila): nel 2021, il bilancio arboreo torna in positivo (+955) dopo diversi anni.
La redazione del “censimento del verde e del patrimonio arboreo di pregio, pubblico e privato” è prescritta invece dalla lettera a) del 1° comma dell’art. 4 al fine di “creare un database a ciò dedicato da realizzare entro un anno dalla data di approvazione della presente deliberazione da parte dell’Assemblea Capitolina”.
A distanza di ormai quasi 4 anni non risulta che il Comune abbia aggiornato il suddetto censimento degli alberi con la loro posizione ed il loro stato fitosanitario, che ha programmato dal luglio del 2023 e che se effettuato per ogni albero in modo completo (anche e soprattutto con prove di trazione sulla staticità di ogni fusto, oltre che con verifica degli eventuali tagli di radici per causa per lo più di scavi stradali) avrebbe consentito di predisporre le più opportune opere di manutenzione, salvando molti alberi dalla morte e dall’abbattimento.
Da apripista ha invece fatto il Municipio VII che ha informatizzato circa 300 aree verdi.
Aggiornamento del Catasto del Verde – Lo prescrive la lettera d) del 1° comma dell’art. 4 “indicando la proprietà e il regime di gestione del patrimonio del verde capitolino, attraverso la realizzazione del censimento di cui alla lett. a) e il recepimento dei censimenti di competenza dei Municipi”.
Non risulta che sia stato effettuato l’aggiornamento.
Pubblicizzare la presenza di alberi monumentali, alberi di notevole interesse pubblico e alberi di pregio in area pubblica mediante apposizione di targhe – Lo prescrive la lettera b) del 1° comma dell’art. 4 : il successivo art. 28 detta la disciplina degli alberi monumentali.
Anche su questo fronte si sa che a giugno del 2023 il Municipio X aveva candidato un certo numero di alberi monumentali, fors’anche sulla base delle “Schede di segnalazione per gli alberi monumentali” predisposte all’allegato 8 al Regolamento del verde.
Risulta che a maggio del 2024 il Dipartimento Tutela Ambientale ha organizzato un nuovo censimento dei potenziali candidati a “monumento verde”, avvalendosi delle segnalazioni di associazioni e cittadini e del prezioso aiuto dei giovani volontari del Servizio Civile: la rilevazione terminata a dicembre ha consentito di individuare oltre 20 esemplari da proporre per l’inserimento nell’elenco regionale che fa capo al Ministero Agricoltura.
Ma non è dato di sapere al momento se la Giunta Capitolina abbia approvato e trasmesso alla Regione Lazio questo nuovo elenco degli alberi monumentali di Roma, che risulta essere rimasto fermo a quello adottato nel 2017.
Il Comune di Roma non ha provveduto nemmeno ad apporre una targa sui 20 alberi monumentali di Roma riconosciuti come tali nell’elenco ufficiale degli alberi monumentali della Regione Lazio.
Si riporta di seguito l’elenco completo dei 20 alberi monumentali (per ora) presenti a Roma, aggiungendo alla località il nome scientifico il nome volgare (tra parentesi) ed il criterio di monumentalità, ovvero perché merita di essere in questo speciale elenco.
– Via delle Tre Pile: Aesculus hippocastanum L. (Ippocastano). Scelto per: età e/o dimensioni, pregio paesaggistico;
– Scalinata del Campidoglio: Phytolacca dioica L. (Fitolacca arborea). Scelta per: età e/o dimensioni, forma e portamento, rarità botanica, pregio paesaggistico;
– Mausoleo Ossario Garibaldino – Via Giuseppe Garibaldi, 29: Cedrus libani A.Richard (Cedro del Libano). Scelto per: età e/o dimensioni, forma e portamento;
– Parco di Porta Capena – Via delle Terme di Caracalla, 45: Insieme omogeneo di Platanus acerifolia (Aiton) Willd. (Platano comune). Scelto per: età e/o dimensioni;
– Villa Sciarra – Viale Adolfo Leducq – Insieme omogeneo di Ginkgo biloba L. (Ginko). Scelto per: età e/o dimensioni, rarità botanica, pregio paesaggistico;
– Villa Sciarra – Viale Adolfo Leducq – Podocarpus neriifolius D. Don ( Podocarpo). Scelto per: rarità botanica;
– Villa Sciarra – Istituto Italiano di Studi Germanici – Cedrus deodara (D.Don) G.Don (Cedro dell’Himalaya). Scelto per: età e/o dimensioni, forma e portamento, architettura vegetale;
– Villa Celimontana – Viale Cardinale Spellman: Pinus halepensis Mill. (Pino d’Aleppo). Scelto per: età e/o dimensioni, forma e portamento
– Villa Celimontana – Viale Cardinale Spellman: Cedrus libani A.Richard (Cedro del Libano). Scelto per: età e/o dimensioni
– Giardino Nicola Calipari – Piazza Vittorio Emanuele II: Insieme omogeneo di Washingtonia filifera Linden ex André H. Wendl. ex de Bary (Palma californiana). Scelto per: età e/o dimensioni;
– Viale Jonio angolo via Montecassino: Platanus Acerifolia (Platano Comune). Scelto per: età e/o dimensioni;
– Villa Torlonia – Viale Tiziano Terzani: Pinus pinea L. (Pino domestico). Scelto per: età e/o dimensioni;
– Villa Torlonia – Obelisco: Cedrus libani A.Richard (Cedro del Libano). Scelto per: età e dimensioni;
– Villa Borghese – Viale del Lago: Quercus ilex L. (Leccio). Scelto per: età e/o dimensioni;
– Villa Borghese – Viale del Lago: Cedrus libani A.Richard (Cedro del Libano). Scelto per: età e/o dimensioni;
– Villa Borghese – Valle dei Platani: Insieme omogeneo di Platanus orientalis L. (Platano orientale). Scelto per: valore ecologico, pregio paesaggistico;
– Villa Pamphili – Belvedere del Lago del Giglio: Cedrus libani A.Richard (Cedro del Libano). Scelto per: età e/o dimension;
– Vivai San Sisto – Piazza di Porta Metronia, 2 – Cedrus libani A.Richard (Cedro del Libano. Scelto per: età e/o dimensioni;
– Vivai San Sisto – Piazza di Porta Metronia, 2 – Ceiba speciosa (A.St.-Hil, A.Juss & Cambess.) syn Chorisia speciosa A. St. Hill (Falso kapok). Scelto per: età e/o dimensioni, rarità botanica;
– Vivai San Sisto – Piazza di Porta Metronia, 2 – Quercus nigra L. x velutina Lam (Ibrido di Quercia americana). Scelto per: età e/o dimensione rarità botanica
Elenco
Elaborazione del Piano del Verde – Lo prescrive il 2° comma dell’art. 4, ai sensi del quale Roma Capitale “elabora il Piano di Tutela, Sviluppo e Valorizzazione del Verde e del Paesaggio Urbano (Piano del Verde) secondo i principi della Legge 14 gennaio 2013, n. 10, ne verifica annualmente l’attuazione mediante la redazione di uno specifico rapporto, aggiorna i suoi contenuti con cadenza almeno quinquennale e ne dà conto alla cittadinanza attraverso il sito internet istituzionale e con altre modalità.”
È disciplinato dal successivo art. 16.
Il 3 dicembre 2022 è stato presentato in Campidoglio il piano di investimenti per il verde di Roma, una serie articolata di interventi, definiti dal Dipartimento Ambiente capitolino, che interessano i singoli territori ma anche ville e giardini.
Si tratta di 61 diverse azioni, in gran parte già partite o in partenza che, tra la fine del 2022 e il 2023, arriveranno a compimento grazie ad un investimento complessivo di circa 69 milioni di euro.
Risorse che si aggiungono agli oltre 50 milioni di euro di spese previste per la manutenzione ordinaria.
Costituzione della Consulta del Verde e del Paesaggio Urbano – Lo prescrive il 4° comma dell’art. 4, secondo cui “può essere articolata in organismi consultivi municipali.”
Il 5 luglio 2022 il Coordinamento per il Regolamento del Verde, che ha contribuito allo stravolgimento del testo del Regolamento del Verde che con il suo consenso aveva fatto adottare l’allora assessore Pinuccia Montanari, ha presentato alla Commissione Ambiente una sua proposta di Regolamento della Consulta del Verde.
Il 26 ottobre 2022 le Commissioni congiunte Ambiente e Roma Capitale hanno voluto tenere una audizione sul seguente ordine del giorno: “Avvio discussione su applicazione nuovo Regolamento del Verde e redazione Regolamento della Consulta del Verde”, invitandovi anche il sottoscritto e la Associazione per Villa Pamphilj, venuti a conoscenza in tal modo della suddetta proposta.
Da una attenta disamina dei suoi contenuti, messa a confronto anche con altri Regolamenti delle Consulte del Verde di altri Comuni (come Bologna, Torino, Genova e Parma), è scaturito un nostro testo alternativo, premettendo ad esso i chiarimenti in particolare riguardo alle differenze con il testo in fase di istruttoria da parte delle commissioni Ambiente e Roma Capitale: fa un distinguo tra il Regolamento della Consulta e la sua costituzione vera e propria da parte dell’assemblea Capitolina.
Proposta alternativa di Regolamento della Consulta del Verde
Il testo alternativo è stato trasmesso ed illustrato in occasione della audizione tenuta il 19 giugno 2023.
Risulta che poi la Commissione Ambiente ha redatto una propria proposta che non risulta però trasmessa all’Assemblea capitolina per la sua definitiva approvazione.
Carta Municipale degli Obiettivi sul verde – È prevista dall’art. 5.
A luglio 2024 il Consiglio del Municipio XV ha approvato all’unanimità un proprio “Regolamento per la gestione e la cura delle aree verdi e degli elementi di arredo ad uso pubblico” che ha presentato ed illustrato in una conferenza stampa tenuta il 1 ottobre 2024.
Messa a dimora di un albero per ogni neonato residente nel Municipio di competenza – Lo prescrive l’articolo 3-bis della legge n. 113 del 29 gennaio 1992 (“Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica”), recepito dalla lettera e) del 2° comma dell’art. 5, ai sensi del quale ogni Municipio deve “provvedere, … , entro 6 (sei) mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente e di ciascun minore adottato, alla messa a dimora di un albero nell’ambito del territorio municipale e a fornire informazioni al richiedente la registrazione anagrafica circa la tipologia dell’albero e il luogo in cui è stato piantato”.
Non è dato di sapere se ed in che misura è stato rispettato.
Affidamento in adozione delle aree a verde – È disciplinato dall’art. 9.
Dopo 4 anni di vita del Regolamento, si registrano poche adozioni.
Adozione di alberi e alberate – È disciplinata dall’art. 10.
Si registrano anche qui poche adozioni.
Patti di collaborazione per la cura delle aree a verde – Sono disciplinati dall’art. 11.
Il 23 maggio 2023 l’Assemblea Capitolina ha approvato all’unanimità, su proposta dell’assessore Andrea Catarci, il “Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni materiali e immateriali di Roma Capitale”, ignorando che l’istituto dei “patti di collaborazione” è previsto dal Regolamento del Verde da 2 anni.
Regolamento sui Patti di Collaborazione
L’istituto dei patti di collaborazione ha seguito quindi la disciplina del Regolamento di Catarci.
Sponsorizzazione sulle aree a verde – Il 2° comma dell’art. 12 consente “la sponsorizzazione di aree verdi di Roma Capitale, degli arredi ed eventualmente delle strutture ivi presenti, nel rispetto delle linee di indirizzo fissate dai competenti Organi capitolini o municipali.
A tal fine, Roma Capitale stipula con soggetti privati (persona fisica o giuridica), associazioni senza fini di lucro o soggetti pubblici, contratti di sponsorizzazione in forza dei quali autorizza la veicolazione del nome o del marchio dello sponsor, in cambio di un determinato corrispettivo in denaro o della gestione o riqualificazione delle aree verdi e della manutenzione degli arredi e/o della gestione di servizi di sistemazione a verde o di arredo urbano, a sua cura e spese, direttamente o indirettamente.”
Risultano alcune rotatorie con il marchio dello sponsor che ne cura la manutenzione.
Donazioni – Sono disciplinate dall’art. 13, il cui 5° comma specifica che “nel caso di donazione di arredi o attrezzature la certificazione di conformità alla normativa vigente del materiale è a carico del donante. La donazione è concordata con l’Amministrazione e la certificazione dell’installazione può essere a carico o del donante o dell’Amministrazione”
Elenco degli immobili che insistono su parchi e ville storiche – Il 6° comma dell’art. 15 dispone che “Entro 6 (sei) mesi dall’entrata in vigore del presente Regolamento il Dipartimento Tutela Ambientale pubblica sul sito istituzionale l’elenco, da esso tenuto, degli immobili che insistono su parchi e ville storiche indicandone la proprietà e gli estremi catastali.”
Il successivo comma 7 precisa che “nel medesimo elenco, qualora la gestione o la proprietà siano riferibili a Roma Capitale, è indicata la struttura amministrativa cui il bene è stato consegnato.
L’elenco è successivamente aggiornato, con cadenza annuale, entro il mese di febbraio a cura del Dipartimento Tutela Ambientale sulla base dei dati in suo possesso e di quelli che ad esso debbono essere comunicati dalle altre strutture consegnatarie entro il mese di gennaio di ogni anno.”
Non risulta che sia stato fatto niente di tutto questo.
Risulta invece che Il verde storico si estende su di una superficie di 6.419.256 mq, pari al 20% del verde urbano e si classifica attraverso una serie di tipologie estremamente variegata: le grandi ville nobiliari barocche (Villa Borghese, Villa Pamphilj, Villa Torlonia, Villa Celimontana, ecc.) vi sono le passeggiate ottocentesche (il Pincio, il Gianicolo, ecc.), le ville “minori” nate dopo l’unità d’Italia come residenze delle nuove classi sociali (Villa Mercede, Villa Lais, Villa Leopardi, ecc.) e i giardini pubblici di inizio secolo (Parco Nemorense, Villa Glori, ecc.).
Area di pertinenza degli alberi (APA) e zona di protezione radicale (ZPR) – Sono previste dall’art. 17 che ne prescrive il rispetto.
Non risultano per lo più rispettate.
Interventi programmati di abbattimento, e/o potatura e di reimpianto – Al riguardo il 1° comma dell’art. 32 prescrive che “tutti gli interventi programmati di abbattimento, e/o potatura e di reimpianto di intere alberate o parti significative di esse devono essere comunicati alla cittadinanza
residente nelle strade interessate dai lavori, mediante pubblicazione dell’avviso e dei motivi dell’intervento in una apposita sezione del sito istituzionale del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale e del singolo Municipio interessato almeno 10 (dieci) giorni prima della data stabilita per gli interventi medesimi, nonché mediante segnalazione cartellonistica affissa nelle strade di cantiere.
Al termine di ogni intervento gli addetti incaricati devono provvedere, entro il termine massimo di 3 (tre) giorni, alla rimozione dei residui della potatura e/o dell’abbattimento”.
Il successivo 2° comma del medesimo articolo precisa che «nel caso di necessità e urgenza, derivante da rischio per la pubblica incolumità, gli interventi effettuati dal personale di Roma Capitale e dal Corpo dei Vigili del Fuoco nei limiti delle rispettive competenze, non sono sottoposti alle procedure sugli abbattimenti di cui al successivo art. 40.
Di tali interventi, ove possibile, è data comunicazione preventiva ai cittadini con adeguata informativa sulle motivazioni dell’intervento.»
In applicazione del 1° comma del suddetto art. 32 sul sito istituzionale del Dipartimento Tutela Ambientale c’era pertanto l’obbligo di inserire una apposita sezione, per comunicare sia gli interventi programmati che quelli urgenti non solo alla cittadinanza residente nelle strade interessate dai lavori.
Invece il 6 luglio 2021, a distanza di più di un mese e mezzo dall’entrata in vigore del Regolamento del Verde, sulla sezione del Dipartimento Tutela Ambientale dedicata a “tutte le informazioni di servizio” è stato pubblicato il 1° avviso alla cittadinanza in applicazione però solo del 2° comma dell’art. 32, perché ha riguardato l’«abbattimento a carattere d’urgenza presso Villa Glori di esemplari di Pinus Pinea e Qercus Ilex», peraltro già avvenuto, dal momento che è lo stesso avviso “postumo” a far sapere che «a seguito di monitoraggi e valutazioni, redatte da tecnici rilevatori, sono stati effettuati, dal mese di aprile 2021 alla fine del mese di maggio 2021, interventi di abbattimento a carattere d’urgenza presso Villa Glori di esemplari di Pinus Pinea e Qercus Ilex. Gli esemplari sono risultati privi di attività vegetativa e catalogati dall’esame agronomico preventivo in classe D (altamente a rischio schianto), nei pressi dell’area giochi e dei transiti pedonali.»
In allegato all’avviso non è stato pubblicato “l’esame agronomico preventivo” né la Determinazione Dirigenziale del Dipartimento Tutela Ambientale che ha autorizzato gli interventi di abbattimento: è stato solo precisato al riguardo che «tutto il materiale informativo di dettaglio è presente agli atti di questo Dipartimento Tutela Ambientale.»
Nei mesi successivi a quel 1° avviso sulla sezione del Dipartimento Tutela Ambientale dedicata a “tutte le informazioni di servizio” sono stati sempre pubblicati solo e soltanto avvisi a posteriori di abbattimenti a carattere d’urgenza ai sensi del 2° comma dell’art. 32, perché fino al 3 dicembre 2021 erano stati tutti già eseguiti: solo a partire dal successivo 9 dicembre 2021 gli avvisi hanno riguardato interventi di abbattimenti in parte già iniziati ed in parte ancora da eseguire.
Si è arrivati così alla fine di aprile 2022 con avvisi che annunciano l’abbattimento di alberi da eseguire lo stesso giorno, in totale violazione dell’obbligo di avvisare la cittadinanza «almeno 10 (dieci) giorni prima della data stabilita per gli interventi medesimi».
Da allora a tutt’oggi gli avvisi hanno riguardato e continuano a riguardare solo gli abbattimenti a carattere d’urgenza.
Solo dal mese di aprile del 2023 sul sito del Dipartimento Tutela Ambientale hanno cominciato ad essere pubblicati, sempre a posteriori, “Report settimanali degli interventi di manutenzione del Verde in appalto“.
A nome e per conto del Circolo Territoriale di Roma della associazione “Verdi Ambiente e Società (VAS) il 9 giugno del 2022 ho chiesto che da quel momento in poi tutti i futuri avvisi riguardassero anche le potature e non solo gli abbattimenti, allegandovi tanto gli esami agronomici preventivi (perizie) quanto le Determinazioni Dirigenziali che sulla base di tali perizie consentono interventi di potature, con particolare riguardo anche e soprattutto agli interventi di emergenza eseguiti in deroga al divieto di cui al 4° comma dell’art. 33 del Regolamento del Verde.
Richiesta rimasta del tutto inevasa.
Potature – Questo tipo di intervento è disciplinato dall’art. 33, il cui 5° comma, lettera c), consente di effettuare le potature anche nel periodo vietato da marzo ad agosto, ma solo in caso di accertata pericolosità delle piante.
Il 5° comma dispone che “per la potatura occorre tener presente i seguenti aspetti (Allegato 9):
a) la riduzione della superficie fogliare si traduce in una minore disponibilità di nutrienti per le radici e le altre parti dell’albero;
b) la potatura deve essere limitata alla sola rimozione delle porzioni di chioma prive di attività vegetativa o di quelle lesionate o alterate da attacchi parassitari e da danni meccanici o meteorici, che possono pregiudicare la salute della pianta e/o la sua stabilità ovvero a quelle strettamente necessarie, escludendo interventi che alterino in maniera sostanziale la struttura della pianta, ne compromettano la crescita e ne pregiudichino la sopravvivenza.
La pratica della capitozzatura è vietata”.
L’obbligo di potature è disposto anche dal 1° comma del successivo art. 37.
Esempio di potatura corretta
Le suddette disposizioni non sono state per lo più rispettate e sono state spesso attuate proprio con le capitozzature vietate.
A marzo del 2021 il Comune ha stanziato 60 milioni di euro soprattutto per le potature: l’accordo quadro, che ha diviso la città in 8 lotti, prende in carico le alberature presenti nei vari municipi, dalle strade agli alberi.
E prevedere interventi anche a VIlla Ada, Villa Borghese, Villa Pamphilj e nella Pineta di Castel Fusano.
Le ditte specializzate, ha fatto sapere il Campidoglio, “svolgeranno prevalentemente interventi di potatura, ma si occuperanno anche di sostituzioni, deceppamenti ed eventuali abbattimenti, lavorando contemporaneamente, con l’attivazione di più cantieri, per fornire una risposta capillare alle esigenze del patrimonio arboreo romano”.
Interventi sulle alberature inerenti o contestuali a opere edilizie – Casistica prevista dall’art. 34 che al 5° comma prescrive che “le nuove realizzazioni non devono alterare mai la ZPR (Zona di Protezione Radicale), così come definita nell’art. 17 del presente Regolamento”.
La suddetta disposizione non è stata spesso rispettata: ne è una prova la segnalazione che lo scorso 15 febbraio 2025 ho dovuto fare di una pensilina realizzata dall’ATAC sull’area esistente tra un pino secolare e la gradonata di collegamento tra via della Lungarina (all’altezza del civico n. 65) e Lungotevere degli Alberteschi.
Tutela delle alberature durante scavi stradali – Le rispettive norme sono dettate dall’art. 36, che al 4° comma dispone che “Iiltecnico …, nel caso di tagli a radici primarie, stabilirà l’idonea profilassi e valuterà la stabilità dell’albero predisponendo gli interventi fitosanitari più opportuni, redigendo un’apposita relazione tecnica, fitosanitaria e fitostatica, da inviare per via telematica alla Struttura preposta di Roma Capitale immediatamente e comunque non oltre 2 (due) giorni lavorativi dall’evento occorso”.
In questi quasi 4 anni si è assistito al crollo di diversi alberi per causa del taglio delle loro radici in occasione di scavi stradali.
Difesa Fitosanitaria – Viene disciplina dall’art. 38 che riguarda i trattamenti contro parassiti, patogeni e infestanti, come in particolare la cosiddetta “cocciniglia tartarugata (Toumeyella parvicornis).
Il parassita alieno è arrivato a Roma nel 2018 e ha avuto tre anni di tempo per diffondersi indisturbato nel territorio cittadino: solo nel 2021, infatti, è stato firmato il decreto ministeriale che ha permesso alla Regione di disporre un piano fitosanitario contro l’insetto killer dei pini, che ha avuto il tempo di agire, con i suoi effetti devastanti.
Il trattamento risultato più efficace è stato il ricorso alla “abamectina”, somministrata con successo a 120 pini del Vaticano.
Rimozione delle ceppaie – Il comma 15 stabilisce che “all’abbattimento di una alberatura di Roma Capitale deve seguire la rimozione della
ceppaia” che di norma sarebbe dovuta avvenire entro un anno.
A Roma risultano ancor oggi ceppaie che attendono di essere rimosse.
Ceppaie dei pini abbattuti a Villa Glori
Sostituzioni e compensazioni a seguito di abbattimenti – Sono disciplinate dall’art. 41, il cui 2° comma stabilisce che “gli alberi abbattuti debbono essere sostituiti entro un anno dall’abbattimento.”
Non risulta essere stato rispettato quasi mai il suddetto lasso di tempo (vedi )
Sanzioni amministrative – Il 3° comma dell’art. 64 stabilisce che “La somma per cui è ammesso pagamento in misura ridotta è determinata per ciascuna violazione con separata Deliberazione della Giunta Capitolina adottata ai sensi dell’articolo 16, comma 2, della legge 24 novembre 1981, n. 689.”
Con deliberazione n. 256 del 20 luglio 2023 la Giunta Capitolina ha ottemperato a più di 2 anni di distanza dall’entrata in vigore del Regolamento.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi