Dagli asili nido alle scuole medie, l’acqua servita in mensa è quella del rubinetto.
Una scelta sicura e amica dell’ambiente che garantisce un notevole risparmio economico.
Sono sempre di più, infatti, gli istituti scolastici che, per le mense, decidono di abolire l’acqua in bottiglia e proporre quella a km zero.
Questa scelta, sottolinea Aqua Italia (Associazione dei costruttori di impianti e componenti per il trattamento delle acque primarie), garantisce un notevole risparmio economico – costa dalle 300 alle 1000 volte meno della cugina in bottiglia -, evita gli sprechi e protegge l’ambiente.
È noto infatti che 1 chilogrammo di PET (25 bottiglie da 1,5 litri) consuma 2 chilogrammi di petrolio e 17,5 litri d’acqua e rilascia poi nell’atmosfera idrocarburi, zolfo, ossidi d’azoto, monossido di carbonio e ben 2,3 kg di anidride carbonica, gas responsabile dell’effetto serra.
Aqua Italia sottolinea come le acque di acquedotto siano sottoposte a controlli ben più rigidi delle acque minerali; queste ultime possono, ad esempio, contenere fino a 50 mg/l di arsenico, mentre il limite per l’acqua di acquedotto è di 10 mg/l, senza dimenticare che i controlli sulle acque di acquedotto sono più frequenti di quelli previsti per legge sulle acque minerali.
(ANSA del 18 settembre 2015, ore 18:09)