Su questo stesso sito l’8 maggio 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “L’opposizione di centro destra del XV Municipio ha fatto mancare volutamente il numero legale, impedendo anche l’approvazione della proposta di risoluzione su cartellopoli che era all’ordine del giorno” che dava notizia delle cause della mancata discussione ed eventuale approvazione della proposta di risoluzione che avevo predisposto fin dal mese di dicembre del 2009 e che era stata presnetata dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Maria Teresa Zotta ed approvata dalla Commissione Commercio lo stesso giorno 9 dicembre 2014 (https://www.rodolfobosi.it/lopposizione-di-centro-destra-del-xv-municipio-ha-fatto-mancare-volutamente-il-numero-legale-impedendo-anche-lapprovazione-della-proposta-di-risoluzione-su-cartellopoli-che-era-all/).
Maria Teresa Zotta
A seguito della Deliberazione della Giunta Capitolina n. 425 del 13 dicembre 2013 ho dovuto aggiornare la proposta di risoluzione, che è stata sottoposta all’esame non solo della Commissione Commercio, ma anche delle Commissioni Mobilità e Lavori Pubblici: la Proposta di risoluzione è stata sottoscritta stavolta anche dal Presidente della Commissione Commercio, nonché assessore alla cultura, sport, scuola, trasparenza e partecipazione Alessandro Pica (Sinistra Ecologia e Libertà) e dai consiglieri Marco Paccione (capogruppo Partito Democratico) e Sara Martorano (Lista Civica per Marino).
Marco Paccione
Sara Martorano
La risoluzione è stata successivamente appoggiata anche dallo stesso Assessore al Commercio, artigianato, turismo e affari generali Simone Ariola.
Con ordine del giorno n. 11Bis/2014 la Presidente del Consiglio del XV Municipio Luigia Chirizzi ha riconvocato il Consiglio in seconda convocazione a urgenza (e quindi con il numero legale abbassato ad un terzo dei consiglieri) per le ore 10,00 di giovedì 22 maggio 2014 in prosecuzione dello stesso ordine del giorno precedente.
Luigia Chirizzi
Nell’attesa che iniziassero i lavori del Consiglio, Alessandro Pica si è intrattenuto a parlare con i consiglieri a quel momento presenti, spiegando loro che erano state trasmesse nel frattempo dal Comune una serie di proposte tutte legate al bilancio su cui il Consiglio è chiamato ad esprimere il proprio “parere” di competenza e facendo presente che fra queste c’è il PRIP e la proposta di modifiche del vigente Regolamento di pubblicità approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 30 marzo 2009.
Quando ha parlato di eventuali interferenze con la proposta di risoluzione su cartellopoli all’ordine del giorno, mi sono permesso di intervenire per far presente che non ci possono essere: sono stato allora invitato dalla consigliera Agnese Rollo ad accomodarmi direttamente nell’aula di Consiglio per spiegare meglio e da vicino quanto stavo dicendo .
Agnese Rollo
Per il tempo di sedermi in una delle poltrone dei consiglieri, la responsabile dell’Ufficio attività produttive – gestione entrate di competenza Antonella Gibilisco ha spiegato fin dove arrivano le competenza del XV Municipio in tema di affissioni e pubblicità, specificando a tal ultimo riguardo che tale competenza arriva solo alle insegne di esercizio.
Ho quindi ripreso il suo discorso per fare anzitutto presente che tutti gli impianti pubblicitari installati a Roma sono stati per lo più autorizzati e per essi si paga un Canone Iniziative Pubblicitarie (C.I.P.) autorizzati.
Ho quindi spiegato perché ricordato che con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 425 del 13 dicembre 2013 è stata prescritta la rimozione di tutti i 5.000 impianti “senza scheda” ed ho spiegato che vengono chiamati in tal modo per distinguerli dagli impianti facenti parte della cosiddetta “procedura di riordino” i quali sono invece registrati nella Nuova Banca Dati del Comune in base ad una loro specifica “scheda”.
Il “procedura di riordino” è consistito in un autocensimento da parte di ogni ditta dei propri impianti pubblicitari per i quali ha chiesto il rinnovo delle rispettive autorizzazioni/concessioni in base a tre distinte schede (di tipo “R” per i proprio impianti, “S” o “SPQR” per gli impianti di proprietà del Comune avuti in locazione ed “E” per gli impianti di cui era stata presentata domanda di rilascio di autorizzazione, dichiarando come “ES” gli impianti nel frattempo installati senza aspettare il rilascio del titolo autorizzativo.
Ho quindi messo in evidenza che con l’avvento della Giunta di Alemanno è stato concesso alle ditte di autodenunciare ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 i propri impianti installati del tutto abusivamente, pagando una indennità pari al CIP e risultando conseguentemente registrati nella Nuova Banca Dati per l’appunto come “senza scheda”.
L’obbligo di rimuoverli è imposto dal vigente Regolamento che all’art. 1 stabilisce che sono abusivi a tutti gli effetti gli impianti installati senza alcun titolo autorizzativo e che vanno rimossi in quanto tali, trasmettendo dapprima alle ditte pubblicitarie una lettera-diffida a rimuoverli a proprie cure e spese entro 10 giorni e procedendo alla rimozione forzata d’ufficio in caso di inottemperanza, anticipando le spese che vanno poi rimborsate con ordinanza prefettizia.
Ho infine fatto presente che rispetto ai 5.000 impianti “senza scheda” risultanti in tutta Roma, facendo una media fra tutti e 15 i Municipi, risulterebbero introno ai 300-350 gli impianti da rimuovere nel territorio del XV Municipio.
Alle ore 10,25 è stato fatto l’appello che ha registrato la presenza a quel momento del numero legale assicurata da 14 consiglieri, poi diventati alla fine 17.
Per l’opposizione stavolta erano presenti 6 consiglieri, perché oltre a Maria Teresa Zotta hanno partecipato Stefano Erbaggi, Isabella Foglietta e Giuseppe Mocci (tutti del Nuovo Centro Destra), Clarissa Casasanta (popolo della Libertà) e Giuliano Pandolfi (Gruppo Misto).
Stefano Erbaggi Giuseppe Mocci Isabella Foglietta
Clarissa Casasanta
Giuliano Pandolfi
La Presidente Luigia Chirizzi mi ha concesso di parlare prima dell’inizio dei lavori: dopo aver fatto presente di essere l’estensore materiale del testo della risoluzione, ho ringraziato l’intera Commissione Commercio per la sensibilità dimostrata rispetto al problema del decoro e della legalità da ripristinare anche in tutto il territorio del XV Municipio.
Ho quindi fatto presente che fra le tavole di zonizzazione della proposta di PRIP licenziato dalla Giunta Capitolina il 30 aprile 2014 ed ora trasmesso anche al Consiglio del XV Municipio per l’espressione del “parere” di propria competenza c’è quella che destina l’intero viale di Tor di Quinto a zona “A” con divieto tassativo di affissione perché imposto dal Piano Territoriale Paesistico regionale (PTPR) a tutela del vincolo paesaggistico, dove però risultano installati e da me fotografati e denunciati ad uno ad uno fin dal mese di dicembre del 2013 ben 95 impianti pubblicitari.
Ho messo in grande evidenza che su viale di Tor di Quinto ci sono stati due morti provocati da questi impianti, uno dei quali denunciato singolarmente sempre da me ancor prima, e mi sono quindi augurato una approvazione all’unanimità della proposta di risoluzione.
Ho terminato il mio breve intervento facendo presente che ho studiato e conosco perfettamente il PRIP fin da quando ne è stata licenziata la 1° proposta dalla Giunta di Alemanno: ho quindi dichiarato la mia piena volontà a mettermi a disposizione della Commissione Commercio per aiutare i membri a capire subito e meglio i suoi contenuti.
La Presidente Chirizzi mi ha assicurato di farsi tramite presso la Commissione Commercio.
Dopo avere discusso ed approvato il 1° punto all’ordine del giorno, alle ore 10,45 si è passati a dibattere sulla proposta di risoluzione su cartellopoli.
La Presidente ha quindi invitato la consigliera Maria Teresa Zotta ad illustrare la proposta in qualità di prima firmataria: ha subito anticipato di parlare brevemente, dal momento che ne avevo già spiegato buona parte dei contenuti io.
A chiusura del suo breve intervento ha voluto fare i complimenti all‘arh. Bosi in quanto estensore materiale del testo della risoluzione.
Ha chiesto ed ottenuto di intervenire il cons. Alessandro Pica, che si è associato ai ringraziamenti all’arch. Bosi, per poi far presente che <<questo documento parte da lontano>>, da quando cioè , questo Municipio ancora era il XX° ed è stato licenziato un PRIP senza che sia cambiato nulla.
Alessandro Pica
Ha quindi ribadito che i soli impianti “senza scheda” installati nel XV Municipio dovrebbero essere intorno ai 300-350 ed hanno creato problemi alla stessa viabilità, evidenziando che in violazione del Codice della Strada non ci sono solo gli impianti già autorizzati dal Comune prima della sua entrata in vigore, ma anche quelli installati dopo, che hanno provocato degli incidenti e come ha detto Bosi anche dei morti.
Ha messo in evidenza che questi impianti <<tolgono un introito importante alla città>>: a tal riguardo ha affermato che <<se tutti pagassero, si potrebbero costruire in tutta la città 7 asili nido>>.
Ha chiuso il suo intervento dichiarando che <<come diceva Beccaria, la certezza delle pena è fondamentale>>.
È voluto intervenire anche l’assessore Simone Ariola per sottolineare che si tratta di <<un passo importante per il ripristino del decoro>> e per ringraziare tutti quelli che hanno collaborato al testo.
Simone Ariola
Non essendoci nessun altro iscritto a parlare, la Presidente Chirizzi ha messo in votazione la proposta di risoluzione che risulta essere stata approvata all’unanimità con 17 voti.
Il Consiglio del XV Municipio si aggiunge così agli altri quattro che hanno fin qui approvato e sempre all’unanimità risoluzioni analoghe.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi