Si è svolta ieri mattina la seduta congiunta della I Commissione Bilancio e della IX Commissione Commercio per esprimere il “parere” sulle proposte di deliberazione n. 59, relativa al Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP), e n. 61, relativa alle modifiche ed integrazioni del Regolamento Pubblicità.
La seduta doveva essere tenuta a partire dalle ore 9,00 nella sala riunioni del 3° Piano di Largo Lamberto Loria n. 3, che era più che adatta al numero delle persone previste, ma il Presidente della I Commissione Bilancio Alfredo Ferrari (Partito Democratico) ha deciso all’ultimo minuto di tenerla nella sala riunioni a fianco del suo ufficio al 5° piano, attorno ad un tavolo per 10 persone soltanto, costringendo alla fine a stare in piedi non solo le persone che hanno ritenuto di partecipare alla riunione, ma diversi consiglieri stessi.
Alfredo Ferrari
Alle ore 9,00 in punto era presente l’Assessore Marta Leonori accompagnata dal suo Capo della Segreteria avv. Leslie Francesco Capone e da una addetta stampa del Comune.
Per gli uffici era presente il dott. Francesco Paciello.
Anche se arrivati in tempi diversi, della I° Commissione Bilancio erano presenti, oltre al Presidente, Maria Gemma Azuni (Sinistra Ecologia e Libertà, Vice Presidente vicario) e Davide Bordoni (Forza Italia, Vice Presidente), Sveva Belviso (Nuovo Centro Destra), Ignazio Cozzoli Poli (Alleanza Popolare Nazionale), Marcello De Vito (Movimento 5 Stelle, capogruppo) e Franco Marino (Lista Civica Marino Sindaco).
Della IX° Commissione Bilancio, anche se arrivati pur essi in tempi diversi, erano presenti, oltre al Presidente Orlando Corsetti (Partito Democratico), Immacolata Battaglia (Sinistra Ecologia e Libertà, Vice Presidente vicario), Davide Bordoni (Forza Italia, Vice Presidente), Giovanni Alemanno (Alleanza Popolare Nazionale), Valeria Baglio (Partito Democratico), Michela Di Biase (Partito Democratico), Franco Marino (Lista Civica Marino Sindaco), Ilaria Piccolo (Partito Democratico) ed Enrico Stefàno (Movimento 5 Stelle).
Erano inoltre presenti i consiglieri Antonio Stampete (Partito Democratico), Roberto Cantiani (Gruppo Misto), Athos De Luca (Partito Democratico) e Valentina Grippo (Partito Democratico).
Oltre che ad un collaboratore di Alemanno erano presenti due collaboratrici rispettivamente dei consiglieri Giordano Tredicine (Popolo delle Libertà) e Massimo Caprari (Centro Democratico).
Per le associazioni di categoria erano presenti l’avv. Ettore Corsale, direttore della “Associazione Imprese Pubblicità Esterna” (A.I.P.E.), l’avv. Giuseppe Scavuzzo, presidente delle Imprese Romane Pubblicitarie Associate (I.R.P.A) ed il sig. Giancarlo Festa, presidente della Società Pubblicitarie Associate Romane (S.P.A.R.).
Per le ditte pubblicitarie erano presenti Ranieri Randaccio della “S.C.I.” (Società Concessioni Internazionali), Rodolfo Moretti,della “Moretti Pubblicità” e Oberdan Zuccaroli della “Pubbli Roma”.
Era presente anche un giornalista della Agenzia “Omni Roma”.
La seduta è iniziata con un’ora di ritardo: fino alle 10,00 ho visto intrattenersi dapprima Moretti con Scavuzzo e poi il cons. Bordoni con Corsale e Randaccio.
Orlando Corsetti si è intrattenuto a parlare con il cons. Antonio Stampete, con cui si è lamentato dei “progetti innovativi” perché secondo lui costituirebbero <<un modo per rientrare con la pubblicità nel centro storico>>.
L’assessore Leonori, dopo un incontro con il Presidente Ferrari nel suo ufficio, si è intrattenuta a discutere con Orlando Corsetti davanti al resto dei presenti in quel momento sul testo degli emendamenti da lui predisposti.
Li ho sentiti parlare sul seguente emendamento sui Piani di Localizzazione.
Mi è stato permesso di correggere Orlando Corsetti, che mi attribuiva la paternità di quella proposta, per far presente che era stata superata dall’ultimo emendamento proposto congiuntamente anche assieme a Cittadinanzattiva, che sposta la modifica all’art. 29 della “Normativa Tecnica di Attuazione” del PRIP (relativo alla “Individuazione delle aree da sottoporre a piano di localizzazione), per evitare di far modificare gli elaborati grafici riguardanti i 7 ambiti territoriali.
Li ho sentiti quindi discutere sul seguente emendamento all’art. 19.
L’assessore Leonori ha contestato a Corsetti l’espressione “”equivalenza commerciale”, su cui ha chiamato in causa anche il dott. Francesco Paciello, per arrivare a concordare di modificare il testo parlando di “contenuto omogeneo” dei Piani di Localizzazione.
Sono state nel frattempo consegnate ai consiglieri presenti copie non solo degli emendamenti fatti conoscere dal Presidente Orlando Corsetti nel corso della precedente seduta del 16 giugno 2014, ma anche del seguente emendamento sulla “premialità” da riconoscere alle ditte “virtuose”.
Il Presidente Corsetti è passato quindi a discutere con l’assessore Leonori sul suddetto emendamento e dopo che si è trovato di fronte alla sua contestazione ha più o meno detto questo: <<Sospendiamo allora la seduta e ci aggiorniamo, visto che non c’è accordo sulle “deroghe” e quindi sulla volontà di raggiungere un punto di accordo con la Giunta>>.
Ha poi desistito dal farlo.
Poco prima delle ore 10,00 la consigliera Sveva Belviso ha chiesto di avere un aggiornamento sugli emendamenti, a guadagno di tempo, nell’attesa dell’inizio effettivo dei lavori: di fronte all’indifferenza generale ha chiesto allora di far aprire la seduta dalla consigliera Maria Gemma Azuni in qualità di Vice Presidente Vicario, che si è però rifiutata, anche perché di lì a poco iniziava una seduta delle Consigliere Elette a cui doveva partecipare.
Bene o male alle ore 10 circa è arrivato il Presidente Alfredo Ferrari che ha dato inizio ai lavori.
Quella che segue è la verbalizzazione oggettiva quanto meno della successione degli interventi che ci sono stati fino alla fine dei lavori, che dò di seguito senza stacchi l’uno dall’altro, con in corrispondenza il testo più o meno esatto (se non anche “virgolettato”) di ciò che ognuno ha detto.
Alfredo Ferrari – <<Mi scuso per il ritardo. Sarò brevissimo. Con le proposte n. 59 e 61 chiudiamo il percorso sulle delibere propedeutiche, su cui non mi dilungo perché trattano di un argomento a me ostico. Per onestà intellettuale debbo dire che nutro dei dubbi sulla legittimità di agganciare le due suddette proposte al bilancio, che però slitta al 2015. Riguarda però un tema da affrontare in modo definitivo, per cui rischierei di mettere in discussione un tema su cui ha lavorato la Commissione Commercio cercando un percorso condiviso con tutti gli operatori del settore. Chiuderei con l’invito all’assessore a cercare di vedere se riusciamo a trovare un percorso condiviso>>.
Marta Leonori – <<Oggi riprendiamo un percorso che dura da 20 anni. Abbiamo ripreso un lavoro già effettuato, che abbiano aggiornato con modifiche ed integrazioni>>. Ha confermato la scadenza improrogabile del prossimo 31 dicembre 2014 e la necessità di fare al massimo 10 bandi di gara dopo i Piani di Localizzazione per assegnare le concessioni decennali. Ha detto che PRIP e modifiche al Regolamento vanno in parallelo.
Marta Leonori
Ha chiarito che a non poter partecipare ai bandi di gara saranno quelle ditte che non sono state in regola con i pagamenti e che abbiano installato impianti abusivi nell’ultimo quinquennio.
Ha fatto sapere che tutti i Municipi hanno espresso il loro “parere”, precisando che alcuni lo hanno fatto con “osservazioni”.
Ha detto infine che l’approvazione di queste due proposte di deliberazione serve per arrivare ai Piani di Localizzazione.
Sveva Belviso – <<Perché due delibere ?>>.
Sveva Belviso
Marta Leonori – <<Perché ci sono aspetti regolamentari che riguardano i bandi>>.
Sveva Belviso – Chiede all’assessore chiarimenti sul 10% riservato alle edicole ed ai chioschi del mercato.
Marta Leonori – <<Per dare maggiori disponibilità a questo settore>>.
Orlando Corsetti – <<Se siete d’accordo entrerei nel merito degli emendamenti>>, scaturiti a suo giudizio dal confronto che negli ultimi mesi c’è stato con tutti i soggetti interessati.
Orlando Corsetti
Giovanni Alemanno – Fa delle obiezioni riguardo al fatto che le proposte di deliberazioni n. 59 e 61 siano propedeutiche al bilancio.
Alfredo Ferrari – Fa presente che nel bilancio di previsione ci sono proiezioni fino al 2016, per cui <<se deve essere di ostacolo, non intendo fermare un percorso anche perché per l’appunto il bilancio è pluriennale>>.
Orlando Corsetti – <<Proporrei un altro percorso. Ci portiamo appresso 6 mesi di lavoro ed abbiamo la possibilità di dare via libera al PRIP. Se ci fosse una condivisione, la propedeuticità o meno è superficiale.>>
Davide Bordoni – <<Il tema sono le modifiche al Regolamento che stravolgono tutto>>.
Davide Bordoni
Orlando Corsetti – <<Chiedo a tutti i colleghi di fare uno sforzo per concordare gli emendamenti. Mi concentrerei sul lavoro che abbiamo portato avanti>>.
Davide Bordoni – Continua a non essere d’accordo.
Alfredo Ferrari – Commenta l’intervento di Bordoni con il seguente plurale maiestatis: <<Siete bizzarri>>.
Sveva Belviso – Obietta a sua volta.
Ignazio Cozzoli Poli – <<Non essendo materia immediatamente impattante, ci sembrava saggio togliere elementi che appesantissero il confronto ed il dibattito politico. Provo a trovare una quadra unanime: mi pare di capire che la Commissione Commercio non è riuscita ad arrivare ad un percorso condiviso, per cui è bene togliere le due proposte n. 59 e n. 61 dalle delibere propedeutiche al bilancio>>,
Ignazio Cozzoli Poli
Franco Marino – <<Il problema non è la propedeuticità o meno: sono i 20 anni trascorsi. Dedichiamo un’ora di discussione agli emendamenti e valutiamo alla fine. Tutto sommato non mi sembra che ci siano grosse divergenze>>.
Ignazio Cozzoli Poli – <<Questa non è la sede adatta>>.
Sveva Belviso – <<Tecnicamente non è corretto: qui dobbiamo entrare nel merito>>.
Alfredo Ferrari – <<Sono talmente trasparente che non ho problemi ad entrare nel merito. Presuppongo che la Segreteria Generale non abbia fatto obiezioni in quanto si tratta di entrate del 2015>>.
Davide Bordoni – <<Se aspettiamo che venga approvato prima il piano di rientro non muore nessuno, fermo restando che non sono assolutamente d’accordo sulle modifiche al Regolamento perché favoriscono poche ditte e soprattutto le multinazionali>>.
Orlando Corsetti – <<La prima cosa ingiusta è dire che si vuole strozzare il dibattito, specie dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto. Proposta che faccio io: verifichiamo insieme se troviamo un accordo sulle aziende “virtuose”. Abbiamo cercato un metodo che mantenesse la scadenza del prossimo 31 dicembre 2014 e venisse incontro al tempo stesso a queste ditte. Posso chiedervi la cortesia di illustrare gli emendamenti proposti e vedere se sono soddisfacenti ? Solo dopo discutiamo se riaprire il dibattito sulla propedeuticità delle due proposte di deliberazione licenziate dalla Giunta>>.
Roberto Cantiani – Ricorda gli emendamenti su cui cercare una condivisine e chiede di sapere se si approvano nella odierna seduta.
Roberto Cantiani
Alfredo Ferrari – <<Riusciamo a fare qualche passo avanti! Non è che stiamo all’aeroporto e che questo è l’ultimo volo. Il Segretario generale ha di fatto considerato regolare la “caratura normativa” delle due proposte di deliberazione. Ce la facciamo a fare un passo in avanti ?>>.
Ignazio Cozzoli Poli – <<Io non mi voglio infilare nel merito di temi che sono di competenza della Commissione Commercio>>.
Immacolata Battaglia – Ha voluto fare una premessa che <<è un po’ fuori degli schemi>>. Ha ricordato che c’è stato un lavoro di mesi e che sono stati “auditi” tutti. Riferita a Bordoni: <<Caro Davide, dire che non stiamo attenti alla tutela delle ditte romane è scorretto >>.
Immacolata Battaglia
Sveva Belviso – <<Quante sono le aziende ?>>.
Immacolata Battaglia – <<Non possiamo però andare in deroga. La gara deve essere di riassetto e di riorganizzazione, ma non punitiva delle ditte romane. Il nostro obiettivo è stato quello di partire da dati oggettivi riguardo a chi in questa città si è comportato bene. Studieremo il modo.>>
Davide Bordoni – Si è dichiarato “molto d’accordo” su quel “metodo”, ma ha ribadito le sue perplessità.
Sveva Belviso – <<Studiamo allora il regolamento>>.
Enrico Stefàno – Ha voluto far sapere la posizione del Movimento 5 Stelle sui due temi in discussione.
Riguardo alla propedeuticità o meno al bilancio delle due proposte di deliberazione ha fatto presente che <<è il male minore>>, anche perché assicura la approvazione del PRIP in tempi certi.
Riguardo alla “premialità” ha voluto sottolineare il “parere” tecnico reso dalla Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, che <<considera la gara come imprescindibile>>, per cui in termini di “metodo” senza bandi di gara si mina l’intero impianto.
In termini di “merito” ci sono sicuramente delle ditte “virtuose”, ma ce ne sono molte di più che sono quelle che hanno portato all’attuale degrado di Roma: ha messo in evidenza come non siano poche le difficoltà per decidere nel Regolamento chi nel merito è “virtuoso”, mentre ha fatto presente che poi nei bandi di gara si può mettere di tutto.
Enrico Stefàno
Orlando Corsetti – <<Forse è utile che vi illustri i due punti su cui ci siamo confrontati. Il primo punto ha riguardato i criteri in deroga su cui la Commissione è unanimemente contraria>>, con riferimento al Bike Sharing ha detto che <<non è possibile usarlo per bypassare le norme>>.
Riguardo ai lotti ha precisato che <<chi partecipa ne può vincere al massimo due>> e che occorre <<fare lotti che abbiano omogeneità e quindi appetibilità commerciale>>.
Sul secondo punto che ha riguardato la “premialità” ha ribadito che i criteri per riconoscerla sono da un lato la regolarità in tutti i pagamenti e dall’altro lato il non aver installato impianti abusivi.
<<Come lo risolviamo ? Dopo diversi passaggi, tra cui uno con l’Avvocatura Comunale, siamo arrivati a fissare i seguenti tre punti:
1) mantenere la scadenza del 31 dicembre 2014;
2) mantenere in piedi gli impianti del riordino fino a tale scadenza;
3) stabilire una “premialità” legata ad una percentuale congrua, mettendo a gara il resto, modificando il comma 9 dell’art. 34>>.
Alfredo Ferrari – <<Ma rispetto a quanto detto da Corsetti siamo distanti ?>>.
Antonio Stampete – <<Sono d’accordo sulla contrarietà alle deroghe, ma fino ad un certo punto, perché ci sono circuiti particolari che ne hanno comunque bisogno>>.
Antonio Stampete
Orlando Corsetti – Richiama al riguardo il seguente emendamento all’art. 6, che sottopone questi progetti speciali alla approvazione della Assemblea Capitolina e non più della Giunta.
Roberto Cantiani – <<Ma nell’emendamento al comma 1 bis c’è scritto “può”>>.
Orlando Corsetti – <<Allora lo modifichiamo in “deve”>>.
Fa quindi presente l’ultimo passaggio riguardo alla “premialità” e legge la proposta di emendamento che ha predisposto dopo l’ultima seduta del 16 giugno scorso.
Franco Marino – <<Unendomi al pensiero di tutti, tengo a far presente che sono stato, sono e sarò sempre un fautore della tutela delle aziende romane. Faccio presente a tal riguardo che bisogna comunque inserire delle clausole con criteri che siano asettici, sostenibili, raggiungibili e non legati alla simpatia con certe ditte>>.
Franco Marino
Marta Leonori – <<Ieri con Corsetti riguardo alla “premialità” abbiamo individuato come criteri oggettivi la regolarità nei pagamenti e il non aver avuto nessuna sanzione>>.
Immacolata Battaglia – Ha fatto presente il caso critico di chi fa ricorso al TAR e magari poi lo vince.
Sveva Belviso – <<Ma questo criterio esclude chi si è comportato male e non chi va premiato>>.
Marta Leonori – Ha fatto presente che si tratta di impianti del riordino e che la disciplina sta già nel Regolamento di Pubblicità. C’è poi la gara ed essendoci chi è già da escludere nel Regolamento come “metodo” la “premialità” deve stare caso mai nel Regolamento e non nella gara.
Ha tenuto poi a dare i chiarimenti sui “progetti speciali”, rispetto ai quali le deroghe non sono state volute per stravolgere le norme, dal momento che a gara va tutto insieme magari entro quest’anno assegnando per 10 ani la gestione degli impianti individuati dai Piani di Localizzazione: <<ma se da qui al 2014 ci sono “progetti” diversi (ad es. sul turismo e come “Mirabilia”) o mettiamo dei 4 x 3 a fianco dei monumenti oppure ci avvaliamo di strumenti innovativi>>.
Altra cosa sono quindi gli strumenti innovativi (come ad es. oggi la pellicolazione, usata in modo opportuno e nel rispetto comunque del decoro della città): <<ma se viene fuori qualcosa di nuovo, non precluderei per 10 anni questa possibilità. Ultima cosa: sono 20 anni che manca il PRIP e ci ritroviamo come tutti possono ben vedere. Il valore di un impianto non ordinato e circondato da impianti abusivi non ha di certo il valore di uno di quelli individuati dai Piani di Localizzazione>>.
Sulla questione dell’impatto economico ha ricordato la valutazione positiva che ne ha fatto l’Agenzia per il controllo della qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, a cui ha voluto chiedere un parere “tecnico” proprio sulle due proposte di deliberazione.
Giovanni Alemanno – <<Siamo di fronte ad una forzatura, che si fa in generale quando è l’opposizione a bloccare tutto, come è successo a me quando ero Sindaco. Ma non è ora questo il caso perché abbiamo fatto per ben 6 mesi estenuanti “audizioni”: non c’è stato quindi nessun blocco, ma anzi si è raggiunto un punto che si può condividere. Sui “progetti speciali” stiamo facendo un po’ di confusione, perché possono incidere sui metri quadri previsti dal PRIP. C’è la necessità di diritti certi per fare le gare, perché altrimenti chi ha le spalle larghe si assicura il monopolio che andrebbe a vantaggio delle solo multinazionali. Siccome non c’è volontà ostruzionistica da parte nostra, non c’è bisogno di proposte di delibere propedeutiche al bilancio>>.
Giovanni Alemanno
Marta Leonori – <<D’accordissimo sul dare diritti certi: ricordo però che il Regolamento modificato dal Consiglio Comunale quando era Sindaco lei aveva stabilito che i lotti fossero solo 4, per cui andavano in tutt’altra direzione: averli noi portati a 10 è un chiaro indice di diritti certi. Quanto ai “progetti speciali” non c’è il rischio che paventa Alemanno e comunque intendo definirli meglio congiuntamente. Dopo di che vogliamo la certezza di gare che consentano a chi le vince di avere un territorio pulito per 10 anni e di collaborare con noi per reprimere immediatamente ogni forma di eventuale abusivismo>>.
Alfredo Ferrari – <<Penso che non siamo distanti dalla soluzione. La propedeuticità sotto un profilo c’è, sotto un altro profilo no>>.
Ignazio Cozzoli Poli – Definisce ironicamente la suddetta affermazione “spettacolare”.
Alfredo Ferrari – <<Siccome mi sono reso conto che non siamo distanti dalla posizione dell’assessore, cerchiamo di trovare l’accordo>>.
Ignazio Cozzoli Poli – <<La sintesi è la seguente: lo spiraglio verso un accordo che metta in subordine la propedeuticità non c’è, per cui il discorso è chiuso>>.
Alfredo Ferrari – Parla di giovedì prossimo come termine ultimo, ma per decidere assieme su una azione condivisa andando incontro sia ad Alemanno sia alla Leonori sia a Corsetti.
Roberto Cantiani – <<Non capisco questo metodo di rincorrere la forma quando qui si tratta della sostanza. Una settimana in più o in meno non cambia nulla. Vorei poi sapere cosa succede con gli impianti SPQR. Quanto al Bike Sharing il riproporlo senza una localizzazione serve a rischiare di incorrere nelle stesso fallimento della Giunta precedente. Sulla “premialità” occorre specificarla meglio ed in maniera più pesante. Faccio presente che i 4 lotti erano al netto dell’esistente e che comunque mi vanno benissimo e mi soddisfano i 10 lotti. Sui ricorsi pendenti si viene a determinare un interregno: e come la mettiamo con chi fa ricorso e vince ? >>.
Francesco Paciello – <<È corretto parlare di regolarità contabile: gli atti eventualmente impugnati con ricorsi in itinere non inficiano il criterio>>.
Alle ore 11,30 viene fata una pausa caffè, offerto ai consiglieri presenti.
Athos De Luca – <<Per quanto riguarda il gruppo del PD, sul problema della “premialità” riteniamo che si debba fare un percorso lineare e pulito che non dia adito a ricorsi. I criteri non possono né debbono essere attaccati: nessuno vuole ad ogni modo la morte delle ditte romane. Se i lotti sono almeno 10 e due soltanto possono essere vinti dalle multinazionali, le ditte romane saranno o no in grado di vincere gli altri ? Questo dobbiamo fare. Riguardo alla urgenza di legare il PRIP al bilancio, se siamo sensibili a questo problema non c’è ragione che tenga per rimandare a dopo l’estate. Vogliamo che le due proposte di deliberazione siano e rimangano propedeutiche. Dobbiamo guardare agli interessi diffusi, se no non ce la facciamo a fare le gare entro la scadenza del prossimo 31 dicembre>>.
Athos De Luca
Enrico Stefàno – Parla di uno stato da “limbo” che è difficile da attuare. Viene interrotto da Sveva Belviso e da un chiarimento della Leonori.
<<Ci sono alcuni punti su cui in questi 6 mesi sono rimasto perplesso. Ho assistito ad una divergenza che va un poò colmata. Sono rimasto molto male dell’incontro che c’è stato con l’Avvocatura Comunale e che non mi è stato comunicato per le solite vie ufficiali>>.
Orlando Corsetti – <<Hai perfettamente ragione>>.
Alfredo Ferrrari – Accenna alla possibilità di “H72”, di decidere cioè eventualmente entro venerdì prossimo, sostenendo che la delibera propedeutica al bilancio per legge è una cosa, mentre è un’altra cosa la delibera propedeutica per necessità: ribadisce l’opportunità di discuterla subordinandola al lavoro svolto da Corsetti.
Orlando Corsetti – Fa presente che la Commissione Commercio è già convocata per tutti i giorni e che potrebbe infilare in un buco di questi l’approfondimento sulle due proposte di deliberazione.
Immacolata Battaglia – Non è d’accordo e vuole una data certa.
Athos De Luca – <<Possiamo dire che venerdì si vota ?>>.
Si è chiusa così la seduta congiunta, nell’attesa che venga definita la prossima convocazione.
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A fine riunione sono riuscito ad intrattenermi a parlare per alcuni minuti con il Presidente Orlando Corsetti in presenza del dott. Francesco Paciello, a cui ho chiesto di sapere con riferimento alle ditte “virtuose” se possono essere annoverate fra queste anche quelle che dopo la data di chiusura della presentazione delle domande di riordino (vale a dire dopo il 9 maggio del 1997) hanno installato impianti di tipo “ES” (da considerare anche questi “senza scheda”) oppure quelle che hanno ricollocato impianti sempre del riordino in posizioni illecite ma in base a dichiarazioni mendaci ed asseverazioni false.
Il dott. Francesco Paciello mi ha risposto che ha già avuto modo di denunciare all’Autorità giudiziaria qualche rappresentante legale delle ditte, ma non mi ha voluto fare il nome di nessuno.
Mi sono quindi rivolto ad Orlando Corsetti per fargli anzitutto presente che il suo emendamento così come messo al comma 9 dell’art. 34 riconosce una “premialità” agli impianti del riordino e non certo alle ditte “virtuose”, dal momento che l’art. 34 riguarda esclusivamente il procedimento del riordino: gli ho quindi fatto notare che andrebbe caso mai inserito all’art. 7 del Regolamento che riguarda la disciplina dei bandi di gara.
Gli ho poi messo in evidenza l’estrema contraddizione dei tre criteri del suddetto emendamento da lui spiegati nel corso della seduta congiunta appena conclusa, perché da un lato mantiene la scadenza del prossimo 31 dicembre 2014 in cui verranno a decadere tutte le concessioni degli impianti del riordino e quindi la definitiva scomparsa della stessa procedura del riordino, di cui però dall’altro lato intende premiare una certa percentuale di impianti, tenendoli fuori gara e comunque “riesumandoli”: gli ho chiesto di spiegarmi come fanno a rimanere fuori gara dal 1 gennaio del 2015 un certo numero di impianti del riordino con concessione scaduta.
Corsetti mi ha risposto davanti al dott. Paciello che la percentuale è da tenere però dentro i bandi di gara, a dimostrazione di avere fatto ora marcia indietro se non altro rispetto a quanto hanno sempre chiesto e proposto le ditte rappresentate dall’AIPE.
Ho allora invitato Corsetti a “ragionare” un po’ di più e meglio, andando oltre la semplice ipotesi del 30% della superficie pubblicitaria da mettere a gara da un lato, ma sempre come impianti del riordino da riservare dall’altro lato esclusivamente alle ditte romane “virtuose”: l’ho invitato ad interrogarsi seriamente su come sia possibile una ipotesi così madornale.
Per un opportuno confronto, metto in evidenza che in occasione dell’incontro che assieme a Basta Cartelloni-Francesco Fiori ho avuto il 12 novembre 2013 con l’AIPE presso la sua stessa sede e con l’AAPI, oltre che con diverse delle ditte da loro rappresentate (SCI, APA, Moretti Pubblicità ed IGP Décaux), Rodolfo Moretti ipotizzò di considerare “buoni” solo gli impianti del “riordino” schede “R” ed “SPQR” così come previsti dalla deliberazione del Consiglio Comunale n. 254 del 6 novembre 1995 (che dette inizio a questo particolare procedimento) e non anche l’allargamento agli impianti scheda “ES” poi avallato dalla deliberazione del Consiglio Comunale n. 260 del 29 settembre 1997: in questo modo gli impianti si riducevano a 17.000 circa, divenuti poi 14.600 circa dopo la crisi ed il fallimento di diverse ditte importanti, come ad esempio la Pubblicità Esterna Speciale (PES).
Sono presumibilmente questi gli impianti delle ditte “virtuose”, da tenere fuori gara, a cui ha fatto riferimento lo stesso sig. Ranieri Randaccio nella Nota SCI del 14 marzo 2014.
La proposta unitaria elaborata da VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori e presentata ufficialmente il 6 maggio del 2013 era rispettosa dell’attuale Regolamento di Pubblicità al punto di mantenere sul territorio gli impianti del riordino fino ai bandi di gara, a differenza ad es. di quanto invece fa la “normativa Tecnica di Attuazione” del PRIP licenziato dalla Giunta Capitolina e specifica in particolare la Relazione illustrativa, che al paragrafo 4.1 precisa che <<L’approvazione del piano di localizzazione presuppone la decadenza dei titoli autorizzativi relativi agli impianti esistenti e il conseguente rilascio di nuove autorizzazioni.>>
Difatti con le “misure di salvaguardia” delle Norme Tecniche di Attuazione del PRIP così come proposte si ricollocano gli impianti del riordino con diritti acquisiti che sono da rimuovere da tutte le zone “A” con divieto di affissione, mentre con i Piani di Localizzazione si ricollocano ulteriormente tutti gli impianti del riordino che risultano in violazione delle distanze minime prescritte dal Codice della Strada e dal suo Regolamento di attuazione: in tal modo tutti i suddetti impianti del “riordino” rimangono sul territorio fino alla scadenza del prossimo 31 dicembre 2014 (o tutt’al più fino ad un suo slittamento a pochi mesi dopo), entro cui decadono tutte le concessioni senza nessuna ulteriore possibilità di rinnovo, per lasciare il posto – dopo l’espletamento dei bandi – ai nuovi impianti che verranno autorizzati e gestiti per 10 anni da chi vincerà le varie gare.
In un quadro regolamentare del genere non c’è posto per alcun tipo di “premialità” tanto degli impianti del riordino (i cui titoli scadono alla fine di quest’anno) quanto delle ditte “virtuose“ del “riordino” sotto qualunque punto di vista le si voglia considerare, perché non c’è nessuna normativa che la possa supportare e “legittimare” dal momento che si verrebbe sempre e comunque a violare la Direttiva 2004/18/CE sui bandi di gara ed il D.Lgs. n. 163 del 12 aprile del 2006 che l’ha recepita e che fa salvo il principio della libera concorrenza e non certo il monopolio delle ditte del riordino “virtuose”.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi