PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO (P.R.U.S.S.T.) DENOMINATO “PATRIMONIO DI S. PIETRO IN TUSCIA OVVERO IL TERRITORIO DEGLI ETRUSCHI”
Il P.R.U.S.S.T. è stato bandito con Decreto Ministeriale dell’8 ottobre 1998 con la finalità di stimolare la formazione di progetti sovracomunali in cui far concorrere unitariamente risorse pubbliche e private ad un fine ben definito: ciò ha comportato che gruppi di Comuni delle Province di Roma, Viterbo, Olbia e Terni (divenuti poi più di 90), coordinati da un Comune Capofila (Civitavecchia) hanno emanato dei bandi pubblici per chiedere ai soggetti economici e imprenditoriali presenti sul proprio territorio di presentare delle proposte rispondenti ai requisiti del bando.
Nel bando indetto ad aprile del 1999 dal Comune di Formello gli interventi privati sono stati indirizzati verso una serie di assi prioritari di intervento, fra i quali figuravano l’insediamento, la ristrutturazione, lo sviluppo di attività produttive, industriali e artigianali, commerciali ed espositive, turistico-ricettive, culturali-spotivo-rocreative, socio-assistenziali-sanitarie e altre attività connesse e complementari.
Gli operatori economici hanno trovato conveniente aderire al PRUSST perché vengono poi inseriti in un progetto di sviluppo del territorio a larga scala, che permetterà loro di accedere più facilmente a finanziamenti pubblici e di partecipare ed un unico tavolo di concertazione con gli altri enti interessati dai processi decisionali, snellendo notevolmente tempi e procedure.
L’intero periodo di durata dei PRUSST, entro il quale tutti gli iter burocratici avrebbero dovuto essere conclusi e gli interventi cantierati, avrebbe dovuto terminare nel dicembre 2001.
Sono state presentate dai privati 11 proposte, di cui 4 sono state respinte e 2 ritenute non coerenti: fra quelle accolte c’è anche il progetto di attività alberghiera, commerciale e terziaria sull’area di 33 ettari situata tra via Cassia Bis, via Formellese, via di S. Cornelia e località “Prato Roseto”.
Le proposte giudicate favorevolmente non verranno necessariamente approvate così come presentate: la fase di maggiore operatività, che segue il giudizio di fattibilità di massima, consiste proprio nello sviluppare i progetti di concerto con i proponenti, rimodulandone i pesi, specificandone meglio le garanzie occupazionali e la qualità urbanistica, architettonica e paesaggistica e quindi ridefinendo su questa base l’entità del contributo economico straordinario da corrispondere al Comune.
Nell’aprile del 2000 il Ministero dei Lavori Pubblici ha comunicato i PRUSST vincitori: ad ottobre del 2000 é stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa tra il Sindaco di Civitavecchia (Pietro Tidei) ed il Ministro dei Lavori Pubblici (Piero Nesi), alla presenza dell’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Giuliano Amato.
L’AREA DI 33 ETTARI INTERESSATA DAL PRUSST TRA VIA CASSIA BIS, VIA FORMELLESE, VIA DI S. CORNELIA E LOCALITÀ “PRATO ROSETO”
I 33 ettari circa interessati dal PRUSST sono stati acquistati nel 1998, quando erano destinati a zona agricola dall’allora vigente P.R.G. del Comune di Formello. Gli acquirenti sono l’arch. Guerreschi (capofila dell’operazione), il sig. Mozzi (presidente della società che figura come acquirente) ed il sig. Tartaglia (per conto della SIA Elettronica, proprietaria).
PRESENZE ARCHEOLOGICHE SULL’AREA DEL PRUSST
La zona a cavallo tra la Cassia Bis e la Formellese è stata classificata come territorio di notevole interesse archeologico, al punto che il Consiglio Comunale di Formello ha adottato con deliberazione n. 43 del 7.10.1994 la “Carta A archeologica del Territorio Comunale”, individuando all’interno della località “Prato Roseto” i seguenti 8 siti archeologici, posizionati su base aerofotogrammetria:
- n. 179 – villa di età romana;
- n. 180 – area di frammenti fittili di epoca etrusca;
- n. 181, 182 e 184 – aree di frammenti fittili di epoca romana ed etrusca;
- n. 185 – area da scavare e controllare;
- n. 186 – area di materiale edilizio di epoca romana;
- n. 215 – edifico di età etrusca.
La zona è inoltre attraversata da un cunicolo di drenaggio di epoca romana, denominato “Fosso dgli Olmetti”, che partendo da Grottafranca arriva fin sotto “Le case nel Bosco” per giungere fino al Tevere.
PRESENZE DI VINCOLI PAESISTICI SULL’AREA DEL PRUSST
L’area interessata dal PRUST è stata sottoposta al vincolo paesistico imposto ai sensi della legge n. 1497/1939 con deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n. 338 del 31.1.1989: ciò comporta la cogenza sul PRG del Comune di Formello delle prescrizioni dettate dal Piano Territoriale Paesistico (PTP).
PRESCRIZIONI DI TUTELA DEL PIANO TERRITORIALE PAESISTICO
L’area interessata dal PRUSST ricade all’interno del più vasto territorio pianificato dal Piano Territoriale Paesistico n. 4 “Valle del Tevere”, adottato con deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n. 2271 del 28 aprile 1987 e definitivamente approvato con la legge regionale n. 24 del 6.7.1998.
Va rilevato che il vincolo paesistico sull’area interessata dal PRUSST è stato imposto dopo che era stato già adottato il P.T.P. n. 4 “Valle del Tevere” ma prima della sua approvazione definitiva con la legge regionale n. 24/1998.
Va inoltre evidenziato che il P.T.P. n. 4 non classifica ai fini della tutela l’area del PRUSST in nessuna sottozona: in tale caso, ai sensi del 3° comma dell’art. 25 della legge regionale n. 24 del 6.7.1998 <<nell’ambito delle zone vincolate ma non classificate dai PTP … ai fini della tutela si applicano le norme di salvaguardia di cui all’articolo 31>>.
Premesso che l’area interessata dal PRUSST fino alla fine del 2000 è stata destinata a zona agricola dal P.R.G. del Comune di Formello, ai sensi del 1° comma dell’art. 31 della legge regionale n. 24/1998 <<le aree sottoposte a vincolo paesistico, comprese in ambiti per i quali è stato approvato un PTP … ma sprovviste della classificazione ai fini della tutela, sono disciplinate dalle seguenti misure di salvaguardia:
a) nelle zone agricole si applica la normativa prevista dai singoli PTP … per zone agricole analoghe.>>
L’art. 5 b delle Norme Tecniche del P.T.P. n. 4 “Valle del Tevere” (relativo alle zone di trasformabilità limitata) disciplina l’attività edilizia, adeguandola ai seguenti valori al fine di una riduzione del consumo di suolo per usi urbani:
<<b1, zone agricole protette, indice fondiario max 0,015 mc/mq, h max ml. 7,00 con lotto minimo di 30.000 mq., per una cubatura massima accorpabile di 900 mc.>>
L’AREA DEL PRUSST ED IL PARCO DI VEIO
Il parco di Veio è stato istituito contestualmente alla legge regionale n. 29 del 6.10.1997, entrata in vigore dal 25.11.1997: nelle planimetrie in scala 1:10.000 dell’allegato A alla legge è riportata la perimetrazione provvisoria del parco di Veio, entro cui non risulta ricompresa l’area di 33 ettari interessata dal PRUSST.
L’area confina con il parco di Veio a sud (via Cassia Bis) e ad ovest (via Formellese).
L’AREA DEL PRUSST E LA VARIANTE AL PIANO REGOLATORE GENERALE
Con deliberazione n. 58 del 20 dicembre 2000 il Consiglio Comunale di Formello ha adottato la Variante Generale al P.R.G., redatta dall’arch. Rodolfo Violo, che destina l’area di 33 ettari a zona G (servizi privati), sottozona G/3 – PRUSST, dove sono previsti servizi a destinazione mista (pubblici e privati).
Secondo l’art. 24 delle N.T.A. del P.R.G. <<per l’attuazione dei progetti si possono ipotizzare strumenti quali Programmi integrati di intervento previsti dalla’rt. 16 della legge 179/92 come normati dalla legge regionale 22/1997 e dai Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST di cui al Dm 8 ottobre 1998). Per le parti interessate da vincoli di cui alle leggi 1497/39 e 431/85 i piani attuativi dovranno essere accompagnati da uno studio di inserimento ambientale o da procedura di VIA>>.
La Variante prevede inoltre una fascia di rispetto di 100 metri della via Cassia Bis e fasce di rispetto minori per la via Formellese e via di S. Cornelia.
LE POLEMICHE SULL’AREA DI 33 ETTARI
Sulla cronaca di Roma del quotidiano “Il Giornale d’Italia” di martedì 6 febbraio 2001 é stato pubblicato un articolo dal titolo “Speculazione e giochi di potere – a Formello famiglia intestataria di 33 ettari in zona etrusca”, che riporta una affermazione dell’allora consigliere socialista Giovanni Saccomanno, secondo il quale <<con la nuova variante vogliono creare 33 ettari di cementificazione, creando un nuovo centro commerciale nel Parco di Veio, nel sottosuolo vi sono cunicoli di interesse storico, tra cui un tempio votivo di epoca etrusca>> secondo l’articolo <<Saccomanno rileva che il fatto più grave risiede nell’aver permesso ai privati, acquirenti dei 33 ettari, di acquistare a prezzi di “terreni agricoli”. In compenso il progetto dal centro di centinaia di miliardi non prevede nessuna opera per il bene pubblico come un ospedale per i formellesi o l’aumento degli asili nido>>.
Sulla cronaca di Roma del quotidiano “Il Giornale d’Italia” di venerdì 9 febbraio 2001 é stato pubblicato un secondo articolo dal titolo “I proprietari sono imprenditori – il contenzioso è sulla proprietà di 33 ettari in zona etrusca”, che riporta alcune precisazioni dell’allora Sindaco del Comune di Formello, sig.ra Maria Rita Bonafede, secondo la quale <<è appena il caso di sottolineare che non esiste in Formello, così come erroneamente riportato nell’articolo, alcuna “famiglia intestataria di 33 ettari in zona etrusca” e che nessun “parente” o “affine” dei Consiglieri comunali è proprietario dell’area sulla quale dovrà sorgere la zona a servizi o direttamente o indirettamente interessato alla sua realizzazione. In particolare, l’area sulla quale dovrà sorgere la zona a servizi, di proprietà di alcuni imprenditori locali in alcun modo legati ai membri del Consiglio Comunale, è già stata oggetto di un programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio (Prusst), regolarmente approvato, che la variante generale ha semplicemente dovuto recepire.>>.
Sulla cronaca di Roma del quotidiano “Il Giornale d’Italia” di domenica 11 febbraio 2001 é stato infine pubblicato un terzo articolo dal titolo “Anche il nuovo-PSI contesta il piano regolatore – le dichiarazioni rilasciate al Giornale d’Italia dal sindaco di Formello distorcono la realtà”, che riporta come domanda all’allora consigliere comunale Carla Sisto Canali se fosse a conoscenza che <<la zona oggetto dei Prusst (33 ettari) custodisce reperti archeologici di origine etrusca>>: la domanda provocatoria è dovuta al fatto che la sig.ra Carla Sisto Canali (oggi assessore alle Politiche Culturali e Ambientali del Comune di Formello) era all’epoca Presidente dell’Archeoclub di Formello.
OPPOSIZIONI ALLA VARIANTE DI PRG
Con nota di accompagno prot. n. 350/PAR dell’11.4.2001 l’associazione Verdi Ambiente e Società (VAS) ha consegnato le osservazioni alla Variante Generale, redatte dall’arch. Rodolfo Bosi, con cui chiede l’annullamento d’ufficio della deliberazione n. 58 del 20.12.2000 ed in subordine la cancellazione di tutte le previsioni riguardanti il territorio ricadente all’interno del parco di Veio.
In data 13.4.2001 116 abitanti delle zone limitrofe all’area interessata dal PRUSST hanno presentato una osservazione avverso la previsione del PRUSST di “Prato Roseto”, che è stata integrata con un documento del 28.12.2004.
CONTRASTO TRA PRESCRIZIONI DEL PTP E PREVISIONI DELLA VARIANTE AL PRG
L’evidente contrasto tra le prescrizioni antecedenti del P.T.P. n. 4 “Valle del Tevere” e le previsioni della Variante Generale per l’area interessata dal PRUSST ha indotto il Consiglio Comunale di Formello ad adottare la deliberazione n. 24 del 26.6.2003 (Allegato 1) con cui attraverso l’inoltro di una osservazione tardiva alla redazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) propone di eliminare il vincolo paesistico imposto nel 1989.