Pubblichiamo il seguente comunicato stampa di Italia Nostra Sicilia sul disegno di legge sui centri storici siciliani, che VAS condivide pienamente (per un opportuno confronto vedi https://www.rodolfobosi.it/allars-la-legge-che-rottama-i-centri-storici-da-palermo-a-ibla/).
Nel corso della seduta di mercoledì 1 luglio 2015, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato l’intero articolato del disegno di legge n. 602 denominato “Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici“, con gli ultimi, irrilevanti emendamenti.
Manca soltanto il voto finale al disegno di legge, che sarà dato martedì prossimo, 7 luglio 2015.
Nei primi giorni di marzo 2015, l’’iter del ddl, a causa delle aspre critiche delle associazioni culturali e ambientaliste e del mondo universitario, fu sospeso, tornando in IV Commissione Ambiente e Territorio, dove siamo stati riascoltati.
Tutto ciò non è servito a nulla.
Alla luce di quanto letto nel testo finale dell’articolato di legge, non possiamo che confermare le nostre critiche e osservazioni in ordine al nefasto provvedimento legislativo.
Esso, infatti, appare conforme alla logica rozza e sbrigativa dello “Sblocca Italia”.
In ossequio ai dettami contemporanei del “fare”, proponendosi di rilanciare l’asfittico comparto edilizio e invogliando i cittadini a effettuare interventi di ristrutturazione negli antichi fabbricati, il disegno di legge intenderebbe superare le note “difficoltà di elaborazione e approvazione dei piani particolareggiati”, consentendo interventi diretti e immediati sulle singole unità edilizie, bypassando dunque i tradizionali, imprescindibili strumenti urbanistici e pianificatori.
Per raggiungere tali obiettivi, la proposta legislativa si fa portatrice di una preoccupante e sconcertante serie di “semplificazioni”, ricorrendo a regole generiche e sommarie, uguali per tutti i comuni dell’’isola – da Siracusa a Ragusa Ibla, da Catania a Palermo, da Trapani a Caltanissetta.
È evidente che in tal modo si considera secondario, assolutamente marginale, l’’obiettivo basilare della tutela e della conservazione del patrimonio storico e artistico, indicato chiaramente dall’’art. 9 della Costituzione, dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e persino dalla legge urbanistica regionale del 27 dicembre 1978, n. 71 (vedi Titolo V, art. 55).
Per Italia Nostra tutto questo è inaccettabile.
Noi, semmai, riteniamo che le cosiddette “Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici” possano rappresentare lo strumento funzionale per aggirare piani e regole fondamentali, per rimuovere quelle analisi storiche e urbanistiche imprescindibili per comprendere le diverse, specifiche realtà territoriali.
Pertanto, manifestiamo la nostra più decisa opposizione, richiamando i principi della carta di Gubbio, a cominciare dalla pianificazione preventiva.
Chiediamo quindi, ancora una volta, che si respinga in Aula tale provvedimento legislativo che, di fatto, costituisce un grave pericolo per la sopravvivenza dei centri storici siciliani.
Caltanissetta, 4 luglio 2015