L’uomo all’epoca di 52 anni che un anno fa è stato messo in carcere per scontare 8 anni, prima dell’arresto da parte dei Carabinieri di Galatone, era un senzatetto senza conoscenti o familiari: aveva come unico amico un cane pastore a quattro zampe di nome Zair.
Il cane è rimasto da solo ed entrambi sono caduti in depressione dopo il momento dell’addio che è stato uno strazio: hanno pianto in un abbraccio che è sembrato infinito.
Una sofferenza dura da affrontare, nonostante le cure amorevoli ricevute dal Circolo Territoriale di Lecce della associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS) di Maria Teresa Corsi che nel frattempo ha preso in affido il cane rimasto solo.
Ma Maria Teresa Corsi ha poi fatto un passo in più.
Ha preso carta e penna e insieme al Presidente nazionale della onlus Stefano Zuppello a luglio del 2022 ha scritto alla direttrice della casa circondariale di Lecce, dott.ssa Mariteresa Susca.
La richiesta era semplice, ma sarebbe stata «rivoluzionaria» se fosse stata accolta dalla direzione del carcere di Borgo San Nicola: «Da anni stiamo portando avanti un progetto di Pet Therapy che prevede la visita degli animali da compagnia ai loro padroni detenuti.
Ci sembra un progetto meritevole di attenzione che sicuramente aiuterebbe le persone a sopportare meglio una condizione certo non fortunata e farebbe felice l’animale improvvisamente privato della compagnia del proprio padrone.
Ci auguriamo che la sua sensibilità possa tramutarsi anche in una valutazione positiva di questo progetto, magari con la firma di un protocollo d’intesa».
Il progetto proposto prevedeva piccoli stalli dove i detenuti possano giocare per qualche ora alla settimana col proprio cane, gatto o canarino.
(vedi https://www.quotidianodipuglia.it/lecce/padrone_cane_carcere_appello_associazione-6816864.html
Dopo aver dato un primo riscontro sulla sua disponibilità, la direttrice del carcere non ha più risposto alla richiesta di VAS di un incontro per definire meglio la proposta.
Per l’uomo arrestato è passato così un anno di detenzione in carcere senza che nessuno gli abbia fatto visita.
Ad ottobre di quest’anno la direttrice del carcere Mariateresa Susca ha dato l’autorizzazione per poter accarezzare di nuovo il cane Zair, portandone a conoscenza la stampa, senza citare il progetto proposto da VAS un anno prima.
La direttrice del carcere di Lecce che ha coordinato ogni fase dell’iter per permettere l’incontro, avvenuto in sicurezza in un’area verde presente nella struttura, ha rilasciato all’Ansa la seguente dichiarazione: «E’ stato emozionante per lui e per tutto il personale del carcere che si è impegnato affinché il desiderio di questo detenuto potesse realizzarsi.
Abbiamo voluto esaudire questa richiesta anche per la circostanza che il detenuto non fa colloqui con nessuno.
Si sono spesi tutti per questo incontro: la polizia penitenziaria, il funzionario giuridico pedagogico che segue il detenuto, così come anche il suo avvocato».
Come si può vedere, non viene citata affatto l’associazione che per prima si è spesa per questo incontro.
(vedi https://www.quotidianodipuglia.it/lecce/cane_carcere_incontro_con_detenuto_a_lecce-7714985.html)
Il 27 ottobre 2023 l’associazione VAS ha ritenuto doveroso trasmettere alla direttrice Mariateresa Susca la seguente nota congiunta.
Non rimane che aspettare la risposta della direttrice alla suddetta nota congiunta, se riterrà questa volta di darle un riscontro.