Nel corso della animata seduta congiunta di ieri mattina delle Commissioni Commercio, Ambiente e Lavori Pubblici del III Municipio per esaminate la proposta di risoluzione su cartellopoli presentata dal Movimento 5 Stelle (a cui mi riservo di dedicare un apposito articolo a parte), quando mi è stato concesso fra mille remore di intervenire ho fatto presente che il primo diritto-dovere che ha quel Municipio per ripristinare il decoro che spetta su tutto il suo territorio è quello di far rimuovere i circa 350-400 cartelloni “senza scheda” che fanno parte dei 5.000 che la Deliberazione della Giunta Capitolina n. 425 del 13 dicembre 2013 ha prescritto di rimuovere entro oggi 19 marzo 2014.
Mi ha interrotto il sig. Grazioso Vaiani funzionario del III Gruppo Nomentano del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale,, per contestarmi che a quel momento non c’era più l’obbligo di rimuovere gli impianti “senza scheda” perché è stato accolto nel frattempo un ricorso presentato al TAR di Roma e concessa la sospensiva della deliberazione n. 425/2913 con un Decreto del TAR del 13 marzo 2014 di cui con una punta di sadismo misto a soddisfazione mi ha fatto vedere una copia che non mi ha permesso però di tenere.
Dal documento da me preso in visione risulta che il ricorso è stato presentato dalla ditta pubblicitaria “Screen City Adv S.r.l.”, che – guarda caso – ha la sede in via Conca d’Oro n. 238 che è poco distante da piazza Sempione dove si è svolta la seduta congiunta.
Ho avuto modo poco dopo di dare personalmente la notizia all’Assessore Marta Leonori ed al suo collaboratore Avv. Leslie Francesco Capone, che era completamente all’oscuro della sospensiva e che è rimasto fortemente colpito dal fatto che gli venisse per relata refero da un semplice funzionario del III Gruppo Nomentano.
Davanti a me Leslie Francesco Capone ha chiamato l’Avvocatura Comunale per avere dapprima conferma del provvedimento del TAR di Roma e per lamentare poi la mancata comunicazione immediata all’Assessore Leonori
È ad ogni modo venuto a sapere che si tratta di un decreto inaudita altera parte, emesso cioè con urgenza dal giudice monocratico senza aver sentito l’altra parte (vale a dire il Comune di Roma) per fronteggiare una situazione in cui il ritardo a suo giudizio provocherebbe danno o rischio di danno a un interesse o diritto: a tal riguardo Leslie Francesco Capone ha saputo dall’Avvocatura Comunale che il giudice ha fissato al 2 aprile prossimo l’udienza per decidere la conferma o meno della sospensiva della deliberazione n. 425/2013.
Ha saputo anche che il ricorso è stato presentato dalla “Screen City Adv S.r.l.” assieme alla ditta pubblicitaria “Message” S.r.l., con sede in via Col di Lana n. 11.
Ho fatto presente all’Assessore Lenori ed all’Avv. Capone che l’eventuale malaugurata conferma della sospensiva della deliberazione n. 425/2013 non esimerebbe il Comune dall’obbligo di rimuovere ugualmente i 5.000 impianti pubblicitari senza scheda, dal momento che il provvedimento del TAR sospende l’efficacia e quindi l’esecutività del dispositivo della deliberazione n. 425/2013, ma non può sospendere l’obbligo di rimuovere quei 5.000 impianti “senza scheda” in quanto accertati senza alcuna autorizzazione e quindi abusivi e conseguentemente da rimuovere ai sensi tanto del vigente Regolamento comunale (art. 31, 5° comma) quanto soprattutto del Codice della Strada (art. 23, comma 13-bis).
Dott. Arch. Rodolfo Bosi