IL PROGETTO DI UNA STAZIONE PER BICICLETTE A PEDALATA ASSISTITA
A Ferrara alla fine del 2012 la neolaureata Silvia Imbesi ha discusso la tesi in Design del Prodotto Industriale sul Bike Sharing, presentando un progetto che il 4 dicembre 2012 scorso è stato descritto sul sito www.greenreport.itin con un articolo dal titolo “Bike sharing for the smart community: e la sostenibilità finisce in una tesi di laurea”, corredato anche da 10 interessanti illustrazioni.
Se ne riporta di seguito in allegato il testo integrale, per gli spunti che se possono trarre pensando ad una sua possibile futura applicazione nella città di Roma.
Per agevolare la mobilità sulle due ruote sono previsti stalli per le biciclette nei nodi di scambio come stazioni metro e ferroviarie, parcheggi e aree davanti alle scuole: questa previsione si lega molto con il progetto descritto in allegato, per la realizzazione del quale occorre però prevedere un servizio di Bike Sharing che funzioni perfettamente e che sia ben più esteso di quello limitato a sole 70 stazioni che l’Assessore all’Ambiente Marco Visconti avrebbe voluto mettere in atto con il bando pubblicato il 21 novembre del 2011, consentendo a chi se lo fosse aggiudicato di sfruttare 1.500 mq. di spazi pubblicitari.
Come dovrebbe esser noto, quel bando si è arenato dopo che è stato impugnato al TAR del Lazio che ha dato parzialmente ragione alla ditta “SCI” che aveva presentato il ricorso: presumibilmente si riparlerà ormai dopo le prossime elezioni comunali della possibilità di dare un vero servizio di Bike Sharing possibilmente esteso ad un numero ben maggiore di stazioni ed assegnato sempre tramite bando.
Come dovrebbe esser noto, quel bando si è arenato dopo che è stato impugnato al TAR del Lazio che ha dato parzialmente ragione alla ditta “SCI” che aveva presentato il ricorso: dopo le ultime elezioni comunali si deve riparlare della possibilità di dare un vero servizio di Bike Sharing possibilmente esteso ad un numero ben maggiore di stazioni ed assegnato sempre tramite bando.
Il 1° spunto di riflessione a tal riguardo che viene dalla realizzazione del progetto suddetto – estesa ad esempio ad un numero doppio di stazioni (140-150) – è che se le si vorrà far gestire sempre in cambio dello sfruttamento di spazi pubblicitari, bisognerà in tal caso raddoppiare in proporzione la superficie pubblicitaria concessa per 70 stazioni, portandola quindi a 3.000 mq. per 140 stazioni o a 4.500 mq. per 210 stazioni e così via.
Il 2° spunto di riflessione viene dalla considerazione che si potrebbe allora approvare un Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari (PRIP) che potrebbe prevedere a monte di riservare una quota della superficie massima consentita in tutta la città proprio per il servizio di Bike Sharing, demandando ai Piani di Localizzazione il compito di individuare puntualmente a valle dove concedere 3.000 o 4.500 mq. di spazi pubblicitari per consentire un buon servizio di Bike Sharing.
Ma il progetto sopra descritto consente un 3° interessante spunto di riflessione, perché per come è stato concepito potrebbe consentire di coprire una parte se non tutti i moduli centrali con pannelli da sfruttare su entrambe le facce per spazi pubblicitari, ad integrazione o addirittura come alternativa alla superficie concessa su veri e propri impianti pubblicitari.
Da quest’ultimo spunto di riflessione ne scaturisce un altro e riguarda la possibilità di assicurare una buona gestione del servizio di Bike Sharing esteso al maggior numero possibile di stazioni consentendo di allargare lo sfruttamento commerciale a tutti i possibili elementi di arredo urbano: si tratta di una ulteriore possibilità che va comunque studiata bene per avere il giusto e dovuto equilibrio tra il necessario raggiungimento del business plan della ditta che deve assicurarsi la ditta che si aggiudica il bando con l’ancor più necessario obbligo per l’amministrazione comunale di garantire sempre e comunque la tutela ed il decoro della capitale anche in termini di qualità, specie nel centro storico di Roma che dal 1980 l’UNESCO ha dichiarato patrimonio dell’umanità.
Progetto per stazioni di biciclette a pedalata assistita