Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente comunicato stampa della Associazione Diritti Pedoni (ADP) di Roma e del Lazio, facendo presente che su questo stesso sito il 3 febbraio 2014 è stato pubblicato un articolo sul nuovo Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) cui si rimanda (https://www.rodolfobosi.it/il-comune-di-roma-ha-presentato-il-nuovo-piano-generale-del-traffico-urbano-pgtu/).
Comunicato Stampa
03 marzo 2014
Il 29 gennaio 2014, in Campidoglio, sono state presentate le linee guida del PGTU che dovrebbe innovare i sistemi ed i servizi di mobilita esistenti nella cittàdi Roma Capitale, giàa misura di auto.
Purtroppo, la Roma di riferimento presa per l’aggiornamento non esiste nella realtà.
Nella realtàesiste, invece, la Roma anormale, quella in emergenza da traffico, quella a misura di veicoli, ben rappresentata nel DPCM 4.8.2006 e confermato da tre PCM.
Per questo motivo l’ADP fa APPELLO
al Sindaco di Roma Capitale; agli Assessori competenti e alle persone che hanno prodotto il Nuovo PGTU;
al Direttore Generale Sicurezza Stradale Ministero Infrastrutture e Trasporti;
al Responsabile Area Sicurezza, Infrastrutture, Protezione Civile ANCI;
al Responsabile Segreteria Tecnica – Consulta Nazionale Sicurezza Stradale;
al Senior policy & programme adviser World Health Organization
invitandoli ad operare per impedire il verificarsi di un pseudo CONDONO EMERGENZA DA TRAFFICOmodello Roma e per reimpostare il NPGTU perché’ la Roma di riferimento presa per laggiornamento non esiste.
La situazione di Roma Capitale è ben nota alle SS.VV..
Sapete bene che nella Roma reale è incancrenita la situazione emergenziale relativa al traffico ed alla mobilità (il DPCM edel 4.8.2006).
Sapete che Roma reale presenta peculiarità’ tali da condizionare negativamente la efficacia e la efficienza dei Diritti e della Dignità delle persone, la qualità della loro vita, le loro relazioni sociali ed economiche e, sulle strade urbane di Roma, l’ampia illegalitàdiffusa aggrava pesantemente questa situazione incivile ed inumana.
Nella Roma reale, dopo l’intervento del 1999 (limitato al IV Municipio, nasce la 1° strada verde), non è stata ancora modernizzata la rete stradale ed i sistemi di trasporto pubblico e la congestione del traffico veicolare causa alle persone gravi disturbi alla loro salute psico-fisica e danneggia gravemente i monumenti, patrimonio dell’Umanita.
La quasi totalità delle oltre 8.000 fermate dei bus (art.3.24 CdS) non solo:
– sono perennemente ed impunemente occupate illegalmente dai veicoli privati;
– violano gli artt. 40 (CdS) e 151 (Regolamento);
– sono prive di confort (esempio: le pensiline) e di Informazioni (quelle di massa
che rientrano nei Diritti e Dignità dei viaggiatori);
sostenete che verranno accorpate ai cassonetti di rifiuti AMA posizionati sui marciapiedi e agli attraversamenti pedonali; quegli attraversamenti romani come è a voi ben noto che hanno la funzione di autentiche trappole per i pedoni per l assenza di manutenzione e di regolare segnaletica ed illuminazione.
Viene totalmente ignorata la variazione apportata al comma 1 dell’art. 191 CdS.
Nella Roma reale il livello di rischio per l’incolumità delle persone durante gli spostamenti giornalieri nella città di Roma, in particolare, ove maggiore è la concentrazione di edifici destinati allo svolgimento di attività istituzionali, ha raggiunto valori preoccupanti data l elevata frequenza di incidenti stradali.
Nemmeno la pesante crisi finanziaria che ha notevolmente ridotto il consumo dei carburanti ha inciso sulla incidentalità stradale; pertanto, non abbiamo centrato l’obiettivo UE della riduzione del 50% dei morti al 31.12.2010 (e, se non si cambia, non centreremo nemmeno l’obiettivo ONU-UE al 31.12.2020.)
Risultano quasi annientati i Valori della Vita umana, della salute, del Patrimonio della Umanità; i Valori sanciti all’art. 1 della Dichiarazione universale dei Diritti della persona.
Voi conoscete, altresì, la inidoneità della rete di trasporto metropolitano ed il conseguente rischio incendi in caso di afflusso elevato di viaggiatori nelle stazioni metropolitane; la corsia riservata sancita all’art. 3.17 del CdS non esiste nella realtà e si insite sulla mistificatoria, inefficace ed inefficiente corsia preferenziale e su altre simili soluzioni modello Roma anormale, a misura d auto.
L aumento della velocità commerciale intendete ottenerla riducendo il numero delle fermate e non realizzando le corsie riservate ai mezzi pubblici (art.158/2 lett. h), quelle che permettono al mezzo pubblico di partire dal capolinea di partenza e percorrere tutta la distanza fino al capolinea di arrivo percorrendo la corsia riservata.
(Non riuscite proprio ad immaginare e pronunciare la parola “ri-ser-va-ta).
Sapete bene che tale situazione emergenziale risulta essere maggiormente aggravata in concomitanza di ”eventi” di rilevanza nazionale e mondiale in programma nella città di Roma e connessi al ruolo di capitale della Repubblica, di centro della Chiesa cattolica e di sede di importanti istituzioni internazionali.
Sapete molto bene che su tutto questo fonda ”l’emergenza da traffico e mobilità” del DPCM 4.8.2006 e la immensa illegalità vissuta quotidianamente sulle strade urbane di Roma.
Sapete che le misure ordinarie e gli interventi emergenziali attuati a tutt’oggi, non hanno consentito il superamento delle problematiche emergenziali afferenti a specifici ”fattori di rischio”, connessi alla situazione del traffico cittadino, e che permane, quindi, la necessità e l urgenza a predisporre e realizzare un programma di interventi di emergenza, che consenta un miglioramento significativo e rapido della situazione in atto e favorire il ripristino delle normali condizioni di vita.
(È il solito gioco delle tre carte che ci riesce perché siamo i primi nel Mondo.Primato che merita la sua iscrizione scolpita sul Colosseo Quadrato dell’EUR.)
Se riposizionassimo le centraline di misurazione dell’inquinamento romano nei posti iniziali (esempio: da piazza Cairoli ritorna a C.so Vitt. Emanuele, Pal. Besso; dalla via Bufalotta ritorna a Piazza Gondar; ecc.) scopriremmo l’entità del silenzioso male prodotto in tutti questi anni alla salute delle persone residenti, pendolari, turistiche, ecc. ; tra queste, i molti bambini che si ammalano nell’apparato respiratorio; ed anche il male prodotto ai monumenti, patrimonio dell’Umanità e all’ambiente, patrimonio delle future generazioni.
Il NPGTU, a pag. 1, elenca
I principali elementi innovativi del Piano del 1999 hanno riguardato essenzialmente:
l istituzione delle Zone a Traffico Limitato;………………………….
Dieci anni prima del 1999, veniva attivata la ZTL a Roma:
1989 Attivate le ZTL; 1994 Ampliate; 2001, ottobre Installato il sistema IRIDE di rilevamento automatico accessi riscontrando una immediata riduzione di accessi alle ZTL (oltre il 15%).
La realtà della mobilità romana del 1999 la troviamo elencata, 7 anni dopo (1999-2006), nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 Agosto 2006 Dichiarazione dello stato di emergenza determinatasi nella città di Roma nel settore del traffico e della mobilità. Gazzetta Ufficiale 9 agosto 2006, n. 184. link:
http://www.astrid-online.it/Gli-osserv/llpp/Normativa-/DPCM-stato-emergenza-Roma.pdf
(Questa G.U. n. 184/2006 è la credenziale regina che dovremmo presentare in apertura della documentazione preparata per la candidatura di Roma agli ”eventi” di rilevanza nazionale e mondiale. Non allegarla rientra nel nostro essere giocatori delle tre carte.)
Conclusione.
Settore mobilità.
Leggere attentamente e studiare la G.U.n. 184/2006 (sopracitato link) perché vi è rappresentata (istituzionalmente addolcita) la Roma reale, vera, emergenziale.
Come ben sapete, il muratore che deve farci uscire da quella emergenza e farci raggiungere questi obiettivi:
– migliorare le condizioni di circolazione e della sicurezza stradale;
– ridurre gli inquinamenti (acustico ed atmosferico);
– realizzare il risparmio energetico (ovvero il contenimento dei consumi energetici)
si chiama PUT – Piano Urbano del Traffico (art. 36 del D.Lgs 30 aprile 1992 n. 285, “Nuovo codice della strada”).
Il PUT non è autonomo, non si trova sulle bancarelle, nei mercati o supermercati.
Il PUT dipende dal PGTU ma non sono confinanti.
Il PGTU – Piano Generale del Traffico Urbano opera secondo le direttive contenute nel Regolamento prodotto dal Ministero dei Trasporti e mette insieme i problemi della mobilità, dell’urbanistica e dell’edilizia.
PGTU e PUT sono divisi dai Piani Particolareggiati del Traffico Urbano (PPTU) e dai Piani Esecutivi del Traffico Urbano (PETU) cioè i progetti esecutivi dei PPTU per realizzare le opere relative.
Nella elaborazione del PUT intervengono tanti altri Piani:
Piano Urbano Mobilità (PUM),
Piano Quadro Ciclabilità (PQC),
Piano Comunale Sicurezza Stradale (PCSS),
Piano Strategico Mobilità Sostenibile (PSMS),
Piano Urbano Parcheggi (PUP) (toglie il sonno alle Giunte e ai Commissari),
ecc…
Sorvola questa vostra attività l’impegno elettorale Cambiamo tutto dei nuovi amministratori Comunali romani.
L appello che vi rivolge l’DP è quello di:
– bloccare l’attuale iter, quale misura precauzionale, per impedire ulteriori peggioramenti della emergenza;
– produrre un PGTU che anche se non contiene atti di matrice precauzionale riconosca che la strada èun vitale bene comune e che, su di essa, vigono uguali diritti e libertà anche alla mobilitapedonale (marciapiedi, attraversamenti pedonali, art. 3.3, 3.29, 3.33, 3.36, 3.45, 3.54 e 3.58 CdS), alla mobilitaciclistica (piste ciclabili, art. 3.39, 3.54 CdS), alla mobilitacol TPL (corsie riservate, Golfo di fermata, pensiline, informazione fissa, rispetto dei diritti e della dignità);
– consegnare ai cittadini un Nuovo PGTU capace di produrre il PUT col quale iniziare a realizzare una civile convivenzae creare, così, le condizioni per riportare sulle strade romane, libere di muoversi, anche quelle persone che, attualmente, non escono di casa per paura del traffico disumano.
Vito Nicola De Russis
n.q. presidente ADP Associazione Diritti dei Pedoni di Roma e Lazio.
339 3484370
NOTE
SPAZIO CONDIVISO in Europa
Da oltre 10 anni, anche nella UE, è in sviluppo lo SPAZIO CONDIVISO
registrando ottimi risultati in merito alla convivenza civile.
Z30 in UE
In merito alla Z30. Berlino deve diventare tutta Z30 con strade a Z20. Sono berlinesi i promotori della proposta-richiesta di ridurre la velocità nelle città UE da 50 a 30 kmh.
Link:
http://www.europarl.europa.eu/aboutparliament/it/001eb38200/Iniziativa-dei-cittadini.html
La raccolta delle firme è durata un anno: 14.11.2012 13.11.2013
Z30 a Parigi (dal 1957 gemellata a Roma)
Dopo il deposito della suddetta richiesta, Parigi ha deciso di estendere – entro il 30 giugno 2013 – le aree a Z30 da 70 a 100 e di attivare anche sulle nuove strade a Z30 a senso unico, le piste ciclabili in controsenso.
È inutile informarvi che il 30 giugno 2013 quel programma risultava totalmente realizzato.