APPELLO PER LA TONNARA DI SCOPELLO
Palermo, 18 luglio 2015
Al Prefetto di Trapani Leopoldo Falco
Al Sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Coppola
Al Presidente del Consiglio Comunale di Castellammare del Golfo Domenico Buffa Alla Soprintendente BB.CC.AA. di Trapani Paola Misuraca
All’Assessore Regionale ai Beni Culturali Antonio Purpura
Al Ministero ai Beni Culturali Dario Franceschini
Alla Fondazione UNESCO – Sicilia
Al Procuratore Regionale della Corte dei Conti per la Regione Sicilia
Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani
Agli organi di stampa, radio, TV
Diciamo un netto e convinto NO all’ordinanza e al progetto di esproprio con cui il Comune di Castellammare del Golfo intende far “regredire” l’antica Tonnara di Scopello a stabilimento balneare, in forza di un malinteso diritto naturale al turismo di massa, che tutto può e deve fare, incurante del delicatissimo equilibrio tra natura e architettura che in quel peculiare complesso sono il frutto di una storia plurisecolare.
Esiste infatti in Sicilia, a Scopello (Castellammare del Golfo), in una suggestiva insenatura naturale, un’antica Tonnara, il cui impianto originario risale all’epoca romana, vincolata e protetta da ogni tipo di vincolo paesaggistico, storico, naturalistico, che in anni per fortuna lontani venne di fatto adibita a caotico stabilimento balneare.
In anni recenti, la proprietà della Tonnara (che attraverso i secoli è sempre stata privata) ha intrapreso, e tuttora conduce a proprie spese e cura, un accurato e oneroso lavoro di conservazione e restauro dell’antico complesso, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza BB.CC.AA. di Trapani, garantendone al contempo la fruizione da parte del pubblico (contingentato nel numero di presenze contemporanee), al quale, a fronte di un biglietto di 3 euro (identico a quello che si paga per accedere alla vicina Riserva naturale della Zingaro [vedi https://www.rodolfobosi.it/salvare-lambiente-insieme-si-puo/]), vengono assicurati sorveglianza, pulizia e igiene mai visti prima (tra l’altro la proprietà ha realizzato e messo a disposizione del pubblico i servizi igienici, prima inesistenti, che non scaricano a mare).
La Tonnara, così tutelata e valorizzata, ha ripreso vita, seppure non più legata da decenni alla pesca e alla conservazione del tonno, e compare su tutti i più importanti siti mondiali come esempio di turismo legato alla natura e alla cultura, esempio virtuoso di gestione privata di un bene che, senza gravare sulle esauste casse pubbliche, viene fruito dal pubblico in maniera da rispettarne le peculiarità.
Il giudizio positivo su tale esempio virtuoso pare non sia condiviso dal Comune di Castellammare del Golfo, la cui Amministrazione si è recentemente impegnata in una serie di provvedimenti (un’ordinanza e un procedimento di esproprio) con cui, in forza del predetto diritto naturale al turismo balneare di massa, si propone di acquisire la gestione e la proprietà di una parte significativa della Tonnara, alterandone il delicatissimo equilibrio e la naturale caratteristica di unicum inscindibile.
È lo stesso Comune che vanta al suo attivo molti esempi di inefficiente gestione di beni di sua proprietà o sui quali esercita la sua competenza, aperti appunto al turismo di massa: pensiamo alle antiche Terme Segestane, ridotte a un vero e proprio letamaio, al Castello medievale di Inici, che di anno in anno rovina su se stesso, allo stesso specchio di mare antistante alla Tonnara di Scopello nel quale le barche di ogni tipo e stazza ormeggiano caoticamente fin sui faraglioni.
Mentre auspichiamo che il Comune di Castellammare dismetta definitivamente ordinanze ed espropri a danno della Tonnara di Scopello ed impegni più proficuamente risorse e intelligenza per curare i beni di sua proprietà, finora trascurati, dichiariamo il nostro convinto sostegno all’attività condotta dalla proprietà della Tonnara di Scopello a favore della sua conservazione e della sua controllata fruizione da parte del pubblico secondo canoni che ne rispettino il delicatissimo equilibrio tra natura e architettura.
Confidiamo che le Autorità in indirizzo, ciascuna per le rispettive attribuzioni e competenze, si impegnino a non approvare il provvedimento di espropriazione attivato dal Comune di Castellammare del Golfo.
Distinti saluti,
Nino Vicari (Forum delle Associazioni Palermo)
Bernardo Tortorici di Raffadali (Associazione Dimore Storiche, Amici dei Musei siciliani)
Leandro Janni (Italia Nostra – onlus)
Gianfranco Zanna (Legambiente)
Rosanna Pirajno (Fondazione Salvare Palermo – onlus, Associazione Mezzocielo)
Chiara Donà dalle Rose (World International Sicilian Heritage, Z.O.N.T.A.)
Elio Caprì (Associazione Regionale Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti)
Iano Monaco (Ordinepuntoeacapo)