(ADNKRONOS del 29 luglio 2015, ore 16:50) – Associazioni ambientaliste in sit-in, oggi pomeriggio, davanti al ministero dello sviluppo Economico per ribadire il proprio no alle trivellazioni offshore.
Durante il sit-in è stato esposto uno striscione “Fatti, non petrolio” per incalzare Regioni e Governo e chiedere all’esecutivo un cambio di passo sulla politica energetica del Paese, abbandonando le fonti fossili e puntando sulle rinnovabili.
Organizzato da Legambiente, il sit-in è stata anche l’occasione per presentare un memorandum per una moratoria sulle attività di prospezione e coltivazione di idrocarburi offshore.
“È ora di passare dalle parole ai fatti e di riappropriarsi del futuro del mare“, dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, presente al sit-in.
“Non ci sono più alibi – aggiunge Cogliati Dezza – L’incontro di oggi al Mise tra Governo e Regioni su trivellazioni e questione air-gun sia l’occasione per parlare veramente del futuro dei territori e per avanzare proposte concrete per fermare la deriva petrolifera a cui il Paese sembra destinato e guardare alla tutela della biodiversità marina, al rilancio dell’economia e del turismo sostenibile“.
Le associazioni chiedono alle Regioni di prendere una posizione chiara a favore dei territori e di dimostrare la forza della comunità mettendo in campo tutti gli strumenti politici e amministrativi in loro possesso per dire no al petrolio, a partire dalla presentazione di una moratoria che blocchi qualsiasi autorizzazione relativa alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi.
Legambiente ricorda che le riserve certe di petrolio presenti sotto i mari italiani “sono assolutamente insufficienti a dare un contributo energetico rilevante al nostro Paese, ma a fronte di questi quantitativi irrisori di greggio – che basterebbero a soddisfare il fabbisogno energetico italiano per appena 8 settimane – si stanno ipotecando circa 130mila kmq di aree marine“.
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La manifestazione davanti al Ministero per lo Sviluppo Economico è stata promossa anche da AVAAZ per consegnare le decine di migliaia di firme raccolte on line (compresa quella di VAS) ai Presidenti delle 6 Regioni che oggi avevano un incontro proprio al MISE e che possono indire uno storico referendum per fermare le trivelle in Italia.
L’invito trasmesso era il seguente: “Facciamoci trovare lì anche noi, con 100mila firme, le telecamere di tutta Italia e le bandiere di tutti i movimenti con un‘unica richiesta: basta rinvii, referendum subito per fermare le trivelle”.