(ANSA del 17 giugno 2015, ore 18:06) – Il mondo rischia di rimanere a secco di acqua.
A lanciare l’allarme, sulla base di uno studio decennale, sono gli scienziati della Nasa, secondo i quali il livello di oltre la metà delle maggiori falde acquifere mondiali sta scendendo in modo crescente.
Immagini dal satellite mostrano che 20 delle 37 falde acquifere più grandi del mondo – dall’India alla Cina, dagli Stati Uniti alla Francia – hanno oltrepassato il punto critico di sostenibilità, il che vuol dire che vi è stata prelevata più acqua di quanta ne hanno prodotta.
Di queste, ben 13 hanno raggiunto un livello di guardia tale da essere indicate nella categoria più preoccupante.
Secondo gli scienziati si tratta di un problema che può solo peggiorare, vista la dipendenza sempre maggiore dalle falde acquifere dovuta all’aumento della popolazione mondiale, all’agricoltura e all’attività mineraria.
“La situazione è alquanto critica“, ha detto Jay Famiglietti, scienziato al NASA’s Jet Propulsion Laboratory in California, citato dal Washington Post.
Le falde acquifere forniscono il 35% di acqua usato dagli essere umani a livello mondiale e la domanda sale in caso di siccità.
La California, ad esempio, sta attingendo alle falde acquifere per il 60% del suo consumo di acqua perché fiumi e riserve sono ormai a secco a causa della mancanza prolungata di pioggia e entro la fine dell’anno, secondo le previsioni, dovrà far ricorso quasi totalmente alle falde per rifornirsi di acqua.
Occorrono migliaia di anni per far si che le falde acquifere si riempiano.
Attualmente, affermano gli esperti, quella più’ sotto pressione si trova nella penisola araba, ed è usata da 60 milioni di persone.
Altre importanti falde sfruttate in maniera intensiva sono in India, Pakistan, Libia e Niger.